Ponte, oggi vertice a Roma. La Cgil: «Gli espropri ennesima beffa»

Ponte, oggi vertice a Roma. La Cgil: «Gli espropri ennesima beffa»

Ponte, oggi vertice a Roma. La Cgil: «Gli espropri ennesima beffa»

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giovedì 22 Settembre 2011 - 23:31

Una delegazione del consiglio comunale incontrerà Ciucci. Il segretario della Cgil Oceano: «Il sindaco e il presidente della Provincia evidentemente non rappresentano gli interessi veri dei cittadini».

«Mentre Messina e la sua provincia vivono una fase di grandi difficoltà, mentre le strade franano e i progetti per implementare le infrastrutture necessarie sono spariti da qualunque agenda, mentre le principali aziende pubbliche di servizi sono in crisi, l’annuncio dell’avvio delle procedure di esproprio legate al Ponte appare semplicemente grottesco». Così la Cgil di Messina irrompe nel dibattito sempre aperto sul Ponte sullo Stretto, proprio a poche ore dall’incontro che a Roma si terrà tra una delegazione del consiglio comunale di Messina, di cui faranno parte tra gli altri il presidente Pippo Previti, il presidente della Commissione Ponte Nicola Barbalace, (presente anche il consigliere Bruno Cilento) e l’amministratore delegato della “Stretto di Messina” Pietro Ciucci. La Cgil, nel corso dell’ultima riunione del Comitato direttivo, ha analizzato e dibattuto le questioni e le problematiche del territorio della provincia che sta evidentemente vivendo un momento di straordinaria difficoltà, e attraverso il segretario generale Lillo Oceano attacca i vertici dei governi locali, il sindaco e il presidente della Provincia, ritenendoli gravemente responsabili di non rappresentare i veri interessi dei cittadini.

«La nostra provincia – osserva Oceano – come dimostra ormai quotidianamente la cronaca locale, ha una straordinaria urgenza di vedere realizzate infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie capaci di assicurare le condizioni minime necessarie alla sopravvivenza, ancor prima che allo sviluppo, del nostro territorio. In questo contesto, nel quale il refrain usato dal sindaco del capoluogo così come dal presidente della provincia è la mancanza di risorse, l’avvio delle procedure di esproprio legate al progetto Ponte, un progetto che resterà tale mancando la copertura economica per la realizzazione dell’opera, appare come una vera e propria provocazione nei confronti della gravissime condizioni economiche e sociali che stiamo vivendo. L’avvio delle procedure di esproprio si configura come l’ennesimo tentativo di drenare risorse pubbliche per interessi privati mentre il Paese è sottoposto a ripetute manovre finanziarie con effetti devastanti sulle politiche sociali e sulla vita di milioni di lavoratrici e lavoratori».

«Una provocazione – ribadisce Oceano – tanto più forte alla luce della cancellazione delle cosiddette “opere compensative”, elemento questo che ha definitivamente smontato il bluff del Ponte come occasione di sviluppo e rilancio del territorio. Alla luce di questi fatti, appaiono gravi le responsabilità dei vertici politici della Provincia regionale e del Comune capoluogo nella mancata rappresentanza degli interessi della collettività che ha dato loro mandato. Interessi che ancora oggi, anche alla luce degli ulteriori tagli che si abbatteranno sui nostri enti locali come conseguenza della Manovra appena varata dal governo, Presidente della provincia e Sindaco del Comune capoluogo si ostinano a non rappresentare. Mentre infatti in tutta Italia lo scorso 15 settembre, amministratori di enti locali di qualunque colore e orientamento hanno protestato contro la Manovra che metterà in ginocchio i comuni e i servizi ai cittadini, il silenzio dei responsabili dei due principali enti della nostra provincia appare imbarazzante. Un’ennesima dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, della distanza tra i nostri rappresentanti e le esigenze concrete di migliaia di cittadini che ogni giorno lottano per la salvaguardia del posto di lavoro e della propria impresa, per l’accesso alla sanità o alla scuola pubblica, contro la mancanza di servizi, trasporti, strade sicure».

La Cgil di Messina chiede quindi infrastrutture con opere realmente utili e di messa in sicurezza del territorio della nostra provincia, come il raddoppio della Messina Catania e della Messina Palermo, il collegamento tra aree urbane, porti e aeroporti, il ripristino dei collegamenti ferroviari e di trasporto pubblico nello Stretto e un Piano straordinario di salvaguardia dell’occupazione esistente e prospettive di lavoro per le giovani generazioni. «Misure – conclude Oceano- che ripristinino le condizioni minime di vivibilità e di opportunità di crescita per il nostro territorio».

Intanto al tavolo romano, oggi, Previti, Barbalace e colleghi discuteranno dei timori che crescono in città non solo sulle procedure d’esproprio, ma anche e soprattutto sul nodo opere compensative. Si faranno portavoce anche delle perplessità della Rete No Ponte, che nei giorni scorsi ha incontrato prima il vicesindaco Mondello e poi proprio Previti e Barbalace.

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