La situazione sui tre ponti di Barcellona tra proteste e stalli burocratici

La situazione sui tre ponti di Barcellona tra proteste e stalli burocratici

Santi Cautela

La situazione sui tre ponti di Barcellona tra proteste e stalli burocratici

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giovedì 31 Maggio 2018 - 09:13

Facciamo il punto della situazione sulle tre opere coinvolte in questi mesi da interdizione al traffico, c'è anche l'interesse della politica a più livelli ma la burocrazia è più forte

Si fa sempre più grave la situazione della viabilità per Barcellona Pozzo di Gotto. Il Sindaco Roberto Materia ha scritto a tutti gli enti coinvolti, alla deputazione regionale e al Presidente della Regione chiedendo, tra le altre cose, la nomina di un commissario straordinario per risolvere al più presto la congestione stradale dovuta alla chiusura di 3 importanti ponti.

Il primo è il ponte di Calderà sul torrente Longano, distrutto dall'alluvione del 2011 e mai ricostruito. Al momento una bretella semovibile è posta per arginare il problema ma il senso unico alternato crea pericolosi ingorghi.

L'altro ponte a senso unico alternato per problemi strutturali gravi è il ponte di Caldà sul Mela che risulta così dallo scorso ottobre. Entrambi questi ponti sono di competenza della Città Metropolitana – ex provincia.

Il terzo ponte è in realtà un viadotto che si trova sull'autostrada A20, sito tra le località di Acquacalda e S. Andrea. Questo è addirittura precluso al traffico in attesa che il Consorzio Autostrade, l'ente proprietario della struttura, faccia le opportune verifiche e prove di carico. Doveva bastare un mese ma ne sono già passati due. Due giorni fa dei cittadini residenti insieme al vice-sindaco Sottile hanno organizzato un sit-in sulla struttura. Notizia di ieri conferma l'incarico alla ditta Calabrese per la messa in sicurezza dell'opera. Un appalto da 68 mila euro. Tempi di consegna: 45 giorni.

Il Ponte di Calderà, secondo quanto ci risulta, sarebbe già finanziato – il bando di gara è uscito lo scorso anno – ed è l'opera che al momento richiede l'intervento più serio, essendo chiuso ormai da 7 anni. Infatti andrebbe completamente ricostruito. L'assegnazione, per mezzo pubblico, della gara, avverrà con l'apertura delle buste il prossimo 5 giugno.

Il ponte di Caldà invece, richiede una modifica del progetto iniziale perché nel frattempo la situazione è peggiorata. Anche in quel caso i fondi sembrano esser stati stanziati, si parla di circa 800 mila euro per la messa in sicurezza della struttura ma ne servirebbero di più. Andrebbe comunque evitato il passaggio ai mezzi pesanti. Una possibile soluzione, visto l'imminente avvio della stagione estiva – tutti e tre i ponti sono interessati da un maggiore afflusso in questo periodo – sarebbe creare un'altra corsia sull'alveo fluviale, approfittando della scarsa presenza di acqua.

Di recente si è interessato alla questione sia l'On. Antonio Catalfamo, capogruppo all'Ars per Fratelli d'Italia, che in un emendamento in finanziaria ha inserito dei fondi per i ponti fluviali danneggiati, sia l'On. Alessio Villarosa, anche lui barcellonese, membro di spicco dei 5 Stelle. Questi ha di recente scritto una lettera a tutti gli enti coinvolti, proprio come il Sindaco Materia.

Ma dalla Città Metropolitana sembra davvero non muoversi nulla – per quanto riguarda il ponte di Caldà – mentre crescono inevitabilmente l'ansia e la rabbia dei cittadini barcellonesi per i ritardi sicuramente evitabili.

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