Per il Comune di Messina è il giorno della verità davanti alla Corte dei conti

Per il Comune di Messina è il giorno della verità davanti alla Corte dei conti

Danila La Torre

Per il Comune di Messina è il giorno della verità davanti alla Corte dei conti

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martedì 12 Aprile 2016 - 22:43

Il segretario/direttore generale Le Donne, il neo assessore a bilancio Eller ed il ragioniere generale Cama hanno preparato una memoria di 30 pagine , in cui replicano punto per punto ai rilievi mossi dal magistrato istruttore Gioacchino Alessandro. Ecco cosa scrivono IN DOWNLOAD LA VERSIONE INTEGRALE DEI DOCUMENTI

Per il Comune di Messina oggi è il giorno della verità. Magistratura contabile ed Amministrazione Accorinti si ritroveranno una di fronte all’altra per dirimere una questione di fondamentale importanza per il destino di Palazzo Zanca e dell’intera città: la crisi dell’ente è irreversibile come sostenuto dal magistrato istruttore della Sezione di Controllo, Gioacchino Alessandro, nella sua relazione (vedi qui) relativa al consuntivo 2014 o c’è ancora una via d’uscita?

Gli amministratori di palazzo Zanca sono convinti di poter dimostrare ai magistrati della Corte dei conti che l’analisi effettuata dal magistrato cristallizzi una situazione non attuale, superata da fatti e atti amministrativi successivi all’approvazione del rendiconto 2014.

Il neo assessore a bilancio Luca Eller Vainicher, il suo predecessore Guido Signorino, il ragioniere generale Antonino Cama ed il segretario/direttore generale Antonio Le Donne si presenteranno a Palermo con una memoria “difensiva” di 30 pagine , in cui replicano punto per punto ai rilievi mossi dal magistrato istruttore (VEDI IN DOWNLOAD LA VERSIONE INTEGRALE) .

Nell controdeduzioni, che portano in calche la firma del ragioniere generale Antonino Cama, di Le Donne e dell’assessore Eller la situazione economica di Palazzo Zanca viene descritta in netta ripresa rispetto al passato. Per il segretario/direttore generale, il neo assessore e il ragioniere generale infatti, la loro disanima «dimostra il progressivo miglioramento oggettivo dei fondamentali contabili e, dunque, una concreta inversione di tendenza rispetto alla situazione rilevata nel 2013, che consente di proseguire nel percorso di risanamento finanziario dell'Ente.

Secondo Le Donne, Cama ed Eller sono soprattutto tre i punti di forza di questo percorso di risanamento: le misure concrete contenute nel piano di riequilibrio «che orientano 1'organizzazione dell'Ente verso la stabile acquisizione di risorse destinate all'azzeramento del debito»; il processo dì razionalizzazione delle partecipate e la radicale distinzione (tra "bad companies" e "good companies") e «la garanzia stabile nel tempo degli equilibri di bilancio in piena coerenza attuativa dei dettami della contabilità armonizzata».

Nella memoria firmata dai due burocrati comunali e dall’ assessore che ha preso il posto di Guido Signorino si cerca soprattutto di dare risposte alle obiezioni mosse a proposito dell’esistenza di quell’enorme mole di debiti che rischia di mandare all’aria qualsiasi ipotesi di salvezza dell’ente. I tre firmatari della memoria hanno voluto fare alcune precisazioni in merito a quanto scritto nella relazione dal magistrato Gioacchino Alessandro, innanzitutto sottolineando che tra gli impieghi del Piano pluriennale di riequilibrio trovano copertura finanziaria passività per 391.920.000,00 euro, dei quali 64.346.367,87 euro sono afferenti a "Debiti fuori bilancio" e in secondo luogo spiegando che i debiti fuori bilancio non riconosciuti rilevati dal Collegio dei revisori per 261.961.730,00 euro fanno parte dei cosiddetti debiti potenziali, anch’essi contenuti nelle manovra finanziaria decennale. «I debiti fuori bilancio riconoscibili al 31 dicembre 2014 – si legge testualmente nella memoria – ammontano ad Euro 64.346.367,87 e non come erroneamente indicato dal Collegio dei revisori ad Euro 261.961.730,00».

