Ancora due anni per l'approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto

Ancora due anni per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto

Ancora due anni per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto

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giovedì 01 Novembre 2012 - 01:50

Il Consiglio dei Ministri ha deciso la proroga per verificare la fattibilità dell'opera e la sussistenza delle condizioni di bancabilità. In caso di esito negativo, accordo da trovare con Eurolink. In questi due anni, su deliberazione del Cipe, potranno effettuarsi interventi subito cantierabili a patto che presentino una funzionalità autonoma e siano già compresi nel progetto

Dove eravamo rimasti? Alla legge di stabilità che prevedeva 300 milioni di penalità da pagare ad Eurolink per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ora però, si legge in un comunicato diffuso al termine del Cdm: “Il Consiglio dei Ministri ha deciso di prorogare, per un periodo complessivo di circa due anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità’ tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità”.

”Tale decisione – prosegue la nota – e’ motivata dalla necessità di contenimento della spesa pubblica, vista anche la sfavorevole congiuntura economica internazionale, ed e’ in linea con la proposta della Commissione europea dell’ottobre 2011 di non includere più questo progetto nelle linee strategiche sui corridoi trans-europei. Solo tali opere, infatti, possono godere del co-finanziamento comunitario. Qualora in questo periodo di tempo non si giungesse a una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile, scatterà la revoca ex lege dell’efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il contraente generale, con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al 10%”.

”Questa nuova procedura – si precisa ancora nel testo – dovrà essere accettata dal contraente generale tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente. In ogni caso – si conclude – , durante il periodo di proroga, previa deliberazione del Cipe, potranno comunque essere assicurati sui territori interessati interventi infrastrutturali immediatamente cantierabili, a patto che presentino una funzionalità autonoma e siano già compresi nel progetto generale”.

21 commenti

  1. Qualcuno…qualche giornalista, qualche professore universitario ,qualche professionista della politica ce lo può spiegare? Non si capisce nulla.Sento pero’puzza di bruciato.Questo governo non ama il sud ee ho la certezza che non farà nulla per favorirne lo sviluppo.Posseduto dal demone dei “TAGLIA TAGLIA” sta ,mi pare, cercando di evitare il pagamento della “penale” con furbizie ed inganni. Alla fine ricatterà Eurolink per costringerla a rinunciare ai 650 milioni di risarcimento (penale) previsti dal contratto ,gli affidera altri lavori magari al nord, Con queste cifre che girano troveranno sicuramente un accordo …sulla testa dei cittadini . Ci tengono buoni facendo ventilare la possibilità di cantierare qualche piccola opera purché abbia una “funzionalità autonoma” I “soddi” per la penale (300miliomi) li avevano intanto trovati, cosi come son confermate TUTTE le altre opere pubbliche quasi tutte del nord e queste si quasi tutte inutili e…nessuno osa fiatare (stampa grande e piccola associate ,politici di destra centro e di sinistra ,sindacati ..solo qualche innocua e “doverosa” protesta di qualche ambientalista.
    Il meridione arretra sino ad affondare ,senza prospettive vere e costretto all’EMIGRAZIONE GIOVANILE COLTA LAUREATA E COMPETENTE.
    Messina ha perso l’unica possibilità di rivestire un ruolo centrale per se stessa (riprogrammandosi strutturalmente) e per la rinascita dell’intero meridione,…grazie alla fortunata circostanza di essere posizionata in un luogo incantevole .Ma e’ noto che i luoghi Incantevoli sono spesso abitati da persone tutt’altro che incantevoli( forse da incantatori o incantati,non so). Ci sarà un politico o un sindacalista coraggioso messinese ,siciliano ,meridionale appassionatamente convinto della essenzialità del “PONTE” quale volano per lo sviluppo? Cosa aspetta a farsi sentire? Faccia lo sciopero della fame ,si leghi ad un cancello, salga sul pilone….insomma faccia qualcosa di serio anche per giustificare i vantaggi ed i privilegi di casta concessigli dal buon Dio ,dalla sorte o dalle sue capacita …a meno che non ci voglia proporre un piano alternativo di sviluppo teso a salvare questo
    derelitto ,disastrato e fallito territorio. MA PER FAVORE BASTA CHIACCHIERE E PROMESSE NON MANTENUTE…. O INVOCARE GENERICHE NECESSITA’ PER COPRIRE IL SOSTANZIALE IMMOBILISMO ….E’tempo di assumersi ognuno le proprie responsabilità . IL PONTE era ed e’ una tavola “cunzata” ,a noi spettava il compito di portare le pietanze preparate magari secondo i sani ed evoluti primcipi dietetici e biologici…PER VIVERE MEGLIO E PIÙ A LUNGO TUTTI …esluso forse chi ha piccoli o grandi interessi “particulari” nascosti e cammuffati da proteggere

