Elezioni politiche ed amministrative, gran fermento nei partiti

Elezioni politiche ed amministrative, gran fermento nei partiti

Danila La Torre

Elezioni politiche ed amministrative, gran fermento nei partiti

Tag:

domenica 26 Novembre 2017 - 06:35

Lontano dai clamori mediatici tipici delle campagne elettorali, i leader locali hanno iniziato a pianificare mosse e strategie acchiappa-consensi

Bocce già in movimento per i prossimi appuntamenti elettorali. Mentre a Palermo si lavora alla formazione del nuovo Governo regionale targato Nello Musumeci, a Messina i partiti sono già proiettati alle elezioni politiche, che con tutta probabilità si svolgeranno a marzo 2018, e alle elezioni amministrative della prossima estate.

ELEZIONI POLITICHE. Nei principali compagini politiche si registra un gran fermento: lontano dai clamori mediatici tipici delle campagne elettorali, i leader locali hanno iniziato a pianificare mosse e strategie acchiappa-consensi. Ci sono liste da compilare e aspiranti candidati da accontentare. Sono molti coloro che vorrebbero staccare il biglietto per Roma ed entrare a far parte di quell’Eldorado chiamato Parlamento. In pole position ci sono ovviamente i deputati ed i senatori uscenti in cerca di riconferma.

La nuova legge elettorale, il Rosatellum, sarà un banco di prova per tutti, perché ridefinisce i meccanismi e reintroduce i collegi uninominali.

La nuova legge elettorale si fonda infatti su un sistema misto proporzionale e maggioritario, che richiama quello del Mattarellum: un terzo di deputati e senatori sarà eletto in collegi uninominali, ogni coalizione esprimerà un solo candidato e sarà eletto il più votato; i rimanenti due terzi saranno eletti con un sistema proporzionale di lista.

La soglia di sbarramento del Rosatellum nella quota proporzionale è fissata al 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera. In alternativa alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia minima del 10% per le coalizioni, all’interno del quali però almeno una lista deve aver superato il 3%.

Sul tavolo del Consiglio dei ministri è arrivata anche la bozza del decreto d'attuazione del Rosatellum, con novità importanti sui collegi, così come definiti dalla commissione di esperti guidata dal presidente dell’Istat Giorgio Alleva.

In Sicilia saranno eletti i 52 deputati e i 25 senatori. 19 seggi alla Camera e 9 al Senato saranno assegnati con il maggioritario, sarà cioè eletto il candidato che ottiene il maggior numero di preferenze nel collegio; i restanti 33 seggi della Camera e 16 del Senato saranno distribuiti con il proporzionale sulla base di liste bloccate in collegi plurinominali.

I collegi

La Sicilia è suddivisa in due circoscrizioni elettorali per l’elezione della Camera dei deputati: Sicilia 1 (Occidentale) e Sicilia 2 (Orientale).

Alla circoscrizione Sicilia 1 sono assegnati nove collegi uninominali e 16 seggi plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati (per un totale di 25 seggi). Alla circoscrizione Sicilia 2 sono assegnati dieci collegi uninominali e 17 seggi plurinominali per la Camera (per un totale di 27 seggi). Per il Senato la Sicilia avrà 9 seggi uninominali e 16 seggi plurinominali (per un totale di 25 seggi).

Nel dettaglio, i nuovi collegi uninominali della Camera Sicilia 1 – 01 (Palermo-Capaci, che include anche Torretta, Isola e Ustica), Sicilia 1 – 02 (Palermo-centro), Sicilia 1 – 03 (Palermo sud), Sicilia 1 – 04 (Gela, che include la provincia nissena), Sicilia 1 – 05 (Bagheria, che include il versante orientale della provincia di Palermo), Sicilia, 1 – 06 (Monreale, con i Comuni dell'interno e del versante occidentale della provincia di Palermo), Sicilia 1 – 07 (Agrigento), Sicilia 1 – 08 (Trapani – Marsala, è il collegio più grande) e Sicilia 1 – 09 (Sciacca, tra Agrigentino e Trapanese).

Nella Sicilia orientale invece i nuovi collegi uninominali Camera 2017 che si vanno a costituire sono: Sicilia 2 – 01 (Messina), Sicilia 2 – 02 (Barcellona Pozzo di Gotto), Sicilia 2 – 03 (Enna), Sicilia 2 – 04 (Acireale), Sicilia 2 – 05 (Catania), Sicilia 2 – 06 (Misterbianco), Sicilia 2 – 07 (Paternò), Sicilia 2 – 08 (Ragusa), Sicilia 2 – 09 (Avola, con buona parte della provincia siracusana) e Sicilia 2 – 10 (Siracusa, che comprende il capoluogo di provincia e i comuni limitrofi).