Secondo la teoria portata avanti dall’amministrazione Accorinti i 64.346.367,87 euro di debiti fuori bilancio ricompresi nel Piano pluriennale di riequilibrio riconoscibili non hanno potuto trovare il riconoscimento di legittimità ex art 194 Tuel in quanto finanziati con il Piano pluriennale di riequilibrio, il cui iter di approvazione è ancora in corso di svolgimento. «L'eventuale riconoscimento di una parte dei debiti fuori bilancio (quella eventualmente finanziabile con i sopra menzionati accantonamenti realizzati nell'anno 2014) – si legge testualmente – comporterebbe la necessità dì procedere alla liquidazione e al saldo dei debiti stessi; per conseguenza, qualora il piano di riequilibrio dovesse non ricevere 1'approvazione delle competenti Autorità, ciò determinerebbe una disparità di trattamento tra i creditori che avrebbero ricevuto soddisfazione (per un importo complessivo di 15,5 milioni) e i creditori che, per un importo complessivo di quasi 50 milioni, sarebbero invece esclusi da tale trattamento».

Restando in tema di passività, Le Donne, Cama ed Eller forniscono alla Corte dei conti altre informazioni: «nel corso del 2014 sono stati riconosciuti … debiti fuori bilancio per 23.942,04 euro, riferiti a sentenze esecutive che trovano finanziamento nel bilancio dell'esercizio 2014 e non sono state ricomprese nel Piano plurienn1e di riequilibrio. Inoltre, nelle more dell'approvazione definitiva del Piano pluriennale di riequilibrio, nel bilancio di Previsione 2014 (Prima annualità del Piano) sono state realmente previste spese per Debiti fuori bilancio per Euro 15.500.000,00, coerentemente con i correlati impieghi allocati per tale annualità nel Piano pluriennale di riequilibrio. I relativi importi sono allocati nel Bilancio Consuntivo 2014, cui si aggiungono € 1.918.248,00 per "Debiti potenziali contratti derivati"».

Debiti a parte, un dato importante inserito nella memoria destinata alla Corte dei Conti riguarda il recupero dell’evasione tributaria, in relazione al quale si legge: «le entrate tributarie incassate nel 2014 rispetto alle stesse entrate riscosse nel 2013 hanno visto un incremento delle riscossioni pari al 77%, passando da una riscossione dei residui per Entrate Tributarie nell'esercizio 2013 di € 38.994.601,63 ad una riscossione di € 69.209.919,96 nell'esercizio 2014».

Analizzando complessivamente i risultati della gestione, Le Donne, Cama ed Eller sottolineano i progressi compiuti dall'amministrazione comunale di Messina e spiegano che, rispetto all’ esercizio 2013, il risultato di amministrazione ammonta a poco meno di 20 milioni di euro in positivo, quasi 15 milioni di euro in più in confronto al 2013 . Secondo quanto scritto nella memoria, anche il Conto economico, che compone il Rendiconto di gestione 2014, mostra un trend assai positivo: rispetto al 2011 il risultato dell'esercizio passa da – 6,3 mln euro a+ 29,6 mln/euro, con un miglioramento di quasi 36,0 mln di euro (35,9 mln dieuro).

Le controdeduzioni formulate da Le Donne, Cama ed Eller dovranno superare l’esame della Corte dei conti, che in seguito all’adunanza odierna dovrà esitare apposita delibera, emettendo un responso che dica chiaramente se il default del Comune di Messina è ormai inevitabile o se ci sono margini per sperare di risanare l’ente. Ai magistrati contabili, dunque, l’ardua sentenza.

Danila La Torre

22 commenti

  1. 3) La domanda vale per i futuri candidati Sindaco: la legge vi permette di promettere il paradiso per poi mantenere l’inferno? NO. Non è possibile l’inserimento nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche di interventi riferiti agli anni successivi al primo, ove vi sia la certezza che, nel corso del triennio, non potranno essere reperiti i finanziamenti per poterli realizzare.

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  2. 3) La domanda vale per i futuri candidati Sindaco: la legge vi permette di promettere il paradiso per poi mantenere l’inferno? NO. Non è possibile l’inserimento nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche di interventi riferiti agli anni successivi al primo, ove vi sia la certezza che, nel corso del triennio, non potranno essere reperiti i finanziamenti per poterli realizzare.

