Una piazza a Petroselli, il sindaco di Roma che amava Furci Siculo

Una piazza a Petroselli, il sindaco di Roma che amava Furci Siculo

Carmelo Caspanello

Una piazza a Petroselli, il sindaco di Roma che amava Furci Siculo

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mercoledì 09 Agosto 2017 - 06:30

Nella cittadina jonica trascorreva le vacanze insieme alla moglie Aurelia che di qui è originaria e vi risiede. Il ricordo di chi lo conosceva: "Amava stare tra la gente". Scoperte una targa e una stele in bronzo. Alla manifestazione anche il sindaco di Viterbo

FURCI. La piazza che si affaccia sul mare, al centro del paese, è stata intitolata a Luigi Petroselli, il sindaco di Roma (dal 1979 l 1981) che trascorreva le vacanze a Furci Siculo, nel paese della Moglie Aurelia Sergi. E’ stato il primo cittadino più amato dai capitolini. L’intitolazione dello slargo più frequentato dell’estate ha avuto luogo nel corso di una cerimonia densa di emozioni. Sono trascorsi 36 anni dalla scomparsa di Luigi Petroselli, ma a Furci il suo ricordo è ancora vivo. “Era uno di noi – spiega il sindaco furcese, Sebastiano Foti, che ha fortemente voluto questa manifestazione – e ricordo quando ero giovane le sue passeggiate nel nostro paese. Luigi Petroselli amava stare tra la gente, parlare con tutti”.

Alla cerimonia, organizzata in collaborazione con l’associazione Tamaricium, sono intervenuti, oltre alla moglie di Petroselli, la signora Aurelia, il sindaco di Viterbo (città che ha dato i natali all’ex sindaco di Roma), Leonardo Michelini e Paolo Masini, già assessore nella Capitale, il quale ha portato i saluti del ministro Dario Franceschini. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha inviato un messaggio. Presenti altresì gli amici del compianto sindaco, Gaetano Buscemi e Angelo Pacher, che hanno sottolineato il forte legame che Petroselli aveva con la Sicilia. “Era un furcese affettivo – ha detto ancora Sebastiano Foti – oltre che un uomo che ha cambiato il modo di fare ed essere sindaco. Sempre attento alle esigenze delle persone”. In piazza Petroselli sono state scoperte una targa e una stele in bronzo, opera dell’artista Licinio Fazio.

Carmelo Caspanello

Un commento

  1. FORSE L’ULTIMO SINDACO DELLA VERA ROMA TEMPI DEI CIRIOLI E DEL VINO DE LI CASTELLI. DOPO QUELL’ANNO ROMA STA SCENDENDO OGNI GIORNO IN BOLGIE SENZA FINE E SENZA DIGNITA’. ROMA NON E’ PIU’ COME AI TEMPI DEI FILM E DELLE CANZONE DOVE I ROMANI ERANO VERI ROMANI. ORA C’E’ LO SCHIFO PIU’ SCHIFO CHE NON SI PUO’ DIRE. CITTA’ ETERNA? NO CITTA’ MISERABILE.

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