A Messina, nel primo quadrimestre 2015, saldo negativo di 343 imprese. Dati in linea col 2014

A Messina, nel primo quadrimestre 2015, saldo negativo di 343 imprese. Dati in linea col 2014

A Messina, nel primo quadrimestre 2015, saldo negativo di 343 imprese. Dati in linea col 2014

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sabato 13 Giugno 2015 - 07:55

A livello nazionale resta un saldo negativo tra aperture e chiusura d’impresa ma alcuni indicatori (consumi, occupazione e investimenti) indicano un inversione di tendenza. In Sicilia, invece, tutto negativo come l’anno scorso. Il presidente di Confesercenti Messina: “Dobbiamo saper cogliere i segnali di ripresa nazionali”. Secondo il commissario della Camera di Commercio, l’ente non può rimanere autonomo

“L’altissimo livello di conflittualità all’interno delle forze politiche del nostro paese, ne condiziona pesantemente lo sviluppo”. A parlare è Massimo Vivoli, presidente nazionale di Confesercenti, intervenuto ieri all’assemblea provinciale annuale dell’associazione di categoria, che si è svolta nella Sala consulta della Camera di Commercio. “Uscire dalla crisi è difficile, ma non impossibile, se si rimane uniti – ha detto Vivoli -. La nostra proposta è quella di creare un cartello che raggruppi le espressioni migliori del nostro paese, dall’ università, all’imprenditoria al mondo delle associazioni, per cercare una strada comune. Incentivare il turismo, l’artigianato e più in generale valorizzare il made in Italy, sono gli ingredienti di una ricetta che non è completa senza entusiasmo e passione, che cerchiamo di infondere ai nostri associati.”

All’incontro, moderato dal direttore di Confesercenti Messina, Daniele Andronaco, hanno partecipato anche il direttore di Confesercenti Sicilia, Michele Sorbera, il segretario provinciale della Cisl, Tonino Genovese, e il vice prefetto aggiunto Valerio de Joannon.

Nella sua relazione, il presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella, ha sottolineato come l’associazione si sia notevolmente consolidata negli ultimi anni, con un continuo aumento del numero di affiliati, nonostante la crisi e grazie al supporto che Confesercenti dà ai suoi soci. “Una crisi lunga sette anni, a livello mondiale, nazionale e a cascata anche locale – ha continuato Palella -. Nel 2014 in Italia si è registrata la chiusura di ben 26.400 attività commerciali, che, unite a quelle degli anni passati, rappresentano un vero e proprio tsunami sulle imprese e dunque sull’occupazione. Ma, nel primo quadrimestre del 2015, sempre a livello nazionale, alcuni indicatori macroeconomici, hanno invertito la tendenza. Si registrano infatti segnali di ripresa, che riguardano i consumi, l’occupazione, gli investimenti. A Messina purtroppo non si può ancora parlare di ripresa. Infatti tra gennaio e aprile 2015, si evidenzia un saldo negativo tra aperture e chiusure, di 343 imprese. Un dato sostanzialmente in linea con il primo quadrimestre dello scorso anno. Magra consolazione: il segno negativo caratterizza tutte le realtà siciliane ed ha una valenza superiore rispetto alle altre regioni italiane. Dobbiamo, però, saper cogliere i segnali di ripresa nazionali, ha concluso Palella, remare tutti nella stessa direzione e non farci trovare impreparati per risalire dalla crisi”.

All’assemblea è intervenuto inoltre il commissario della Camera di Commercio di Messina, Francesco De Francesco, che ha voluto chiarire la vicenda relativa all’accorpamento degli enti camerali. “Messina non ha agito autonomamente e arbitrariamente – ha detto De Francesco – ma abbiamo convocato tutte le associazioni e a rispondere sì all’accorpamento sono state in 15. La Camera di Commercio di Messina non può rimanere da sola in quanto non possiede il requisito indispensabile dell’equilibrio economico-finanziario. L’ente camerale messinese non rimarrà commissariato a vita. Ho avuto prorogato il mandato, ma nonostante questo, ci stiamo muovendo nel senso giusto, stiamo lavorando perché a Messina ci sia un nuovo consiglio camerale.”

Al dibattito ha preso parte anche il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha sottolineato come sia necessario guardare con ottimismo al futuro, pur conoscendo la complessità della situazione. “Fare squadra – ha detto Ardizzone – è una condizione indispensabile per uscire dalla crisi”.

2 commenti

  1. Quella messinese è una economia CHE MANGIA SE STESSA, dovremmo finirla di alzare saricinesche per negozi commerciali, anche perchè non siamo capaci di accogliere i nostri visitatori, vedi la guerra politica e giudiziaria fatta all’isola pedonale e quella a cui si apprestano per piazza Duomo. Accetto scommesse, l’isola pedonale DUOMO non si farà MAI, e MAI nessuna pedonalizzazione sarà MAI possibile a Messina. I commercianti hanno una fissazione simbolica, quella di posteggiare a sbafo la propria auto davanti al proprio negozio, non vogliono sentire ragioni. Quando i messinesi decideranno di produrre e commercializzare al di fuori del territorio cittadino, come i nostri AVI, allora la nostra economia MANGERA’, QUELLA DEGLI ALTRI.

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  2. Quella messinese è una economia CHE MANGIA SE STESSA, dovremmo finirla di alzare saricinesche per negozi commerciali, anche perchè non siamo capaci di accogliere i nostri visitatori, vedi la guerra politica e giudiziaria fatta all’isola pedonale e quella a cui si apprestano per piazza Duomo. Accetto scommesse, l’isola pedonale DUOMO non si farà MAI, e MAI nessuna pedonalizzazione sarà MAI possibile a Messina. I commercianti hanno una fissazione simbolica, quella di posteggiare a sbafo la propria auto davanti al proprio negozio, non vogliono sentire ragioni. Quando i messinesi decideranno di produrre e commercializzare al di fuori del territorio cittadino, come i nostri AVI, allora la nostra economia MANGERA’, QUELLA DEGLI ALTRI.

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