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  3. 2) La legge obbliga il Comune a un elenco dei lavori da realizzare nel primo anno di validità,le priorità vanno alle manutenzioni, recupero del patrimonio, completamento lavori iniziati,progetti esecutivi approvati,nonché agli interventi in cui il capitale privato è maggioritario.(Promettere non costa niente).Il Piano presenta una previsione di investimenti di 1 mld e 426 mln, realisticamente soltanto 25 mln nel 2015,ma nel 2016 oltre 600 e il botto nel 2017 con 800, ben 309 interventi, addirittura 16 con capitale privato per 233 mln(chi sono?) e 6 con risorse delle indebitate partecipate pari a 103 mln, per tutti c’è la stima delle risorse ma non sono indicati il dettaglio ope legis dei contributi dello Stato,Regione o altri enti pubblici.

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  4. 2) La legge obbliga il Comune a un elenco dei lavori da realizzare nel primo anno di validità,le priorità vanno alle manutenzioni, recupero del patrimonio, completamento lavori iniziati,progetti esecutivi approvati,nonché agli interventi in cui il capitale privato è maggioritario.(Promettere non costa niente).Il Piano presenta una previsione di investimenti di 1 mld e 426 mln, realisticamente soltanto 25 mln nel 2015,ma nel 2016 oltre 600 e il botto nel 2017 con 800, ben 309 interventi, addirittura 16 con capitale privato per 233 mln(chi sono?) e 6 con risorse delle indebitate partecipate pari a 103 mln, per tutti c’è la stima delle risorse ma non sono indicati il dettaglio ope legis dei contributi dello Stato,Regione o altri enti pubblici.

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  5. 1) A FUTURA MEMORIA. Con un Sindaco senza maggioranza il Piano Triennale delle Opere Pubbliche diventa lo strumento di governo del Consiglio, in questo momento tutto all’opposizione di ACCORINTI. Il 6 marzo scorso con una media bassa di 19 Consiglieri presenti su 40, a dimostrazione dell’indifferenza di metà degli eletti, il Piano è stato ritoccato con l’approvazione di 12 emendamenti aggiuntivi trasversali a tutti gli schieramenti politici. Per gran parte di essi è il 2016 la previsione del vincolo di spesa. Non entro nel merito delle proposte che riflettono le scelte di #QUELLIDI PRIMA#, ma curioso è il n°10, a firma TRISCHITTA e di Consiglieri NO ISOLA, che propongono di destinare nel 2016 €788.699 per riqualificare Piazza Cairoli.

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  6. 1) A FUTURA MEMORIA. Con un Sindaco senza maggioranza il Piano Triennale delle Opere Pubbliche diventa lo strumento di governo del Consiglio, in questo momento tutto all’opposizione di ACCORINTI. Il 6 marzo scorso con una media bassa di 19 Consiglieri presenti su 40, a dimostrazione dell’indifferenza di metà degli eletti, il Piano è stato ritoccato con l’approvazione di 12 emendamenti aggiuntivi trasversali a tutti gli schieramenti politici. Per gran parte di essi è il 2016 la previsione del vincolo di spesa. Non entro nel merito delle proposte che riflettono le scelte di #QUELLIDI PRIMA#, ma curioso è il n°10, a firma TRISCHITTA e di Consiglieri NO ISOLA, che propongono di destinare nel 2016 €788.699 per riqualificare Piazza Cairoli.

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  7. mariedit ma te lo pagano lo straordinario o sei a titolo gratuito anche con tutto questo super lavoro che ti costringono a fare ?

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  8. mariedit ma te lo pagano lo straordinario o sei a titolo gratuito anche con tutto questo super lavoro che ti costringono a fare ?

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  9. Provate a citare un Assessore al Bilancio di un Comune che mette a disposizione della stampa e dei cittadini una memoria inviata il 12 aprile, IERI, alla Corte dei Conti, probabilmente non ancora letta dai magistrati contabili, con i quali ELLER VAINICHER discuterà OGGI. Il nuovo assessore si è superato nella trasparenza, un grande segnale di democrazia, oppure la nostra DANILA si è superata come cronista d’inchiesta, capace di recuperare documenti ancora riservati. Se dovesse valere la seconda ipotesi CHAPEAU a Danila LA TORRE.

