Accorinti Tir-a dritto: l'ordinanza modificata torna in vigore

Accorinti Tir-a dritto: l’ordinanza modificata torna in vigore

Rosaria Brancato

Accorinti Tir-a dritto: l’ordinanza modificata torna in vigore

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giovedì 24 Luglio 2014 - 19:03

L'amministrazione sul fronte tir non si ferma. Dopo 24 ore di stop nuovamente in vigore l'ordinanza modificata con i caratteri dell'urgenza, per consentire l'esecuzione del provvedimento impugnato da due ricorsi al Ministero. "Possono cercare il pelo nell'uovo, cercare le virgole, ormai mi aspetto di tutto ma non ci fermiamo- ha detto il sindaco- e faccio un appello ai messinesi: state insieme a noi al cavalcavia per una battaglia che riguarda le generazioni future e il nostro presente"

Sull’ordinanza anti-tir Accorinti non molla, anzi rilancia.

Dopo 24 ore di sospensione, torna in vigore, con i caratteri dell’urgenza l’ordinanza anti-tir in centro dalle 7 alle 21.

Si era capito subito che la vicenda Cartour sarebbe stata cartina di tornasole e cavallo di Troia di uno scontro destinato ad essere sempre più aspro e adesso l’estate si fa rovente perché la giunta non è disposta a indietreggiare ed è pronta a rispondere colpo su colpo.

E’ stata una giornata lunghissima, iniziata per la verità mercoledì sera, quando a Palazzo Zanca sono arrivati i due ricorsi che sospendevano il provvedimento e la lettera del prefetto (vedi articolo) con la quale Trotta chiedeva all’amministrazione di far conoscere eventuali “riviviscenze” dell’ordinanza e ribadiva la proposta del confronto con l’Aias e la società.

Dai ricorsi è emerso che l’anti-tir una falla ce l’aveva e da lì è entrata l’acqua. I rischi non erano i ricorsi al Tar che la giunta si aspettava ma un buchino nell’ordinanza firmata dall’ingegnere Mario Pizzino, dirigente del dipartimento mobilità, che ha comportato, in base all’art. 74 della stessa legge cui fa riferimento il provvedimento, la 495 del ’92, la sospensione dell’anti-tir. Alla fine della lunga giornata però, sempre quell’art. 74 ha consentito di turare la falla e la sospensione è durata appena 24 ore, dal momento in cui è stata notificata la raccomandata fino alla determinazione n°268 di oggi, firmata dal segretario generale Antonino Le Donne, che riconosce le ragioni d’urgenza al provvedimento anti-tir e lo riporta in vigore da domani.

Sono state ore caotiche, tese, che hanno portato l’amministrazione a interrogarsi sul perché inciampare su un “cavillo” e nel contempo hanno visto un sindaco completamente solo (salvo uno sparuto gruppo di consiglieri comunali, Nina Lo Presti, Ivana Risitano, Gino Sturniolo, Lucy Fenech, CmB e Daniele Zuccarello Pd), sul cavalcavia, per due giorni, a difendere un provvedimento che riguarda un’intera città.

“Questa è la lotta più importante degli ultimi 50 anni e non ci fermeremo. In campagna elettorale l’ho detto, non ho paura dei poteri forti, ma voglio consegnare alle generazioni future una città senza tir”, ha detto Accorinti alle 16, quando dopo ore ed ore di riunioni, insieme all’assessore Cacciola ed al direttore generale Le Donne, in sala giunta hanno illustrato i dettagli di una nuova determina che in realtà più che essere nuova, rafforza quella precedente impallinata dai ricorsi.

E’ complicato spiegare cosa accaduto, ma proviamo a sintetizzare.

L’ordinanza del 16 luglio, la 428, che stabilisce i divieti di transito dalle 7 alle 21 per i mezzi con tonnellate superiori alle 7,5, nelle vie Bonino, La Farina, Campo delle Vettovaglie, Rizzo e Vittorio Emanuele II, è stata oggetto dei ricorsi gerarchici al ministero inoltrati dall’Aias (associazione autotrasportatori) e dalla ditta Autotrasporti Galletta Giuseppe, di Camaro.

In base all’art.74 del DPR N°495/’92 la semplice proposizione del ricorso SOSPENDE l’esecuzione del provvedimento impugnato, fatta salva la decisione che entro i successivi 60 giorni prenderà il Ministero dei trasporti. La norma riguarda le disposizioni in materia di segnaletica stradale. Quindi i due ricorsi, a differenza di un’istanza al Tar che richiede più tempo, hanno puntato a colpo sicuro sulla sospensione prevista dalla stessa legge cui faceva riferimento l’ordinanza, e che è immediata a meno che l’Ente che ha emesso il provvedimento impugnato non ne dichiari l’urgenza.

Ecco quindi che, non appena ricevuta la raccomandata che di fatto comporta l’inizio della sospensione, l’amministrazione si è messa al lavoro per una determina che dichiara appunto l’urgenza dell’anti-tir.