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  2. In soldoni, per evitare di pagare adesso, dato che non c’è un euro, 300mln ad Eurolink, s’è deciso di rinviare di altri due anni il parere definitivo sull’opera(che l’Europa ritiene non necessario e che quindi non finanzierà), consentendo nel frattempo la possibilità di realizzare le opere connesse ma autonome(un’altra stazione, per esempio).

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  3. Monti & C. avevano deciso di accontentare qualcuno – si accettano suggerimenti – e rescindere il contratto con 300 milioni. Hanno trovato l’opposizione di Salini (nuovo proprietario di Impregilo) e dei (pochi) che ritengono il Ponte un prezioso (anzi, l’unico) strumento di ripresa per tutto il Paese. Il segnale è stato: “Cari Monti e Passera, la penale è molto più alta e, in uno Stato di Diritto, va pagata. A dispetto di tutte le leggi che pensate di fare”. Al che il Governo ha fatto marcia indietro e ha cercato una soluzione di compromesso, che è quella nata ieri. Bisogna ammettere che è un compromesso ragioevole: o la Stretto di Messina trova i soldi o tra un paio d’anni si chiude. Se non prima, ad opera di un Governo con PD e UDC, contrario al Ponte. La palla passa al General Contractor – che dovrebbe rinunciare a buona parte della penale in cambio di uno stralcio dei lavori – e alla societàconcessionaria. La quale, a sua volta deve riuscire a fare quello che Ciucci non ha saputo fare in 10 anni: trovare i dané. E’ facile prevedere che potrà riuscirci se cambia l’Ad (Ciucci si è dimostrato inadeguato al compito. I No Ponte dovrebbero ringraziarlo), quantomeno per il fatto che il colossale progetto FERRMED che mira ad attrarre verso la Spagna i flussi commerciali mediterranei ha presentato un piano di fattibilità economica interna (cioé senza conseguenze per l’ambiente, per altro assolutamente positive) con tassi di rendimento compresi tra il 4,97 e l’11,09%. Il Ponte dovrebbe avere una resa ancora migliore e così convincere gli investitori, ma tutto dipende dalla Stretto di Messina.

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  4. MessineseAttento 1 Novembre 2012 10:28

    Non sto qui a parlare della mia opinione personale sull’utilità, o meno, del ponte. Piuttosto voglio affrontare un fatto oggettivo, innegabile.
    Penso a questi 300 milioni di euro (che la ditta appaltatrice prima o poi incasserà) quanto potevano essere utili alla città, probabilmente più del ponte stesso. Si sarebbero potuti appaltare tutti quei lavori indispensabili (dal recupero del waterfront alla via del mare, dal porto di tremestieri al recupero e riqualificazione della litoranea nord, passando per la messa in sicurezza del territorio ed il rifacimento delle strade cittadine) e sarebbero rimaste anche delle somme per tamponare l’emergenza delle varie società partecipate.
    Suona come una beffa il fatto che il governo sia pronto a versare l’enorme cifra di cui sopra, mentre Messina affonda insieme ai politici che l’hanno ridotta in questo stato (e per questo mi auguro che paghino!!).
    Mi metto nei panni di quei lavoratori che sono costretti ad incatenarsi ai cancelli del Palazzo per ottenere ciò che a loro spetta di diritto, nei panni di quei giovani che nel loro futuro vedono solo ombre.
    Insomma, quei soldi che il governo prima o poi “butterà” nelle tasche della Eurolink, solo quelli, sarebbero bastati a risollevare Messina sotto molteplici aspetti.
    A mio avviso è questa la cosa su cui tutti noi ci dovremmo concentrare, senza più parlare di ponte sì ponte no; non fosse altro perchè non si può fare, 7 miliardi di euro semplicemente non ci sono!