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  10. Provate a citare un Assessore al Bilancio di un Comune che mette a disposizione della stampa e dei cittadini una memoria inviata il 12 aprile, IERI, alla Corte dei Conti, probabilmente non ancora letta dai magistrati contabili, con i quali ELLER VAINICHER discuterà OGGI. Il nuovo assessore si è superato nella trasparenza, un grande segnale di democrazia, oppure la nostra DANILA si è superata come cronista d’inchiesta, capace di recuperare documenti ancora riservati. Se dovesse valere la seconda ipotesi CHAPEAU a Danila LA TORRE.

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  11. TEMPOSTRETTO è un patrimonio intellettuale dei messinesi, non solo dei suoi lettori e commentatori, è e sarà un baluardo insuperabile per il potente di turno, questo mi tranquillizza, perché all’orizzonte si sta profilando un ritorno devastante per noi messinesi di #QUELLIDIPRIMA# . Non ho ancora letto la memoria di RENATO sindaco firmata dal nuovo assessore al bilancio, ma l’articolo di DANILA fa comprendere bene la tesi “difensiva” dell’amministrazione. DANILA da cronista libera e indipendente non fa nessun auspicio, mariedit invece si augura per Messina un esito positivo, gufare contro non è un segno di messinesità. Nel merito commenterò dopo averla letta e leggerò con interesse le riflessioni dei concittadini e spero dei Consiglieri.

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  12. TEMPOSTRETTO è un patrimonio intellettuale dei messinesi, non solo dei suoi lettori e commentatori, è e sarà un baluardo insuperabile per il potente di turno, questo mi tranquillizza, perché all’orizzonte si sta profilando un ritorno devastante per noi messinesi di #QUELLIDIPRIMA# . Non ho ancora letto la memoria di RENATO sindaco firmata dal nuovo assessore al bilancio, ma l’articolo di DANILA fa comprendere bene la tesi “difensiva” dell’amministrazione. DANILA da cronista libera e indipendente non fa nessun auspicio, mariedit invece si augura per Messina un esito positivo, gufare contro non è un segno di messinesità. Nel merito commenterò dopo averla letta e leggerò con interesse le riflessioni dei concittadini e spero dei Consiglieri.

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  13. Sottolineo della memoria una mia fissa, la liquidità di cassa legata alle anticipazioni, per ricordare ai duri di comprendonio il perché di alcune scelte politiche di RENATO, su cui sfido #QUELLIDIPRIMA# a dire di NO. Intanto rispetto al 2013 il ricorso all’anticipazione è -21%, utilizzate per riallineare le mensilità alle partecipate; per onorare il saldo delle spettanze dovute ai dipendenti per il salario accessorio,per lo prima volta codificato con il pieno rispetto delle regole di contrattazione decentrata; per la transazione con ENEL che, saldando precedenti debiti, ha consentito l’uscita dal regime di salvaguardia che imponeva un sovracosto del 30% sui consumi; per restituire 10 mln della maggiore somma di 14 anticipata dal Ministero.

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  14. Sottolineo della memoria una mia fissa, la liquidità di cassa legata alle anticipazioni, per ricordare ai duri di comprendonio il perché di alcune scelte politiche di RENATO, su cui sfido #QUELLIDIPRIMA# a dire di NO. Intanto rispetto al 2013 il ricorso all’anticipazione è -21%, utilizzate per riallineare le mensilità alle partecipate; per onorare il saldo delle spettanze dovute ai dipendenti per il salario accessorio,per lo prima volta codificato con il pieno rispetto delle regole di contrattazione decentrata; per la transazione con ENEL che, saldando precedenti debiti, ha consentito l’uscita dal regime di salvaguardia che imponeva un sovracosto del 30% sui consumi; per restituire 10 mln della maggiore somma di 14 anticipata dal Ministero.

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  15. Hombre de barro 13 Aprile 2016 11:02

    Il tirapiedi prezzolato…si legge sempre e solo lui!
    Fortuna che andate tutti a casa e cosi finisce il tuo interesse per tempostretto ed io di leggere s…zate di parte!

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  16. Hombre de barro 13 Aprile 2016 11:02

    Il tirapiedi prezzolato…si legge sempre e solo lui!
    Fortuna che andate tutti a casa e cosi finisce il tuo interesse per tempostretto ed io di leggere s…zate di parte!

