Mazzarrà: il caso dell'eredità del parroco mette nei guai l'ex sacrestano

Mazzarrà: il caso dell’eredità del parroco mette nei guai l’ex sacrestano

Rosaria Brancato

Mazzarrà: il caso dell’eredità del parroco mette nei guai l’ex sacrestano

Tag:

giovedì 23 Novembre 2017 - 07:43

La nipote di don Andrea Catalano ha presentato una denuncia accusando Rodolfo Torre di appropriazione indebita per quasi 300 mila euro: "Mio zio in mia assenza era da solo e facilmente vulnerabile".

A Mazzarrà Sant’Andrea scoppia il caso dell’eredità del parroco Don Andrea Catalano (morto a marzo) e l’ex sacrestano-badante, Rodolfo Torre, da accusatore diventa accusato. La querela-denuncia presentata alla Procura di Barcellona dalla nipote ed erede del parroco, Maria Angela Catalano, porta nuovi elementi che potrebbero anche mutare lo scenario che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Bucolo, accusato proprio da Torre d’aver intascato una serie di somme. Nel marzo del 2015 il sacrestano del parroco inviò la Guardia di Finanza dall’allora sindaco Bucolo, accusandolo d’aver intascato circa 33 mila euro e facendolo indagare per peculato in relazione ad una vicenda legata alla società mista TirrenoAmbiente. Stando agli inquirenti Rodolfo Torre avrebbe raccontato d’aver versato 33 mila euro a Bucolo come tangenti perché l’amministrazione da lui guidata rinunciasse ad alcune somme che la TirrenoAmbiente doveva al Comune dal 2013. Bucolo finì prima a Gazzi e poi per 4 mesi agli arresti domiciliari, dopo essersi dimesso da sindaco.

A distanza di due anni però la denuncia della nipote del parroco, che è morto lo scorso 12 marzo lasciandola erede di ogni bene, getta nuova luce sulla vicenda.

Maria Angela Catalano, che vive in California, dove è nata, dopo la morte dello zio è tornata in Sicilia per seguire le pratiche relative all’eredità.

Ma dopo aver appreso alcuni particolari poco chiari ha dato mandato all’avvocato Giuseppe Lo Presti per presentare, nel luglio scorso, una querela nei confronti dell’ex badante, quel Rodolfo Torre che da accusatore diventa adesso accusato. L’ipotesi avanzata nella denuncia della Catalano è di appropriazione indebita (la cifra indicata dall’erede sfiora i 300 mila euro, oltre ad alcuni oggetti tenuti in casa da don Andrea e che sarebbero scomparsi).

La Catalano spiega che, in qualità di erede universale del parroco, ha ereditato anche la titolarità di alcuni conti correnti intestati allo zio e aperti presso il Monte dei Paschi, nonché alcuni titoli ed investimenti. Don Andrea è stato parroco di Mazzarrà fino al Natale del 2016 e per svolgere le sue funzioni si è avvalso dell’aiuto di alcune persone, tra le quali anche Rodolfo Torre che nel tempo era diventato una sorta di sacrestano-badante-uomo di fiducia. Il parroco infatti gli aveva anche affidato la delega per poter prelevare somme di denaro dai conti correnti.

Maria Angela Catalano racconta d’aver avuto qualche dubbio sulla gestione delle somme da parte del sacrestano sin da prima della morte dello zio, ma di aver avuto conferma solo quando è diventata titolare dei conti. Stando alla denuncia dell’erede infatti Torre avrebbe versato a se stesso alcuni bonifici nel 2014 e nel 2015 approfittando della delega (per cifre di notevole importo), operazione questa che non può essere effettuata in modo autonomo dal delegato ma che richiede un atto pubblico.

Stando sempre alla denuncia l’ex sacrestano avrebbe anche effettuato considerevoli prelievi in contanti, nonché emesso (o fatto emettere al parroco) assegni a suo favore (ovvero intestati a Rodolfo Torre e da lui incassati o versati nel suo conto personale nel quale confluivano anche le sponsorizzazioni di TirrenoAmbiente destinate a sagre, eventi in parrocchia), per cifre anche queste non di modica entità.

Mio zio si fidava di Torre Rodolfo e per pagare piccole spese verosimilmente firmava assegni in bianco che il Torre Rodolfo compilava o faceva compilare attribuendosi invece somme notevolissime a sua insaputa- scrive la Catalano- Comunque sia successo è certo che mio zio non aveva alcuna intenzione di corrispondere queste somme riportate dagli assegni (o dai bonifici) poiché con me ha protestato che mai aveva avuto le intenzioni di dare questi soldi e che il Torre si è approfittato della sua fiducia. Mio zio in mia assenza infatti era da solo e facilmente vulnerabile e non in grado di apporre resistenza alle richieste altrui e probabilmente ricattabile a causa della sua solitudine proprio da parte di Torre Rodolfo”.

La nipote racconta anche d’aver scoperto che lo zio ha prelevato da libretti postali esistenti presso l'ufficio di Mazzarrà Sant'Andrea una cifra considerevole che però non è stata poi versata nel conto MPS intestato al parroco ma della quale si sono perse le tracce.

Stando ai conti effettuati da Maria Angela Catalano mancano all’appello circa 298 mila euro, più alcune somme tenute in casa ed alcuni oggetti.

Torre negli ultimi tempi aveva iniziato a vivere nell’abitazione di don Andrea, adducendo la motivazione legata all’apporto per le celebrazioni eucaristiche ed utilizzava anche l’auto del sacerdote.

Maria Angela Catalano, ha consegnato alla Procura di Barcellona anche registrazioni, assegni, prelevamenti e bonifici che l’ex badante ha incassato.

Quanto emerso potrebbe comportare anche cambi di scenari nell’inchiesta che ha riguardato l’ex sindaco Bucolo che nel frattempo ha denunciato Torre di diffamazione in merito alle accuse che l’ex tuttofare della parrocchia gli ha rivolto.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. La domanda sorge spontanea: può un parroco accumulare un patrimonio da 300 mila euro nell’assolvimento della sua missione pastorale? (Conti correnti postali e bancari. E poi si lamentano che le chiese restano vuote!)

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007