Il Rettore Navarra:Investire sui giovani oggi è costruire il Paese di domani

Il Rettore Navarra:Investire sui giovani oggi è costruire il Paese di domani

Rosaria Brancato

Il Rettore Navarra:Investire sui giovani oggi è costruire il Paese di domani

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lunedì 11 Dicembre 2017 - 10:21

Nell'intervento inaugurale dell'anno accademico il Rettore ha fatto un appello al ministro Minniti per investire sulla formazione. Ed al neo governatore Musumeci ha chiesto una nuova attenzione sulla rete ospedaliera, impugnata dagli Atenei di Messina e Catania

Serve uno scatto d’orgoglio e di coraggio per investire sulle persone, sulla formazione dei giovani. Caro Ministro, investire sulle persone rappresenta il progetto politico nel senso più ampio, perché la scuola di oggi è quello che sarà il Paese domani e le decisioni politiche che saranno prese oggi relativamente al mondo della scuola e dell’Università determineranno quel che sarà il Paese domani”.

Così ha concluso il rettore Pietro Navarra l’intervento d’apertura della cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Accademico 2017/2018, nel Paese che detiene il record dei cellulari ma nel quale nessuno legge più libri, nell’Italia delle fake news e dei giovani in fuga.

Ad inizio discorso Navarra si è soffermato a lungo sulle tematiche dello Ius soli, citando il Nobel Llosa “l’affermazione delle identità culturali nasce dal confronto. Paesi autoritari hanno deciso di isolarsi, come la Corea del Nord, ma il confronto apre le porte alle libertà ed all’arricchimento culturale. In Italia non sempre le tematiche dell’accoglienza sono state affrontate nel migliore dei modi e spesso hanno causato tensioni sociali. L’Università di Messina da un anno sta contribuendo ad un’analisi della migrazione nell’ambito di un progetto con la Regione ed il Ministero che potrà diventare strumento attivo al servizio del territorio”.

L’obiettivo del progetto è l’istituzione di un Osservatorio nazionale che possa offrire informazioni, dati, soluzioni, per progetti d’integrazione e d’accoglienza. Inoltre insieme agli Atenei di Catania e di Palermo, l’Università messinese ha siglato accordi con 50 comuni siciliani per i progetti collegati alla migrazione ed al mercato del lavoro.

La terza missione del sistema universitario- ha proseguito Navarra- è creare quel polo attivo che mette al servizio dei territori le proprie competenze. Abbiamo raccolto la sfida a Messina e non abbiamo sbagliato. Siamo riusciti a individuare la rotta per far crescere la comunità. Il report dei sindacati, Cisl, Cgil e Uil, offre un’immagine drammatica per la nostra città. L’Ateneo è riuscito a diventare attrattiva, ad aumentare le immatricolazioni”.

Quest’anno la percentuale degli studenti stranieri immatricolati (provenienti da 27 Paesi) è aumentata del 400% e Messina avrà il primo corso in Sicilia (ed il secondo nel Sud) di laurea in medicina in inglese. Il Rettore ha poi evidenziato come anche tra i docenti sia in aumento il numero di quanti decidono di trasferirsi in riva allo Stretto, provenendo da Università prestigiose.

Siamo un Ateneo moderno, tecnologicamente avanzato, competitivo, sicuro. Siamo una realtà dinamica ed il Sole 24 ore ci ha inseriti al dodicesimo posto in Italia per capacità di attrarre risorse”.

Poi, rivolto al presidente della Regione Nello Musumeci presente all’inaugurazione ha ricordato come l’Ateneo di Messina e quello di Catania abbiano impugnato il decreto Gucciardi della rete ospedaliera e lo ha invitato a intervenire in questo settore prestando ai nostri territori l’attenzione che meritano.

Sono nel pieno della seconda metà del mio mandato e posso dire che il percorso seguito ha visto due priorità: 1)il rispetto delle regole e 2)il riconoscimento del merito e delle potenzialità di ognuno. E’ questo il modello di comunità che vogliamo, nel quale il valore che viene dato a ciascuno è commisurato alla sua capacità di dare. E’ un concetto di onestà di più ampio respiro. Non basta essere onesti se non c’è competenza o merito. Non si può far dirigere un reparto ad un medico che è solo onesto se questi è poi ignorante ed incapace. La nostra è una filosofia d’azione incentrata sulla persona e sul suo valore”.

Gli ultimi cenni sono stati indirizzati al divario tra gli Atenei del Nord e quelli del Sud che hanno visto le immatricolazioni ridursi fino al 30%. In Italia si investe ancora troppo poco sulla scuola e sulla formazione. Il governo destina maggiori risorse alle lotterie ed ai giochi che non a quello che rappresenta il futuro.

“Paradossalmente l’Italia preferisce affidarsi alla sorte che non alle persone…..”.

Rosaria Brancato

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