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  17. VI SPIEGO PERCHEE’ NON VOGLIONO RENATO sindaco. Auspicavo commenti di messinesi liberi, contrari alle scelte di ACCORINTI, e non servi di #QUELLIDIPRIMA#, ma si fanno avanti i soliti bastasi, io sono tenace e cercherò di aprirmi un varco nelle loro zucche vuote. La Corte dei Conti apprezzerà i risultati positivi nella RISCOSSIONE dei RESIDUI relativi ai TRIBUTI dei Titoli 1 e 3; si passa dal 30,57% della Giunta di FORZA ITALIA e UDC, sindaco BUZZANCA, al 42,86% di RENATO sindaco, un più 12,29%, in valore assoluto da €41.462.298 a €72.888.287, una differenza di €31.425.989. L’emersione di messinesi evasori passa da una cifra scandalosa, Giunta di CENTRODESTRA, pari a €187.369, lo 0,47% sul totale riscossione,a €3.873.162 il 5,31%, più 4,84%

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  18. VI SPIEGO PERCHEE’ NON VOGLIONO RENATO sindaco. Auspicavo commenti di messinesi liberi, contrari alle scelte di ACCORINTI, e non servi di #QUELLIDIPRIMA#, ma si fanno avanti i soliti bastasi, io sono tenace e cercherò di aprirmi un varco nelle loro zucche vuote. La Corte dei Conti apprezzerà i risultati positivi nella RISCOSSIONE dei RESIDUI relativi ai TRIBUTI dei Titoli 1 e 3; si passa dal 30,57% della Giunta di FORZA ITALIA e UDC, sindaco BUZZANCA, al 42,86% di RENATO sindaco, un più 12,29%, in valore assoluto da €41.462.298 a €72.888.287, una differenza di €31.425.989. L’emersione di messinesi evasori passa da una cifra scandalosa, Giunta di CENTRODESTRA, pari a €187.369, lo 0,47% sul totale riscossione,a €3.873.162 il 5,31%, più 4,84%

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  19. egr.signore a pagnotta è pagnotta ed a costo di vendere l’anima al diavolo si difende.Ma d’altra parte a lavarici a testa o sceccu si perde tempo e detersivo. nemmeno lo leggo è tempu persu.

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  20. egr.signore a pagnotta è pagnotta ed a costo di vendere l’anima al diavolo si difende.Ma d’altra parte a lavarici a testa o sceccu si perde tempo e detersivo. nemmeno lo leggo è tempu persu.

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  21. Cara DANILA ho finito di leggere la memoria,converrai che il documento è una lectio magistralis per i Revisori di Zaccone, il quale farebbe bene a dedicarsi alle sue vicende giudiziarie e prima di andarsene spiegarci perché ai bilanci e consuntivi, per cui Buzzanca andrà a processo, non ha riservato lo stesso trattamento puntiglioso elencato da Accorinti ai magistrati contabili: dal 7/7/2015 al 16/12/2015 i Revisori hanno fatto ben 16 richieste di chiarimenti, a cui hanno fatto seguito numerose interlocuzioni formali ed anche per le vie brevi con i dirigenti. Questo documento stupirà positivamente i magistrati per la completezza delle informazioni,i ragionamenti giurisprudenziali,i riferimenti compresi quelli di alcuni sezioni della Corte.

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  22. Cara DANILA ho finito di leggere la memoria,converrai che il documento è una lectio magistralis per i Revisori di Zaccone, il quale farebbe bene a dedicarsi alle sue vicende giudiziarie e prima di andarsene spiegarci perché ai bilanci e consuntivi, per cui Buzzanca andrà a processo, non ha riservato lo stesso trattamento puntiglioso elencato da Accorinti ai magistrati contabili: dal 7/7/2015 al 16/12/2015 i Revisori hanno fatto ben 16 richieste di chiarimenti, a cui hanno fatto seguito numerose interlocuzioni formali ed anche per le vie brevi con i dirigenti. Questo documento stupirà positivamente i magistrati per la completezza delle informazioni,i ragionamenti giurisprudenziali,i riferimenti compresi quelli di alcuni sezioni della Corte.

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