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  5. Ma quanta gente dobbiamo ancora far ridere con sta storia?
    Con i soldi che si sono ammuccati di ponti ne avrebbero fatti quattro!

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  6. che barzelletta.ma lo volete capire che il ponte si deve fare?

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  7. la follia.

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  8. nel frattempo la società non si scioglie e i soliti noti,con Ciuccio in testa continuano a succhiare e spolpore l’osso mentre i lavoratori a Messina devono incatenarsi per avere lo stipendio arretrato.Come dire pidocchi fa pidocchi e soddi fannu soddi.ecco i componenti:
    Presidente Onorario :CALARCO Antonino
    Presidente :ZAMBERLETTI Giuseppe
    Vice Presidente: GRANATI Stefano
    Amministratore Delegato: CIUCCI Pietro
    Consigliere:AVERARDI Massimo
    Consigliere ;BALLISTRERI Gandolfo Maurizio
    Consigliere:INFANTINO Rosario Maria
    Consigliere:PAPPALARDO Antonio
    Consigliere:PELLICANO’ Ercole Pietro
    Consigliere :QUILICI Folco
    Consigliere:ROSITANI Guglielmo
    Consigliere_:TRIGLIA Matteo Maria
    COLLEGIO SINDACALE
    (in carica per il triennio 2011/2013)
    Presidente:MARIANI Lucio
    Sindaco Effettivo:LANZA Antonino
    Sindaco Effettivo:RUSSO Giuseppe
    SOCIETA’ DI REVISIONE:Reconta Ernst & Young S.p.A.
    (2012-2014)

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  9. Grazie a G Mollica per il contributo di serietà ,di competenza e preparazione che sottende alla sua analisi. Si attende uguale impegno da parte tutti i lettori FAVOREVOLI E CONTRARI Politici ,classe dirigente e semplici cittadini Interessati al progetto PONTE… nei confronti del quale nessun messinese può tirarsi indietro ed evitare di confrontarsi pena la grossa responsabilità davanti ai nostri figli.

    ATTENDIAMO CONTRIBUTI DEI POLITICI, GIORNALISTI ACCADEMICI,INTELLETTUALI IL PROF.STURNIOLO, ANNA GIORDANO, D’ALIA, ROSARIA BRANCATO GMOLLICA.. CI ILLUSTRINO LE LORO BUONE RAGIONI E SI APRA FINAMENTE UN DIBATTITO SERIO E RESPONSABILE SENZA PREGIUDIZI IDEOLOGICI E DI SCHIERAMENTO. SI CHIEDE TROPPO?

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  10. forse sono stati aperti definitivamente gli occhi nel senso che al di là del “ponte” come opera finale, vi è un numero incredibile di opere compensative con funzione autonoma che potrebbero davvero risolvere diversi problemi della città e dare nuove opportunità ai cittadini… e adesso prima di criticare e schierarvi contro il ponte informatevi sul progetto e sulle opere compensative!!!! sempre se amate Messina come dite….

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  11. sono d’accordo con messinese attento. il resto è fuffa. cmq aggiungo che è mia ferma convinzione che i responsabili non pagheranno mai. verrà tutto insabbiato, come al solito.

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  12. in effetti non paghiamo per altri due anni la penale ma in compenso paghiamo il presidente,l’amministratore,i consiglieri ed i revisori dei conti della Società Ponte sullo stretto.Uno schiaffo per i dipendenti messinesi che non ricevono gli stipendi da vari mesi,per il degrado cittadino e lo stato di abbandono della città.Poi ci si lamenta che Grillo ha portato il movimento ad essere il primo partito della sicilia.