Così nel primo pomeriggio Accorinti, Cacciola e Le Donne hanno presentato alla stampa tre pagine, che altro non sono che i provvedimenti presi per riportare in vigore l’anti-tir. La prima pagina è la determina con la quale l’ingegnere Pizzino, prendendo atto dei ricorsi che sospendono la 428, dispone la copertura della segnaletica verticale nelle vie interessate al provvedimento. La seconda pagina è un decreto del sindaco che dispone che “la decisione sulla valutazione della sussistenza delle ragioni d’urgenza è riconosciuta al segretario generale, direttore generale del Comune Antonino Le Donne”. La terza pagina è la determinazione n°268 con la quale il segretario generale, alla luce delle precedenti e dei ricorsi, considerato che l’atto d’indirizzo della giunta dell’11 luglio puntava sulla volontà di “contrastare il traffico indiscriminato dei mezzi pesanti per elevare la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale a difesa dei diritti e dell’incolumità dei cittadini”, valutato che appunto la sospensione incide sul contrasto al transito indiscriminato che non ha un termine iniziale attuale da poter differire, essendo invece, tale traffico indiscriminato condizione immanente del modo d’essere della città, per cui ogni sospensione dell’attività di contrasto è di per sé aggravante, determina di “riconoscere le ragioni d’urgenza dell’ordinanza 428 conseguendone: la provvisoria esecutività del provvedimento impugnato e il ripristino della segnaletica.

In sintesi i tre provvedimenti sono collegati l’uno all’altro e “rafforzano” attraverso la connotazione dell’urgenza l’ordinanza del 16 luglio, per renderla “impermeabile alla sospensione” in attesa che il Ministero dei Trasporti si esprima sui ricorsi entro 60 giorni.

“Da domani entra in vigore il provvedimento- ha detto Accorinti- e faccio appello a tutti, ai consiglieri, ai quartieri, ai cittadini, alle istituzioni, per venire al molo Norimberga e al cavalcavia a spiegare ai camionisti le nostre ragioni. Io sono pronto a trasferire lì il mio ufficio lì. Sono felice perchè in queste ore ho visto tantissima gente che ci sostiene. Per me essere lì fisicamente non è solo un atto simbolico, ma un fatto di coerenza”.

Certo, il sindaco si aspettava istanze al Tar ma non la buccia di banana “io ormai, dopo questo mi aspetto di tutto” commenta e insieme all’assessore Cacciola a proposito delle caratteristiche del ricorso che attua un’immediata sospensiva aggiunge “è stato un ricorso forse un po’ troppo mirato. Ma andiamo avanti”.

Nessuna nube, dichiarano, con l’ingegnere Pizzino “lui ha firmato l’ordinanza che noi condividiamo, i rapporti sono sereni e noi non abbiamo fatto alcun tipo di pressione”. Lo stesso dirigente fino a stamattina ha ribadito che dal suo punto di vista il provvedimento è perfetto e i fatti gli daranno ragione quando il Ministero si esprimerà.

Quanto al nuovo invito del prefetto Trotta ad un tavolo di confronto, Accorinti risponde: “Anche subito. Il dialogo con i dirigenti della Caronte-Tourist è stato sempre sereno. Avevo anche detto che ero disposto all’ipotesi che l’estate 2014 fosse l’ultima con le corse diurne, e loro s’impegnassero a non prevedere corse diurne nell’estate 2015. Mi hanno detto no”.

Il primo cittadino sa bene che nuovi ricorsi e ostacoli sono già dietro la porta (e infatti si sta lavorando anche a contrastare questi nuovi provvedimenti) e che anche l’Autorità portuale ricorrerà soprattutto se Accorinti continuerà a fermare i tir sul cavalcavia: “Vogliono trovare gli escamotage? Cercare pure nelle virgole. Vogliono continuare a cercare il pelo nell’uovo? Bene. Siamo pronti. Io fermo i camion sul cavalcavia per non fare male alla città, per non creare incolonnamenti in via La Farina. Le multe non scattano nel cavalcavia ma lungo le strade, volevo solo evitare lunghe file di 40 mezzi pesanti in via La Farina. Ma se qualcuno vuole questo, vuole il male della città, va bene. Però poi suonerò ai citofoni di tutte le case e dirò il motivo per il quale i mezzi pesanti non sono fermi sul cavalcavia ma sono sotto le loro abitazioni. E non certo per causa mia. Io avevo anche proposto alla Cartour: portate anche i tir con le corse diurne, ma lasciateli nel piazzale per alcune ore. Hanno detto no anche a questo”.

Torna in vigore quella che per Accorinti è la battaglia delle battaglie, ed i fatti hanno dimostrato che aveva ragione nel dirlo, dal momento che da quel giorno si sono alzati muri intorno alla giunta, anche da parte di alcune Istituzioni. Muri di silenzio e muri fatti di gesti e parole. L’amministrazione si aspettava bordate di cannone sin da subito, invece è arrivata una stilettata, ma che ha fatto capire come l’estate, a dispetto di quel che appare guardando il cielo, è rovente e siamo solo all’inizio.

