Dopo aver promesso battaglia per anni, ora la giunta Accorinti depone le armi. Rinuncia al contenzioso legale e riconoscimento della proprietà all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

“L’Ingv ha aggiunto parti al protocollo che avrebbero riconosciuto un loro presunto diritto di proprietà, da noi sempre rigettato. Il mio auspicio è quello di un rapido passo indietro. In alternativa si agirà in maniera decisa attraverso le vie legali”. Parole del sindaco Accorinti datate 8 gennaio 2015, a riguardo di Parco Aldo Moro.

Tre anni dopo il passo indietro c’è stato, non da parte dell’Ingv, l’Istituto di geofisica e vulcanologia, ma proprio della giunta Accorinti, che invece adesso riconosce quel “presunto diritto di proprietà sempre rigettato” e rinuncia ad agire per le vie legali.

La prima convenzione per Parco Aldo Moro è del 20 gennaio 2012 ma non ebbe seguito. Così anche l’accordo dell’ottobre 2013, con tanto di foto a Palazzo Zanca tra le parti sorridenti, il Comune e l’Ingv. Il 5 agosto 2014 la delibera di approvazione della giunta Accorinti, poi non condivisa dall’Ingv. Tutto si è fermato a dicembre 2014, quando l’Istituto aveva presentato un nuovo accordo, giudicato dal Comune “inaccettabile”, con tanto di disappunto espresso dal sindaco Accorinti.

Quell’accordo, uguale o simile (IN ALLEGATO), è stato firmato ieri dall’amministrazione comunale, che ha così deposto le armi. Il Parco Aldo Moro va in comodato d’uso al Comune per 29 anni e così, in pratica, se ne riconosce la proprietà all’Ingv.

Tutto nasce dall’atto di concessione gratuita e senza scadenza del 1949 (anche questo IN ALLEGATO). Un atto scritto in modo poco accurato, che lascia adito a dubbi ed interpretazioni. Ad esempio, si parla indifferentemente di concessione e cessione, nonostante siano due istituti totalmente diversi. C’è poi un vincolo di utilizzo ma l’area non è mai stata utilizzata, ecco perché il Comune riteneva che quell’atto oggi non avesse più valore.

Fino a cambiare idea, adesso, tra le perplessità del Consiglio della IV circoscrizione, ieri riunito sull’argomento, e del Comitato Parco Aldo Moro, che di recente ha riacceso i riflettori sull’area e ne rivendica la proprietà pubblica.

“Nell’accordo del 1949 ci sono alcuni articoli chiari – ha detto oggi il sindaco Accorinti -. Se l’Ingv lascia l’area abbandonata, deve ritornare al Comune. Ma fino ad oggi la proprietà è loro. E’ possibile aprire un contenzioso ma vorrebbe dire lasciare chiuso il parco per altri vent’anni. Il comodato d’uso per 29 anni, invece, è una soluzione concreta, che ci permette di aprirlo a breve, non appena verrà fatta la pulizia”.

Spiegazioni che non convincono appieno visto che, appunto, l'Ingv quell'area non l'ha utilizzata e quindi sarebbe dovuta tornare al Comune. L'unica nota positiva, a questo punto, è la possibile immediata riapertura del parco, purché non si perda ancora del tempo per la pulizia e la sistemazione.