Verso il ballottaggio: De Luca “ruggisce”, Bramanti tace

Verso il ballottaggio: De Luca “ruggisce”, Bramanti tace

Danila La Torre

Verso il ballottaggio: De Luca “ruggisce”, Bramanti tace

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martedì 12 Giugno 2018 - 11:29

L’ex sindaco di Santa Teresa dal comizio di Piazza Duomo lancia accuse al suo avversario politico. Il direttore del Centro Neurolesi per il momento non commenta né reagisce agli attacchi

Giusto il tempo di conoscere l’esito finale delle urne e Cateno De Luca si è immediatamente buttato a capofitto nella campagna elettorale per il ballottaggio del 24 giugno. Sarà infatti lui a contendersi con il candidato del centrodestra Dino Bramanti la fascia tricolore.

Per tutta la giornata di ieri, anche a risultati non ancora definitivi ma ormai chiari, De Luca ha rifiutato interviste, non ha rilasciato alcuna dichiarazione e ha vietato di parlare anche ai suoi uomini più vicini. Il silenzio però è stato presto squarciato dalle urla e dagli attacchi che si sono levati nel corso del comizio convocato in fretta e furia per le 21 di eri sera. Migliaia le persone che hanno affollato piazza Duomo e acclamato l’ex sindaco di Santa Teresa, il quale si è dimostrato ancora una volta un animale politico, pronto a sbranarsi i suoi avversari. Politici e non solo.

Il comizio è iniziato con un attacco alla Gazzetta del Sud e a Rtp, che è un attacco a tutta la stampa con un messaggio chiaro: o con me o contro di me . Ha parlato di intimidazioni nei suoi confronti, ma a lanciare intimidazioni è stato proprio Cateno De Luca. Per la verità, la stampa non è nuova ad attacchi da parte di amministratori o possibili amministratori. L’ormai ex sindaco Renato Accorinti definì «certa stampa PROSTITUTA». Lo fece nel corso di una conferenza a Palazzo Zanca e durante un incontro alla Feltrinelli. Bersaglio di quell’accusa soprattutto Tempostretto. L’episodio sgradevole, giusto per usare un eufemismo, si è ripetuto ieri sera in una piazza stracolma, scientemente fomentata contro i colleghi di Gazzetta del Sud e Rtp.

Ovviamente, nel comizio di Piazza Duomo, non sono mancate le invettive nei confronti del suo principale avversario politico, Dino Bramanti, ridicolizzato in molte occasioni già durante la prima parte della campagna elettorale e dileggiato nella prima occasione utile che ha di fatto inaugurato la campagna elettorale di De Luca verso il ballottaggio del 24 giugno. Il deputato regionale, eletto all’Ars nella lista Udc/Sicilia Vera e migrato subito nel Gruppo misto, ha giocato più volte con il nome di Bramanti, «Dino, Placido, Placidino»; lo ha definito pupazzo nelle mani di Musumeci da un lato e Genovese dall’altro .

Sul palchetto portatile di Piazza Duomo, pronto ad essere trasferito stasera a Piazza Cairoli, De Luca ha anche lanciato appelli ai messinesi che al primo turno hanno votato gli altri candidati a sindaco, rassicurando tutti che sarà un bravo amministratore e avrà rispetto per le Istituzioni.

Allo stato attuale delle cose, in caso di vittoria al ballottaggio, Cateno De Luca rischia di diventare sindaco senza avere in Aula consiliare neanche un consigliere comunale, perché nessuna delle sei liste che hanno appoggiato la sua candidatura ha raggiunto il 5% previsto dalla legge. L’anomalia potrebbe essere superata in caso di apparentamento tecnico ( e accordo evidentemente politico) con una delle liste che in questa tornata elettorale ha superato la soglia di sbarramento del 5%. De Luca ha annunciato che renderà note eventuali novità su questo fronte nel comizio di questa sera. Negli ambienti politici , si vocifera di un possibile avvicinamento De Luca/ Picciolo. La lista espressione dell’ex deputato regionale, Sicilia Futura, ha ottenuto il 5.6 % delle preferenze. Un eventuale accordo potrebbe anche far scattare il premio di maggioranza in Consiglio qualora fosse Cateno De Luca il vincitore del ballottaggio. Nel corso della conferenza stampa di Antonio Saitta, l’assessore designato Nino Interdonato, pupillo di Picciolo, ha detto di non averlo sentito nelle ultime ore e di non essere a conoscenza d sviluppi in tal senso.

Tornando allo scontro tra Bramanti e De Luca, protagonisti del ballottaggio, va sottolineato che mentre l’ex sindaco di Santa Teresa ruggisce, il direttore del Centro Neurolesi al momento tace.

Nelle ore calde dello spoglio, Bramanti non si è sottratto alle interviste, ma si è mostrato molto nervoso e visibilmente deluso per quei dieci punti percentuali di scarto tra il suo risultato personale e quello delle sue dieci liste. Ha anche dimostrato di non gradire le domande sull’alleato Francantonio Genovese. Tuttavia, dalla serata di ieri e soprattutto nelle ore successive al comizio di De Luca, non si registra alcun commento né alcuna reazione. Ma potrebbe essere solo la quiete prima della tempesta.

Danila La Torre

FOTO DI GIOVANNI ISOLINO

Un commento

  1. Valuto sempre la realtà. Se il candidato sindaco, propone programmi e progetti validi per Messina e chiede di essere votato bene. Le critiche verso gli altri, ritenuti avversari da abbattere, non va bene. I messinesi hanno bisogno, dopo anni di politici non supportati da un sistema di governo regionale e nazionale, di un sindaco che è politicamente legato alla regione ed al parlamento. Bramanti, a mio modesto parere, potrà bussare alle porte dei partiti di governo regionale e nazionale che lo sostengono e trovare supporto . De Luca, così come il buon Accorinti, non credo possa contare su un supporto regionale e nazionale, quindi Messina resterà ancora esclusa e tagliata.
    La realtà e nei fatti. I comizi parole da solo contro tutti.

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