Dopo due anni di lavoro il Comune ha il suo Regolamento dei servizi sociali

Dopo due anni di lavoro il Comune ha il suo Regolamento dei servizi sociali

Francesca Stornante

Dopo due anni di lavoro il Comune ha il suo Regolamento dei servizi sociali

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venerdì 16 Settembre 2016 - 08:46

E' stato approvato con 19 voti favorevoli il regolamento dei servizi sociali che due anni fa era stato proposto da un gruppo di consiglieri. Alcuni nel frattempo avevano fatto un passo indietro, è rimasta la consigliera Nora Scuderi a portarlo avanti con grande determinazione. UN regolamento frutto di un lavoro sinergico e trasversale.

Ci sono voluti quasi due anni, ma adesso il Comune di Messina ha il suo Regolamento dei servizi sociali. Dopo tanto lavoro, numerose sedute in commissione e in consiglio comunale, una pioggia di emendamenti, qualche passo indietro e però anche tanta determinazione, la proponente Nora Scuderi è riuscita a chiudere il cerchio sul nuovo regolamento che definisce i criteri e le modalità dei servizi sociali messinesi. Un atto che mancava e che adesso potrà dare ordine ad uno dei settori notoriamente più caldi e complicati. In 19 hanno detto sì: Carlo Abbate del Gruppo misto, Pio Amadeo, gli accorintiani Cecilia Caccamo, Lucy Fenech, Ivana Risitano e Maurizio Rella, i consiglieri Pd Antonella Russo, Claudio Cardile e Gaetano Gennaro, i Dr Nino Interdonato e Rita La Paglia, l’esponente di SiAmo Messina Fabrizio Sottile, Francesco Pagano per i Progressisti democratici, Pierluigi Parisi per Forza Italia, Benedetto Vaccarino per Grande Sud, ovviamente la proponente Nora Scuderi con i colleghi Peppuccio Santalco e Carlo Cantali di Felice per Messina, Libero Gioveni unico presente per l’Udc. Hanno detto no Pippo De Leo e la capogruppo Ncd Daniela Faranda. Hanno scelto l’astensione la presidente Emilia Barrile, come di consueto, Angelo Burrascano, Donatella Sindoni e Daniele Zuccarello.

Spulciando il nuovo regolamento ecco i punti chiave. Si punta ad un sistema integrato degli interventi e dei servizi, cioè una rete che ha lo scopo di prevenire, ridurre e rimuovere le cause e di disagio e di esclusione sociale. Ad occuparsene servirà un vero e proprio management professionale. I servizi potranno essere affidati a soggetti in possesso della certificazione del sistema di qualità e possedere l’idoneità tecnica e qualitativa in funzione delle prestazioni sociali da erogare ed è stata inserita anche la possibilità della gestione diretta dei servizi da parte del Comune. Resta il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nella gare per l’aggiudicazione dei servizi. La qualità dei servizi erogati viene misurata in base a parametri precisi: pertinenza dell’intervento rispetto alle varie problematiche, conformità rispetto agli standard normativi, opportunità delle scelte progettuali rispetto alle aspettative della persona, coerenza rispetto agli obiettivi fissati, efficacia ed efficienza. Vengono fissati alcuni strumenti per l’efficacia e l’efficienza dei servizi e delle prestazioni, come l’attivazione di un sistema informatico, la formazione professionale, il controllo delle prestazioni e delle procedure. Si prevede la famosa carta dei servizi che dovrà essere redatta dall’assessore entro 120 giorni dall’adozione del regolamento e rappresenta lo strumento informativo che il Comune mette a disposizione degli utenti.

Si introduce il concetto di welfare generativo, cioè un modello che mira alla centralità dell’individuo inteso non solo come colui a cui erogare la prestazione, ma come “persona”, capitale sociale ed economico sui cui investire, liberandolo da vecchie logiche assistenziali. Questo approccio mira a promuovere nell’individuo la consapevolezza che viene “aiutato per aiutare”, in modo da liberarlo dalla dipendenza assistenziale.

Resta in vigore il regolamento per l’erogazione dell’assistenza in favore di persone che si trovano in stato di bisogno approvato nel 1995. Per quanto riguarda il controllo sugli enti erogatori dei servizi, si prevede che il Comune, oltre all’utilizzo del personale del servizio sociale professionale che svolgerà funzioni di controllo e vigilanza sui servizi socio-assistenziali, dovrà avvalersi di organismi esterni di valutazione e monitoraggio, affinché la valutazione di qualità dei servizi resi sia quanto più possibile oggettiva.

Francesca Stornante

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