Per quanto riguarda i collegi plurinominali (con liste bloccate) è questa la suddivisione: Sicilia 1 – 01: collegio che unisce Palermo-Capaci (Sicilia 1 – 01), Palermo centro (Sicilia 1 – 02) e Palermo sud (Sicilia 1 – 03) ed elegge 4 seggi plurinominali; – Sicilia 1 – 02: collegio che associa i collegi uninominali Camera di Trapani-Marsala (Sicilia 1 – 08), Monreale (Sicilia 1 – 05) e Bagheria (Sicilia 1 – 06); elegge sei seggi plurinominali; Sicilia 1 – 03, collegio che associa i collegi uninominali Camera di Sciacca (Sicilia 1 – 09) Agrigento (Sicilia 1 – 07) e Gela (Sicilia 1 – 04); elegge sei seggi plurinominali.

Nella Sicilia orientale questa la mappa delle assegnazioni: Camera Sicilia 2 – 01, costituito dai collegi uninominali Camera di Messina (Sicilia 2 – 01), Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia 2 – 02) ed Enna (Sicilia 2 – 03), con una popolazione totale di 823.275 abitanti, elegge 5 seggi; – al secondo collegio Sicilia 2 – 02, costituito dai collegi uninominali Camera di Acireale (Sicilia 2 – 04), Catania (Sicilia 2 – 05) e Misterbianco (Sicilia 2 – 06), con una popolazione di 792.641 abitanti, anche qui 5 seggi. Sono invece attribuiti 7 seggi al terzo collegio plurinominale Camera Sicilia 2 – 03, costituito dai collegi uninominali di Paternò (Sicilia 2 – 07), Ragusa (Sicilia 2 – 08), Avola (Sicilia 2 – 09) e Siracusa (Sicilia 2 – 10).

ELEZIONI AMMINISTRATIVE. Le elezioni politiche, che seguiranno le regionali del 5 novembre, condurranno dritte alle elezioni amministrative. Le alleanze siglate per l’appuntamento nazionale saranno probabilmente le stesse che ritroveremo per le elezioni cittadine della prossima estate. E le grandi manovre sono già iniziate.

Nel centro-sinistra, è notizia recente la nascita dell’asse Navarra-Picciolo (VEDI QUI). La corrente accademica del partito democratico ha infatti teso la mano a Sicilia Futura, ma è anche con le altre anime del PD che dovrà trovare una convergenza per rafforzare in città il peso elettorale del partito. Piuttosto incerto appare al momento il destino dei Centristi-per la Sicilia di Gianpiero D’Alia, reduci da un risultato tutt’altro che esaltante alle ultime elezioni regionali, che hanno evidenziato un netto calo di consensi. La formazione politica nata dalla scissione con l’Udc di Cesa è in una fase di stand-by, e molto dipenderà da quello che succederà nei prossimi mesi anche a livello nazionale.

Il centrodestra, premiato dalle urne alle ultime regionali, a Messina – ma non solo – dovrà inevitabilmente fare i conti con i nuovi guai giudiziari di Francantonio Genovese, che stavolta hanno travolto anche il figlio Luigi, neo eletto all’Ars con oltre 17mila preferenze e una scia di polemiche che la nuova inchiesta giudiziaria ha amplificato.

Alle Regionali del 5 novembre, Forza Italia è stato il partito più votato nell’intero Collegio di Messina, ma in città è stato superato dal Movimento Cinque Stelle, che vuole definitivamente lasciarsi alle spalle l’insuccesso di cinque anni fa e, come riferito a Tempostretto, dalla portavoce Valentina Zafarana, sta lavorando da tempo ad un progetto concreto per Messina, che ridia fiducia ai cittadini delusi (VEDI QUI). Alle amministrative come alle politiche il partito pentastellato ballerà da solo.

Nell’area di centrodestra, hanno ottenuto un discreto risultato alle ultime regionali ed ambiscono a crescere ulteriormente in città il partito della Meloni, Fratelli d’Italia, che per la partita all’Ars giocava in tandem con la lega di Salvini, e l’Udc, risorto dopo essere momentaneamente scomparso dai radar siciliani nei mesi successivi alla rottura con D’Alia.

Per quanto riguarda la sinistra radicale c’è tutto uno schieramento di forze “minori” ( da MdP a Sinistra italiana) che dovrà misurarsi alle politiche. Da ciò che succederà su scala nazionale si potrà capire che ruolo potranno giocare nel contesto delle amministrative.

Come scritto più volte, le elezioni cittadine vedranno ancora in campo il sindaco Renato Accorinti: lui e i suoi assessori non hanno alcuna intenzione di traslocare da Palazzo Zanca e vorrebbero prolungare il mandato di altri cinque anni. Il primo cittadino ha detto chiaramente ai suoi sostenitori che vorrebbe legare la sua rielezione alla riconferma della sua squadra. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Accorinti potrà davvero ambire ad una rielezione.

Dopo le regionali, la giostra elettorale è pronta a rimettersi in moto e tra qualche settimana gli scenari saranno ancora più chiari.

Danila La Torre

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007