Angela Manca continua a chiedere chiarezza sulla morte del figlio Attilio

Angela Manca continua a chiedere chiarezza sulla morte del figlio Attilio

Piero Genovese

Angela Manca continua a chiedere chiarezza sulla morte del figlio Attilio

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lunedì 22 Maggio 2017 - 22:13

La signora Angela Manca, madre di Attilio Manca, urologo il cui luogo di origine è Barcellona Pozzo di Gotto, trovato cadavere nella sua abitazione di Viterbo, non smette e non ha mai smesso di cercare la verità sull morte del figlio e ora, per fare chiarezza sul caso, ponendo fine alle vicende giudiziarie, si rivolge alla vedova Provenzano scrivendo una lettera.

E' alla vedova Provenzano che si rivolge Angela Manca, madre di Attilio Manca, urologo originario di BArcellona Pozzo di Gotto la cui morte da omicidio passata a suicidio. Da quell' 11 febbraio 2004, Angela Manca nnon si è mi data per persa, lottando per dare al figlio, colpevole di aver assistito all'intervento fatto in Francia dal numero uno di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.

Tra i segreti che l'ex capo di Cosa Nostra si è portato con la sua scomparsa, vi è anche questo e se pur tante volte la procura di Viterbo ha chiesto l'archiviazione del caso, altrettante sono state le battaglie che Angela Manca ha portato e continua a portare avanti per dare dignità al figlio.

Nella lettera indirizzata alla vedova Provenzano, la signora Manca afferma che "Lei è l'unica persona che potrebbe aiutare a cristalizzare la morte di Attilio e contiunua chiedendo a "Saveria enedetta Palazzolo (questo il nome dell edov Provenzano),di continuare la collaborazione con la magistatura iniziata dal marito, poi non più preseguita perchè messo per sempre a tacere".

Nella stessa lettere inoltre, la madre dell'urologo barcellonese, spiega anche che "basterebbero poche parole per rafforzare la tesi di ben quattro collaboratori di giustizia i cui nomi corrisponono a figure come Carmelo D'Amico, Giuseppe Setola, Stefano Lo Verso e Giuseppe Campo, i quali in divrse occasioni, hanno afermato che Attilio Manca è stato ucciso proprio per aver assistito Provenzano nel corso della sua malattia".

Intanto sul web, continua la raccolta delle firme (già oltre 30 mila) in calce alla petizione, rivolta alla Procura di Roma, affinchè non si archivi il caso giudiziario e si continuano le indagini alla ricerca della verità.

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