Tutti i dirigenti schierati per il Piano di riequilibrio, in aula più confusione che certezze

Tutti i dirigenti schierati per il Piano di riequilibrio, in aula più confusione che certezze

Francesca Stornante - Rosaria Brancato

Tutti i dirigenti schierati per il Piano di riequilibrio, in aula più confusione che certezze

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giovedì 29 Settembre 2016 - 22:34

Lunghissima seduta notturna per l'aula chiamata ad approvare entro oggi la rimodulazione del piano di riequilibrio. A tenere banco però l'atto di indirizzo targato Le Donne e gli obiettivi fissati per i dirigenti che in massa hanno risposto alla chiamata del consiglio. Voto rinviato a oggi.

Uno schieramento che in aula consiliare non si era mai visto prima d’ora. I dirigenti di Palazzo Zanca erano stati chiamati in causa dai consiglieri comunali con un preciso motivo: assumersi ognuno le proprie responsabilità di fronte a un atto determinante per il futuro della città come il Piano di riequilibrio. E si sono presentati tutti.

L’ordine di servizio spiccato dal segretario generale Le Donne ha “costretto” tutti i capi dipartimento a rispondere all’appello dell’aula. Hanno atteso a lungo l’arrivo dei consiglieri, hanno riempito i posti solitamente destinati alla stampa, hanno seguito per ore un dibattito che non riusciva a decollare tra liti, nervi tesi, cavilli tecnici, intoppi procedurali. Ma sono stati i protagonisti di un fuoco di domande partite dagli scranni e tutte mirate a comprendere un nodo saliente: gli uffici saranno in grado di rispettare gli obiettivi che il segretario Le Donne ha inserito in un atto di indirizzo esitato insieme al Piano di riequilibrio? Interrogativo che aveva sollevato mercoledì sera il consigliere Santalco, chiedendo appunto la presenza in aula dell’intera macchina amministrativa comunale, e che è diventato dubbio dell’intera aula.

Il problema vero però è che quell’atto di indirizzo non è strettamente legato alla delibera di rimodulazione del piano di riequilibrio che i consiglieri devono votare entro oggi e inviare in giornata al Ministero. Si tratta di un atto che fissa sì degli obiettivi, ma per il «miglioramento strutturale del Piano di riequilibrio pluriennale e del bilancio di previsione 2016-2018» così come riporta l’oggetto della delibera che contiene l’atto di indirizzo incriminato. Quindi un atto di indirizzo più “generico”, ma che comunque ha monopolizzato l’attenzione generale e il dibattito fino a tardissima sera.

La seduta si era aperta con le parole del sindaco Renato Accorinti: «Finalmente ci apprestiamo a normalizzare l’Ente, anche se non siamo l' unico Comune che ha questi problemi. Siamo come una famiglia con un debito enorme che va in banca per chiedere un mutuo e stiamo provando a spalmarlo in più anni per pagare meno e in più tempo. Solo così possiamo provare ad uscirne tutti insieme. Noi stiamo facendo di tutto per salvare quest'Ente». Subito dopo la parola è passata all’assessore al Bilancio Luca Eller, ormai alle sue ultime apparizioni in aula: «Vorrei relativizzare e collocare la storia di Messina all’interno della grande storia del Paese. Cosi come Messina, altri Comuni hanno avuto la necessità di usare la norma del pre-dissesto. La procedura però purtroppo si è dilatata e non si è chiusa dal febbraio dello scorso anno. Adesso ci sono opportunità e agevolazioni che prima non c'erano e tra queste la possibilità di restituire in 30 anni le somme. Così facendo abbiamo rate più leggere ed inoltre paghiamo dopo il 2018, cioè un anno dopo aver ottenuto il fondo». Data che però ai più fa pensare che saranno quellicheverrannodopo a ritrovarsi con la patata bollente tra le mani.

Quando il dibattito ha preso il via, l’aula si è subito incartata su una questione sollevata dal consigliere Pd Gaetano Gennaro: la mancanza del parere delle sei Circoscrizioni. Parere obbligatorio ma non vincolante, su cui però secondo l’esponente Pd non si poteva soprassedere. L’aula ha deciso di dargli retta rinviando a domani il voto, dopo cioè che si saranno espresse le circoscrizioni. Decisione che in realtà ventilava già da mercoledì sera perché così avevano fin dal principio deciso i capigruppo.

