Altri due mesi di lavoro per Messinambiente, ma isole chiuse e impianto fermo

Altri due mesi di lavoro per Messinambiente, ma isole chiuse e impianto fermo

Francesca Stornante

Altri due mesi di lavoro per Messinambiente, ma isole chiuse e impianto fermo

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sabato 30 Dicembre 2017 - 07:00

Il 2018 inizierà all'insegna della continuità nella gestione dei rifiuti. Nuova ordinanza per Messinambiente che avrà almeno altri 59 giorni di lavoro. Intanto però si è fermato l'impianto di Pace per un guasto e chiudono le isole ecologiche dal 2 al 7 gennaio

L’ennesima ordinanza è arrivata. E così anche il 2018 inizierà assolutamente in linea con quella che è stata la gestione dei rifiuti in questi ultimi anni. Il 2017 era destinato ad essere l’anno della svolta e del cambiamento, è stato l’anno in cui è nata la MessinaServizi Bene Comune e quando a giugno era stato sancito anche l’affidamento del servizio rifiuti alla nuova società l’obiettivo era di chiudere la partita entro settembre, o al massimo entro dicembre. Così però non è stato. Il percorso si è rivelato più arduo di quanto si pensasse, a ottobre sono stati trasferiti i 51 lavoratori Ato3 mentre è ancora in ballo il passaggio dei 480 dipendenti di Messinambiente. Quindi, di fatto, Messinambiente resta ancora l’unica a poter garantire i servizi di igiene ambientale. Per questo ieri il sindaco Renato Accorinti ha siglato la nuova ordinanza che consegna alla società di via Dogali la gestione rifiuti per altri 59 giorni. Si conta dunque di riuscire a chiudere la partita entro la fine di febbraio. Il copione si ripete ormai da anni. E si continua così, di ordinanza in ordinanza. Dal Dlgs 152/2006 utilizzato per 24 mesi al Dlgs 267/2000 che alla fine di questo anno toccherà la stessa quota dei 24 mesi. E’ questa la fotografia della gestione rifiuti targata Accorinti in pratica dall’insediamento ad oggi. Una gestione a straordinaria del servizio rifiuti, affidato ad una società in liquidazione ed in perenne difficoltà tecnica e finanziaria, attraverso un’ordinanza dietro l’altra.

MessinaServizi non è ancora pronta per assumere questi servizi, a cominciare dal fatto che non ha ancora assorbito la fetta più grossa dei lavoratori coinvolti in questa operazione. Inoltre è solo dello scorso 21 dicembre l’istanza inoltrata dalla MessinaServizi al competente ufficio regionale per l’iscrizione al registro dei gestori ambientali con la richiesta di attivare le procedure d’urgenza. Ed è ancora in corso di redazione la proposta di contratto di affitto di ramo d’azienda tra Messinambiente e MessinaServizi che si conta di sottoporre al Tribunale entro le prime settimane del mese di gennaio. Quindi si sta lavorando, ma mancano ancora diverse tappe fondamentali.

L’assetto resterà quindi quello attuale, ma il nuovo anno a quanto pare non è destinato a iniziare sotto i migliori auspici. Sul fronte della raccolta differenziata infatti ci sarà uno stop delle isole ecologiche che creerà inevitabili disagi. Messinambiente ha annunciato ieri che «per necessarie attività di chiusura anno 2017 e adeguamento del nuovo sistema informatico dei sistemi di pesatura, le isole di Spartà, Pace, Tremonti, Gravitelli, Pistunina e Giampilieri, saranno chiuse al pubblico dal 2 al 7 gennaio. Le attività riprenderanno giorno 8».

Una chiusura che però arriva proprio a seguito di un altro stop con cui Messinambiente si sta trovando a fare i conti: quello dell’impianto di Pace. Due giorni fa il commissario Giovanni Calabrò ha comunicato al sindaco Accorinti e all’assessore Ialacqua che l’impianto si è fermato per un guasto e che adesso è più che mai urgente trovare una soluzione perché la raccolta differenziata così è a rischio paralisi. Soluzione che in realtà sarebbe a portata di mano, visto che proprio a Pace, a pochi metri dall’impianto di Messinambiente, c’è il nuovissimo impianto dell’Ato3 pronto ormai da tempo ma rimasto chiuso e inutilizzato. In questi mesi Calabrò si è battuto spesso per chiedere all’amministrazione comunale di metterlo in funzione e di dare a Messinambiente la possibilità di utilizzarlo, ma ogni richiesta è rimasta inascoltata.

«La pressa dell’impianto di selezione ha presentato un grave danno al pistone principale, che ne ha comportato il fermo e la necessità di una manutenzione straordinaria immediata. Si è già contattata la ditta costruttrice, la Coparm, e si è in attesa di una risposta per quantificare correttamente i tempi di fermo. Purtroppo l’interruzione delle attività di selezione, se prolungata nel tempo, anche solo di qualche giorno, potrà comportare il graduale fermo della raccolta differenziata, sia porta a porta che stradale» si legge nella nota siglata da Roberto Lisi.

Dunque in un quadro già complicato e con un’ordinanza rinnovata per i prossimi due mesi, a questo punto Messinambiente esige risposte anche su questo fronte. «Mi rivolgo direttamente al sindaco anche nella qualità di presidente della Srr, per chiedere l’emanazione di una immediata ordinanza sindacale per l’attivazione e la messa a disposizione della Messinambiente del nuovo impianto di selezione di Pace di proprietà dell’Ato3, onde evitare gravissime ripercussioni nella raccolta dei rifiuti solidi urbani e sicuri riflessi negativi sull’igiene cittadina». Calabrò chiede risposte celeri, nel frattempo però chiuderanno anche le isole ecologiche. Insomma, un inizio d’anno che si preannuncia già complicato.

Francesca Stornante

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