Tfr, ferie, contenziosi: i lavoratori decidono sul fallimento. Cosa accade?

Tfr, ferie, contenziosi: i lavoratori decidono sul fallimento. Cosa accade?

Francesca Stornante

Tfr, ferie, contenziosi: i lavoratori decidono sul fallimento. Cosa accade?

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martedì 05 Dicembre 2017 - 12:14

I sindacati si sono spaccati di nuovo sui contenuti messi nero su bianco nell'accordo che adesso porterà ogni singolo dipendente a decidere se accettare le condizioni proposte da Messinambiente nell'ambito del piano concordatario. Ecco cosa prevede

Tutti i lavoratori di Messinambiente sono creditori della società, dunque tutti giocano un ruolo fondamentale nella partita del fallimento. C’è quel concordato che i creditori dovranno votare il prossimo 12 gennaio: dieci classi di creditori in cui compaiono anche i 488 dipendenti di Messinambiente. Dunque i lavoratori della società di via Dogali adesso dovranno decidere se accettare le condizioni proposte dalla società e votare per l’omologabilità del piano depositato in Tribunale per evitare la dichiarazione di fallimento. In pratica dovranno accettare che il Tfr sia garantito dal Comune di Messina e che non sarà pagato al momento del licenziamento e della nuova assunzione, che la fruizione delle ferie e dei permessi non goduti siano garantiti da MessinaServizi e dovranno accettare eventuali transazioni per i contenziosi aperti in questi anni. Ogni lavoratore dovrà esprimersi individualmente, ma la conciliazione avverrà con l’avallo di una parte sindacale perché su questo fronte i sindacati si sono nuovamente spezzati. La Cgil ha firmato l’accordo, Cisl, Uil e Fiadel non hanno neanche partecipato alla riunione. Ciò significa che solo un sindacato concorda con la linea scelta da amministrazione e società per arrivare agli accordi con i lavoratori, mentre gli altri tre hanni ritenuto opportuno non decidere a nome dei lavoratori su questioni che riguardano i singoli considerato che in ballo ci sono contenziosi, tfr, ferie. E poi resta ancora aperta la questione di come questi lavoratori verranno trasferiti alla MessinaServizi Bene Comune: si continua a parlare della possibilità del trasferimento diretto, nonostante quanto accaduto con Ato3 e nonostante quanto ha ribadito anche il neopresidente della Regione Musumeci nelle ultime ordinanze siglate per il settore rifiuti. Insomma, l’unità sindacale non c’è, anche se il liquidatore Giovanni Calabrò manda un messaggio di distensione e chiede di ricompattarsi tutti sull’obiettivo finale e comune, cioè la salvaguardia di tutti i posti di lavoro.

Ma cosa prevede questo accordo siglato ieri? Innanzitutto che gli accordi individuali con ciascun dipendente di Messinambiente saranno discussi con una conciliazione in sede sindacale, dunque di fatto sarà il sindacato ad assumersi una fetta di responsabilità nelle decisioni che poi ogni singolo lavoratore dovrà firmare. Poi si accetta che sarà il Comune di Messina in via esclusiva a versare il Tfr (sia quello maturato e accantonato in azienda che l’eventuale TFR destinato ai fondi di previdenza complementare e non ancora versato dalla Messinambiente. Tfr che verrà versato dal Comune al momento del piano pensionamento del lavoratore, così come previsto nel piano concordatario, fermo restando che il versamento ai fondi di previdenza complementare, sarà completato entro i tempi previsti dal piano. Si è inoltre convenuto che il Comune di Messina garantirà le somme necessarie per le anticipazioni inerenti il Tfr, anche con apposito pagamento di somme alla Messina Servizi Bene Comune, a garanzia e tutela dei diritti del personale dipendente in possesso dei requisiti di legge.

Per quanto riguarda l’eventuale residuo ferie alla data di cessazione della prestazione lavorativa con la Messinambiente, al fine di garantire a ciascun dipendente il proprio diritto al godimento delle stesse, si è stabilito che gli eventuali residui quantificati alla data di cessazione transitino alla Messina Servizi Bene Comune che, anche in ragione della tutela dell’integrità psico-fisica del personale dipendente, redigerà in accordo con i singoli lavoratori un piano di smaltimento ferie pregresse. Resta inteso che la Messina Servizi Bene Comune programmerà anche la normale fruizione delle ferie che matureranno in costanza di rapporto di lavoro.

Sugli eventuali residui dovuti a permessi giornalieri per festività religiose soppresse e non godute e permessi orari, denominati ROL, le parti concordano sull’opportunità della monetizzazione, sotto forma di indennità sostitutiva e la stessa sarà erogata nel minor tempo possibile dalla Messina Servizi Bene Comune, con ribaltamento dei costi al Comune di Messina che se ne farà totale carico.

Sono queste dunque le condizioni che i lavoratori dovranno accettare. E sono necessarie in vista dei prossimi passaggi. Nel frattempo, infatti, si dovrà chiedere al Tribunale la stipula di apposito contratto di affitto di ramo d’azienda tra Messinambiente e MessinaServizi, con trasferimento dei beni aziendali essenziali per lo svolgimento dell’attività di impresa della raccolta rifiuti. Questa procedura doveva essere fatta entro il 30 novembre, ma ancora non è stata presentata alcuna richiesta, anche se si conta di farlo nel giro di pochi giorni. Procedura necessaria per avviare l’attività di MessinaServizi, che doveva avvenire entro il 15 dicembre. Anche questa data però non potrà essere rispettata, adesso l’unico obiettivo è comunque di riuscire a chiudere tutto entro la fine dell’anno. Compreso, ovviamente, il trasferimento dei lavoratori che di certo non farà mancare nuovi scontri e polemiche.

Francesca Stornante

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