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  13. Mi permetta Messinese attento di farLe notare qualche contraddizione evidente nel Suo commento e anche ,mi scusi,una obiettiva carenza di spirito PROPOSITIVO in mancanza del quale si rischia di accodarci purtroppo a quell’altro spirito RIVENDICATIVO sterile che pare proprio caratteristica dicono del Messinese….poco attento. Lei esordisce intanto sostenendo che non vuole esprimere opinione sull’utilità o meno del Ponte. E INVECE SOLO DI QUESTO BISOGNA DISCUTERE .IO SONO ARCICONVINTO NON DELLA UTILITÀ DEL PONTE. CHE PARE EVIDENTE A QUALSIASI CITTADINO MODERNO E PROGRESSISTA non fosse altro perche’e’ inimmaginabile nel 2012 mettere i moderni treni nei ferry boat, per attraversare poo piu di 3 km MA NE SOSTENGO L’INDISPENSABILITÀ ,ATTESA LA MANCANZA assoluta DI ALTERNATIVE CREDIBILI ALLO SVILUPPO DI QUESTE ZONE ARRETRATE CULTURALMENTE E SOPRATTUTTO INDUSTRIALMENTE. ( la cultura no ponte attecchisce sui ceti burocratici e parassitari che vivono del pubblico ) Abbiamo perso il treno della industrializzazione e non ci resta che inventarci quella turistica ,anche questa pero necessita della presenza del Ponte almeno come fattore di STRAORDINARIO marketing competitivo e vincente …a costo zero.
    Il suo commento e’ infarcito di espressioni tipo ” con quei soldi si SAREBBE POTUTO ,AVREMMO POTUTO ….SOLO RIMPIANTI RIVENDICAZIONI IMPRECAZIONI RABBIA (“mi auguro che paghino”). Atteggiamenti emotiviSTERILI E NEGATIVI condivisi con moltissimi NO PONTE i quali spesso inconsapevolmente ed in buona fede come Lei peccano di PRESUNZIONE ED ARROGANZA Riassunta nella frase “il ponte non si può fare fosse ALTRO che i 7 miliardi non ci sono ” TUTTI SI AUTOPROCLAMANO INGEGNERI ARCHITETTI (il ponte NON SI PUÒ FARE!) MA IO DICO : immaginiamo in astratto che il IL PONTE SI POSSA REALIZZARE E CHE CI FOSSERO I FONDI . MI PIACEREBBE CONOSCERE LA VOSTRA RISPOSTA!

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  14. veramente il modo ci sarebbe:
    ..ovviamente ipotizzo da ignorante in materia…ma si potrebbe fare una raccolta firme o una qualunque cosa per portare sul tavolo a chi di competenza un esposto per far pagare i signori che tu e gli altri nei loro commenti hanno nominato.. in fin dei conti, volendo, sono stati pagati per un servizio che non hanno mai svolto…o che comunque non aveva ragione d’essere…

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  15. Evidentemente si prende tempo per non pagare le penale e forse anche perché si spera che i costo di realizzazione vengano coperti interamente da finanziamenti privati…….

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  16. “Cari Monti e Passera, la penale è molto più alta e, in uno Stato di Diritto, va pagata. A dispetto di tutte le leggi che pensate di fare”.
    Egregio Signore, La vedo troppo fiducioso circa il rispetto del diritto.
    Mi permetta una piccola digressione.
    Quando, nel 2010, il governo Berlusconi transitò il pubblico impiego dal TFS (trattatemto di fine servizio) al TFR (trattamento di fine rapporto) una parte della quota di competenza dello Stato, in quanto datore di lavoro, in misura del 2,50%, fu scaricata sulle buste paga dei lavoratori (pubblici, non privati), creando una disuguaglianza tra pubblico e privato.
    Tuttò ciò ha causato un danno medio di 700 euro annui e 30 euro al mese.
    Ricorso alla Corte Costituzionale, che ha sentenziato l’illegittimità del provvedimento.
    Quindi, penserà, Monti, visto che siamo in uno stato di diritto, restituirà il maltolto?
    No.
    Dal TFR si ritorna al TFS e niente arretrati e ripristino del maltolto.
    E’ ancora convinto di trovarsi in uno stato (con la S minuscola!) di diritto?
    Giuseppe Vallèra.

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  17. Bene
    ed ora via con la solita teoria del complotto, delle cose fatte per chi e per conto di chi, ecc. ecc.
    E’ solo questo che sa dire e fare il messinese BUDDACE,
    il ponte è l’unica via di salvezza per una comunità in ESTINZIONE … lo volete capire ?
    e intanto i deputati regionali uscenti fanno incetta di voti … mah, chissa dove li prendono… sicuramente non li vota nessun messinese … vero ?

