Scure della Regione sulle aziende di trasporto pubblico: siciliani a terra

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venerdì 20 Aprile 2018 - 10:08

I presidenti delle aziende di trasporto pubblico locale di Messina, Catania, Palermo, Trapani e Agrigento riuniti in Asstra Sicilia denunciano la politica dei tagli messa in atto dal governo Musumeci che produrrà conseguenze gravissime per servizi e lavoro

Situazione drammatica per le Aziende di trasporto della Sicilia. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi anche da Messina (VEDI QUI), l’Asstra, l’associazione trasporti siciliana, ha riunito d’urgenza il suo comitato per analizzare il terribile quadro che si sta delineando a causa delle scelte del governo regionale. Il taglio prevede di ridurre di oltre 23 milioni di euro per l’anno in corso e di oltre 41 milioni di euro per il biennio 2019/2020 gli stanziamenti destinati all’espletamento del servizio di trasporto pubblico nelle città siciliane. Questa sarebbe la proposta del Governo Regionale – spiegano Claudio Iozzi (presidente di Asstra-Sicilia), Antonio Gristina (Presidente AMAT S.p.A. Palermo), Puccio La Rosa (Presidente di AMT Catania S.p.A.), Giovanni Foti (Presidente ATM –Messina), Massimo La Rocca (Amministratore Unico ATM S.p.A. Trapani), Vincenzo Asaro (Tua S.r.l. Trasporti Agrigento, gruppo Sais Trasporti) – determinando tagli superiori al 15% nell’anno in corso e di un ulteriore 11% nel prossimo biennio per un totale del 26% rischia in un sol colpo di cancellare il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano in Sicilia determinando inefficienze, diseconomie e sicuri licenziamenti per i lavoratori del comparto e pesanti ripercussioni sul servizio offerto ai cittadini. La proposta di riduzione degli stanziamenti contenuta nella legge di stabilità presentata dal Governo Musumeci – aggiungono i rappresentanti delle Aziende Siciliane che gestiscono il Trasporto pubblico locale – se attuata avrà, infatti, l’inevitabile effetto di determinare un forte squilibrio economico nei bilanci aziendali aprendo la strada a procedure di riduzione del personale impiegato.

“Proprio per questa ragione – proseguono – oltre a richiedere un urgente incontro con i vertici della Regione Siciliana per affrontare la questione abbiamo deciso di convocare in ogni azienda le organizzazioni sindacali per spiegare la drammaticità della questione e valutare azioni comuni a difesa del TPL in Sicilia, delle aziende, dei lavoratori e dei cittadini utenti. Quanto sta emergendo – concludono i componenti dell’Ufficio di Presidenza di Asstra-Sicilia – rappresenta un evidente attacco al diritto al lavoro e alla mobilità dei Siciliani ecco perché, in assenza di immediate e pronte rassicurazioni, siamo pronti ad avviare ogni utile azione a tutela delle aziende e dei suoi lavoratori.

“Un segnale gravissimo e in totale controtendenza rispetto al resto del Paese. Dopo la stabilizzazione del Fondo Nazionale Trasporti nessuna regione è mai intervenuta per ridurre le risorse ai trasporti pubblici. Al contrario molte regioni anche al sud hanno capito che il trasporto pubblico è un fattore di crescita per le collettività locali oltre ad essere un collante sociale essenziale. Regioni come la Calabria e la Liguria, che hanno molti meno abitanti della Sicilia, usufruiscono di fondi per il Trasporto pubblico che superano di oltre il 50% l’ammontare delle risorse che la Sicilia assegna al settoreAnche Massimo Roncucci, presidente dell’Asstra nazionale, interviene a sostegno della tenuta del settore in una regione cruciale quale è la Sicilia.

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