Ad aprire la raffica di domande è stato Santalco che ha puntato dritto ad alcuni dirigenti in particolare, Pizzino, Castronovo, Dell’Acqua, Canale, giusto per citarne qualcuno, chiedendo di dichiarare chiaramente se quegli obiettivi sono attuabili e verificabili o se in questo modo la giunta si è praticamente lavata le mani scaricando tutto sui dirigenti. Obiettivi a brevissimo termine, da raggiungere da qui a metà novembre, addirittura entro domani, come nel caso del dirigente Pagano che entro oggi avrebbe dovuto ridurre le spese telefoniche del dipartimento. Idem per Castronovo che entro il 10 ottobre dovrebbe recuperare gli arretrati Cosap. E via via una sfilza di obiettivi che gli stessi dirigenti hanno smontato, ammettendo di non essere nelle condizioni, per varie ragioni, di garantire esattamente quanto chiesto da Le Donne con quell’atto.

Nessuno però alla fine è riuscito a chiudere il cerchio facendo assoluta chiarezza sulle due delibere. E così oggi, a prescindere da tutto, la rimodulazione del Piano di riequilibrio arriverà al voto. Quale sarà l’esito ancora non si sa. Ieri sera mancava in massa l’Udc, oggi vedremo quali saranno gli schieramenti.

Francesca Stornante – Rosaria Brancato

10 commenti

  1. il teatrino è perfetto ma gli attori sono “scarsi”

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  2. il teatrino è perfetto ma gli attori sono “scarsi”

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  3. Nel caso ci fosse ancora qualche loro sostenitore in giro:
    Per gettoni, stipendi al netto e bonus vari IL CONSENSO È ASSICURATO:. sinistra, centro, destra… TUTTI CONCORDI!
    Poco importa se si aggiungono debiti a debiti..
    L’IMPORTANTE È RESTARE AGGRAPPATI AL TRENO.

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  4. Nel caso ci fosse ancora qualche loro sostenitore in giro:
    Per gettoni, stipendi al netto e bonus vari IL CONSENSO È ASSICURATO:. sinistra, centro, destra… TUTTI CONCORDI!
    Poco importa se si aggiungono debiti a debiti..
    L’IMPORTANTE È RESTARE AGGRAPPATI AL TRENO.

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  5. Della serie: ma perché ci mettete in causa? Non facevamo nulla e non disturbavamo. Prendevamo solo un “piccolo” stipendio dando l’esempio a tutti i subalterni a fare esattamente quello che facevamo noi: NIENTE!!!
    Vabbè, l’attuale amministrazione è scarsissima ma, prima o poi, andrà via. Questi dirigenti, invece, ce li piangeremo fino alla (loro) pensione…

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  6. Della serie: ma perché ci mettete in causa? Non facevamo nulla e non disturbavamo. Prendevamo solo un “piccolo” stipendio dando l’esempio a tutti i subalterni a fare esattamente quello che facevamo noi: NIENTE!!!
    Vabbè, l’attuale amministrazione è scarsissima ma, prima o poi, andrà via. Questi dirigenti, invece, ce li piangeremo fino alla (loro) pensione…

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  7. Scagliarsi contro i dirigenti ormai è diventato un luogo comune!! Mi pare di leggere sempre e solo MARIEDIT anche se con nome diverso!! Nessuno che critichi mai una persona che detta legge al comune e che viene retribuito alla stessa stregua di un MINISTRO!!!!!

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  8. Scagliarsi contro i dirigenti ormai è diventato un luogo comune!! Mi pare di leggere sempre e solo MARIEDIT anche se con nome diverso!! Nessuno che critichi mai una persona che detta legge al comune e che viene retribuito alla stessa stregua di un MINISTRO!!!!!

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  9. viene retribuita e non retribuito! PARDON

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  10. viene retribuita e non retribuito! PARDON

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