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  18. x i buddaci
    Altri due anni al Ponte fantasma, già costato agli italiani 600 milioni. Spese folli per la Stretto di Messina Spa, 6 milioni di stipendi a 53 dipendenti. Il governo proroga il varo del progetto. E così continuerà a pagare a fondo perduto” (Repubblica, pp. 8-9). ammuccamu e soliti noti e chi non riceve lo stipendio è solo sfigato

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  19. MessineseAttento 2 Novembre 2012 18:44

    Caro signor Giuttari io mi limito a dirle che prima di rispondere ai miei commenti (non è la prima volta che si prende questa briga), dovrebbe quanto meno leggerli con più attenzione. Le faccio notare che se il mio post è arrogante il suo sembra un comizio di Berlusconi ai tempi d’oro.
    Io non mi sostuisco a nessun ingengere, se avesse letto bene avrebbe inteso che la mia non è un’opnione tecnica, bensì economica e che faccio, mi creda, con più connizione di causa di quanto lei possa pensare.
    Altro sbaglio, forse ancora più banale, è l’additarmi come un no ponte, giudizio dedotto a suo tipico modo, senza fare attenzione a ciò che scrivo.
    E’ grazie a gente che la pensano come lei che, ancora oggi, società come la stretto di Messina (forse ne fa parte!?) costituiscono dei veri e propri stipendifici che oggi francamente non ci possiamo più permettere.
    Infine concludo risponddendo al suo accostamento ponte/turismo, che mi sa taaaanto del buon Silvio.
    In una terra come la nostra, naturalmente turistica, non credo che il vero volano per questo tipo di crescita possa essere costituito da due piloni che reggono una strada, più di quanto possano fare le nostre coste ed il nostro mare.
    E poi, egregio signor Giuttari, sì, voglio che chi ha ridotto Messina così deve assumersi le proprie responsabilità davanti alla magistratura.
    Adesso le do appuntamento al prossimo commento, see you soon.