Quanto al resto, alle vicende via Don Blasco, Tremestieri, si sta lavorando. L’assessore Cacciola è di rientro da un tavolo tecnico romano che lascia sperare in un futuro approccio completamente diverso e che consentirà di usare anche parte delle risorse destinate al Ponte. Sul fronte Tremestieri pare che “la maledizione” che perseguita da tre anni e due mesi l’invasatura, stia per finire, mentre su quello via Don Blasco le soluzioni passano tutte da Palermo e dalla volontà della Regione di non fare orecchie da mercante. Tranne nel caso dell’invasatura sono tutte vicende che richiedono tempo e soldi e non possono essere utilizzate, come fanno in tanti, in comodi alibi per non fare nulla adesso. E per Messina “adesso” è il cavalcavia, un luogo simbolico che non si può far finta di non vedere preferendo guardare altrove.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. telenovella bis,dopodomani si replica con la sospensiva.l’acqua entra da un’altra falla

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  2. telenovella bis,dopodomani si replica con la sospensiva.l’acqua entra da un’altra falla

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  3. Troppo frettoloso il tibetano scalzo….
    E, come al solito, andrà a sbattere contro un muro. Il guaio è che le conseguenze di queste sue folcloristiche iniziative, ricadranno su tutta la cittadinanza.
    Da parte mia, assicuro fin d’ora, che eventuali danni che dovessero essere causati da iniziative cervellotiche e dannose per le tasche dei contribuenti, non li pagherò e, anzi, denuncerò gli autori di tali iniziative, affinché i danni ricadano esclusivamente sui responsabili dei provvedimenti illegittimi.

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  4. Troppo frettoloso il tibetano scalzo….
    E, come al solito, andrà a sbattere contro un muro. Il guaio è che le conseguenze di queste sue folcloristiche iniziative, ricadranno su tutta la cittadinanza.
    Da parte mia, assicuro fin d’ora, che eventuali danni che dovessero essere causati da iniziative cervellotiche e dannose per le tasche dei contribuenti, non li pagherò e, anzi, denuncerò gli autori di tali iniziative, affinché i danni ricadano esclusivamente sui responsabili dei provvedimenti illegittimi.

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  5. finita l’emergenza tir,caro renatino ti rimetti la fascia tricolre sulla famosa maglietta ed andiamo ,anzi vai a svuotare i cassonetti dell’immondizia di tutta la città,poi vai a scerbare le strade, poi a verbalizzare le soste selvagge degli automobilisti ed infine e non ultimo, con la tuta da meccanico, a riparare gli autobus dell’ATM.

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  6. finita l’emergenza tir,caro renatino ti rimetti la fascia tricolre sulla famosa maglietta ed andiamo ,anzi vai a svuotare i cassonetti dell’immondizia di tutta la città,poi vai a scerbare le strade, poi a verbalizzare le soste selvagge degli automobilisti ed infine e non ultimo, con la tuta da meccanico, a riparare gli autobus dell’ATM.

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  7. Perchè il Sindaco non indica l’alternativa nel rispetto della Costituzione?

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  8. Perchè il Sindaco non indica l’alternativa nel rispetto della Costituzione?

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  9. “L’assessore Cacciola è di rientro da un tavolo tecnico romano che lascia sperare in un futuro approccio completamente diverso e che consentirà di usare anche parte delle risorse destinate al Ponte”.

    Si vorrebbe sapere dall’assessore Cacciola qualcosa di più preciso sull’incontro romano.
    Non mancherà certo a Rosaria Brancato sollecitare l’assessore della Giunta Accorinti ad essere più preciso, puntuale e specificare quanto dichiarato.
    Il cittadino ha il diritto di sapere cosa si e’ deciso in concreto e quante delle ” risorse destinate al ponte” arriveranno a Messina e per fare cosa?

    Tutto ciò nel segno del tanto invocato e auspicabile cambiamento dal basso .
    Altrimenti e’ la solita fuffa. Restiamo in fiduciosa attesa….

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  10. “L’assessore Cacciola è di rientro da un tavolo tecnico romano che lascia sperare in un futuro approccio completamente diverso e che consentirà di usare anche parte delle risorse destinate al Ponte”.

    Si vorrebbe sapere dall’assessore Cacciola qualcosa di più preciso sull’incontro romano.
    Non mancherà certo a Rosaria Brancato sollecitare l’assessore della Giunta Accorinti ad essere più preciso, puntuale e specificare quanto dichiarato.
    Il cittadino ha il diritto di sapere cosa si e’ deciso in concreto e quante delle ” risorse destinate al ponte” arriveranno a Messina e per fare cosa?

    Tutto ciò nel segno del tanto invocato e auspicabile cambiamento dal basso .
    Altrimenti e’ la solita fuffa. Restiamo in fiduciosa attesa….

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