La Tari del sabato di Pasqua: i rifiuti costano ancora 44,5 milioni

La Tari del sabato di Pasqua: i rifiuti costano ancora 44,5 milioni

Francesca Stornante

La Tari del sabato di Pasqua: i rifiuti costano ancora 44,5 milioni

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sabato 31 Marzo 2018 - 12:57

Il consiglio comunale si dovrà riunire questa sera alle 20.45 per discutere il piano finanziario dei rifiuti e le tariffe Tari per il 2018. Delibere che si devono approvare obbligatoriamente entro stasera e che l'amministrazione Accorinti ha consegnato solo ieri

Un altro ritardo che potrebbe essere fatale e che rischia di rovinare la vigilia pasquale a molti inquilini di Palazzo Zanca. Stavolta a rincorrere le lancette dell’orologio è la Tari, la famigerata tassa sui rifiuti che anche quest’anno arriva in aula nell’ultimissimo giorno utile per l’approvazione. Era accaduto anche un anno fa, i consiglieri in fretta e furia furono chiamati a discutere e approvare questi atti che pesano come macigni sulle tasche dei messinesi, era l’ultimo giorno e non ci fu il tempo di discutere, studiare, analizzare. Quest’anno il copione si è ripetuto, con l’aggravante che oggi è sabato santo, vigilia di Pasqua, e con la fretta di dover quantomeno leggere e comprendere in poche ore due delibere che raccolgono il Piano finanziario dei rifiuti per il 2018 e le tariffe Tari. In parole povere si tratta di approvare quanto costerà la gestione della spazzatura per tutto il 2018 e soprattutto quanto dovranno spendere i messinesi nella tassa sui rifiuti che copre tutti i costi della gestione dei servizi di igiene ambientale.

I consiglieri comunali si dovranno presentare in aula questa sera alle 20.45 per una seduta straordinaria che alla fine la presidente Emilia Barrile ha deciso di convocare dopo il secco no che ieri pomeriggio aveva messo per iscritto visto che l’amministrazione Accorinti non aveva neanche presentato le delibere. Poi in serata le delibere sono state depositate e la presidente si è trovata costretta a indire la seduta 24 ore dopo, orario che coinciderà con la cena della vigilia di Pasqua. Non si sa quale sarà lo scenario che si profilerà per questo voto. Se la delibera delle tariffe non dovesse essere approvata entro questa sera, resterebbero in vigore quelle dello scorso anno che in realtà non differiscono neanche troppo rispetto a quelle confezionate per questo 2018. Intanto anche nel 2018 il costo dei rifiuti ammonta a 44,5 milioni di euro, cioè esattamente come lo scorso anno, dunque non si prevedono risparmi in questo nuovo anno che ha visto lavorare Messinambiente per due mesi e poi il tanto atteso passaggio alla MessinaServizi. E’ stata proprio la MessinaServizi questa volta a confezionare il piano finanziario, accogliendo naturalmente numeri e indicazioni da Messinambiente, ex Ato3 e Srr. Il dato però è quello: 44,5 milioni che risultano perfettamente in linea con quello che è stato il costo dei rifiuti in questi anni. Sulle tariffe tari un pizzico di risparmio ci potrebbe essere grazie all’aumento delle utenze censite e alla lotta sull’evasione condotta in questi anni, ma a conti fatti, guardando i coefficienti su cui si calcola la tassa rifiuti, per ogni famiglia il risparmio si concretizzerà in circa 10 euro di differenza rispetto a un anno fa. Sempre che questa sera in aula ci siano i numeri per votare le tariffe dell’ultimo momento.

Le polemiche sono già esplose per l’ennesimo ritardo con cui la giunta Accorinti sta portando in aula anche questo importante provvedimento.

«Con la solita prepotenza viene seguita la stessa strada, così come è stato fatto per cinque anni per tutti gli atti finanziari, nessuno escluso. L’unica magra consolazione potrebbe essere che molto probabilmente sarà l’ultima volta, visto che tra due mesi si vota e finalmente i messinesi daranno il benservito ad Accorinti e alla peggiore giunta comunale che la nostra città abbia mai avuto» dice la consigliera Daniela Faranda che parla di comportamento arrogante di chi intende anche stavolta impedire ogni approfondimento e costringere a votare, senza neanche leggere i documenti, un atto così importante per i cittadini messinesi che a fronte di un esiguo risparmio pari a pochissimi euro l’anno, pagheranno 1 milione e 400 mila euro di spese legali e onorari che gravano sul concordato di Messinambiente.

«Ci sono aggettivi diversi da vergognoso da usare per definire il modo di fare del sindaco e dei suoi assessori? Vergognoso ancora di più in questa occasione, in cui vorrebbero costringerci a dare il via libera alle tariffe della Tari, che rappresenta il peggiore esempio dell’incapacità di questa amministrazione. Questo modo di tenere sotto scacco il Consiglio comunale, limitando fortemente la possibilità di entrare nel merito dei provvedimenti da esitare, è lesivo di qualsiasi diritto di chi deve prendersi la responsabilità di votare e rasenta l’illegalità. E così stasera, mentre il buon Renato ed i suoi saranno in giro in campagna elettorale a raccontare la loro rivoluzione, a palazzo Zanca si consumerà l’ennesimo triste atto di una lunga commedia a cui questa giunta ci ha purtroppo abituati da sempre».

Francesca Stornante

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