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  20. Perché il ponte sullo stretto di Messina viene considerato un elemento del rilancio economico ed industriale del paese, principalmente del sud e di Messina in particolar modo????
    Per quanto concerne l’economia del paese, ne sono d’accordo. Se le ditte che lavoreranno alla realizzazione dell’opera saranno italiane, ci sarà un rientro fiscale, l’IVA avrà una boccata di respiro, considerando la quantità di materiali che saranno utilizzati. Molti settori industriali saranno coinvolti: la cantieristica, la meccanica, la siderurgica, i trasporti marittimi, la cementiera, ecc. . Del movimento terra non parlo, ma sappiamo a chi vanno gli appalti. Ma questi non abitano a Messina ne queste entrate stimoleranno l’economia delle provincie interessate. Nessuna delle ditte interessate è e sarà messinese, Qualcuno pensa alla manodopera, ma probabilmente saranno contratti internazionali, che porteranno da 6 a 8 mila operai, dalla zone più depresse del medio ed estremo oriente, per le vie della città più depressa d’Italia. Con il salario mensile che percepiranno, legato alle normative dei paesi di origine ( vedi contratti internazionali del personale di navigazione), non potranno permettersi la più sgangherata della battone di Maregrosso. Forse sarà assunto qualche tecnico locale. Qualche terzo contista locale avrà l’occasione di svolgere qualche lavoretto. Un esempio di valutazione può essere l’impianto SNAM di Faro superiore. Quanto personale ha assunto la SNAM in questi quaranta anni di gestione. Quanti sono i messinesi assunti sul totale dei dipendenti. Perché la gestione dell’impianto e fatta da persone che vengono dal continente per alcuni mesi e dopo sostituiti da altri continentali.
    Avete provato ad andare nei territori dove sono state costruite delle grande infrastrutture e vedere cosa è rimasto oltre al manufatto: il ponte sul bosforo, la diga Afsluitdijk in Olanda, il ponte sul Kattegat che collega Danimarca e Svezia, ecc.. Queste strutture hanno creato soltanto una economia superficiale legata alle attività commerciali ed abitative del personale del cantiere. Dopo non è rimasta traccia. In alcuni casi l’economia precedente della zona, è stata completamente distrutta. Il ponte passa sopra Messina , dico sopra in tutti i sensi. Passerà sopra anche a quella povera economia che attualmente scorre intorno a tabaccai, giornalai, rosticcieri, accattoni, marinai, ferrovieri e tassisti che chiedono 70 euro dalla stazione centrale a Casabianca e si lamentano che non c’è lavoro, pur sapendo che con 9 euro si viaggia da Roma a Messina. Tutta questa economia sarà annientata. Sopravvivrà il venditore abusivo di cartoline e souvenir che si sposterà dall’attracco dei traghetti alle base panoramiche dei piloni, per vendere le sue patacche. Il resto svanirà. Neanche un ARANCINO sarà venduto. Inoltre è fuori qualsiasi discussione che il turismo possa svilupparsi su gomma visto i crescenti costi di auto, accessori, costi autostradali è per finire il più importante costo del carburante. Con il completamento del rifacimento della Salerno-Reggio Calabria, i costi autostradali, per un automobilista del centro nord raddoppieranno, e con l’aggiunta del biglietto per attraversare il ponte, triplicheranno. Ai prezzi attuali non sarà un’eresia quantificare una percorso Milano – Ganzirri con 150 euro di autostrada più i costi del carburante. Neanche i nostri emigranti avranno voglia di fare queste spese, per farsi una foto all’entrata del ponte, non sul ponte, essendo vietato fermarsi. Almeno sulla diga del Afsluitdijk in Olanda ti puoi fermare, guardare il museo, fare foto, comprare cartoline, senza peraltro essere infastidito da ambulanti pataccari.
    Questa idea che il ponte porti ricchezza ai messinesi deve essere sfatata.
    1. Il contractor non ha sede legale a Messina e non paga nessuna tassa a Messina.
    2. I subappaltanti non sono messinesi ed i dipendenti non sono messinesi e non pagano le tasse a Messina.
    3. Gli appalti della manodopera saranno fatti a livello internazionali con le condizioni contrattuali dei loro paesi di origine: uno o due euro l’ora.
    I bottegai che pensano di arricchirsi su questa povera gente non hanno capito nulla. Non sono gli impiegati di banca che alle ore 10,00 vanno a farsi la granita con panna e briosce comprano le sigarette e le schedine del gratta e vinci; alle 13,30 fanno il pranzetto in trattoria con caffeino e amaro ed alle 17,30 altro caffeino con colleghi e poi a casa. La gente del cantiere: dall’operaio all’ingegnere esce dal cantiere solo dopo 8 ore, più extra di lavoro. Non ci sono sabato e domenica di riposo, si fanno i turni durante il giorno e durante la settimana. I subappaltanti hanno fretta. Si lavora a cottimo e poi si scappa via per un altro lavoro. Ci guadagnano solo B&B e i letti in affitto in nero
    La società di gestione e riscossione non ha sede a Messina pertanto niente IRPEF. Per qualche immobile di struttura e gestione pagherà IMU e ICI. Ma poca cosa. Se il comune di Messina vorrà racimolare qualche euro dovrà attivare una tassa sul passaggio. Si prevedono circa 250 posti di lavoro a regime. Sono di più o di meno di quelli che stiamo perdendo e che perderemo in futuro?
    Si guadagnerà?. Si guadagnerà negli affitti degli appartamenti al personale qualificato che verrà dal nord Italia. Ma c’è un piccolo problema. L’area di esproprio connessa alla realizzazione del ponte coinvolge qualche migliaio di case di cui molte prime case. Ci sarà una forte richiesta di case in affitto, facendo lievitare il prezzo che avvantaggeranno i proprietari di case ma penalizzeranno i poveri messinesi che già hanno problemi di affitto, pensate dopo. Onestamente penso che sia l’unico settore che avrà benefici assieme al piccolo commercio (esente scontrino), nel periodo della costruzione del ponte, poi subirà un crollo stratosferico. Sicuramente i tassisti e le società di autonoleggio faranno buoni affari, nonché le due rosticcerie situate ai due estremi del ponte quando il ponte sarà a regime, nonché tutti gli ambulanti abusivi di cartoline, acque minerali e patocchierie che si contenderanno gli automobilisti in coda al casello di accesso del ponte.

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  21. Da custodire gelosamente l’intervento di Casabianca per documentare le dissennate “acrobatiche ” “argomentazioni” dei NO PONTE messinesi. Un’altra perla che va ad aggiungersi alle altre dei Professori e professatori del NO PONTE capitanati da D’ALIA Genovese e dei ….proprietari delle Ville di Faro e Ganzirri.

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