L'Atm non paga l'acqua, l'Amam dichiara guerra: decreto ingiuntivo e pignoramento per 1 milione

L’Atm non paga l’acqua, l’Amam dichiara guerra: decreto ingiuntivo e pignoramento per 1 milione

Francesca Stornante

L’Atm non paga l’acqua, l’Amam dichiara guerra: decreto ingiuntivo e pignoramento per 1 milione

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venerdì 22 Aprile 2016 - 23:33

L'Amam ha avviato un’azione legale nei confronti dell’Atm con tanto di decreto ingiuntivo e pignoramento per ottenere le somme non pagate dalla società di trasporto pubblico locale. Un provvedimento che rientra nell'azione di recupero crediti della società di viale Giostra che evidentemente non ha intenzione di fare sconti a nessuno. Neanche in casa.

Bollette non pagate da troppo tempo. E cosí nella vasta operazione di recupero crediti avviata dall'Amam cade perfino l'Atm. La società che gestisce il servizio idrico ormai da mesi ha dichiarato guerra a chi non paga l’acqua, il caso più eclatante era stato l’Iacp a cui l’Amam aveva deciso di tagliare l’erogazione idrica a fronte di un debito che tocca i 10 milioni di euro e che mette a rischio 5000 famiglie che per colpa dell’Istituto autonomo case popolari potrebbe ancora rimanere con i rubinetti a secco. Nell’elenco dei grandi morosi dell’Amam però adesso compare anche la “sorella” Atm. A quanto anche in via La Farina da troppo tempo le bollette sono rimaste chiuse nei cassetti. Un debito di circa 1 milione di euro che l’Amam vuole recuperare. Senza fare sconti a nessuno, neppure in casa.

La società presieduta da Leonardo Termini ha avviato un’azione legale nei confronti dell’Atm con tanto di decreto ingiuntivo e pignoramento per recuperare le somme non pagate dalla società di trasporto pubblico locale. Un provvedimento che scatena una guerra in casa e che rischia di aprire un nuovo contenzioso tra le partecipate comunali. Al cento ovviamente resta sempre Palazzo Zanca, perché alla fine si tratta di società direttamente controllate dalla casa madre e dunque un danno economico che potrebbe riversarsi direttamente sui già disastrati conti comunali.

Una mossa che vede sullo sfondo il famoso progetto di società Multiservizi in cui l’Amam dovrebbe trasformarsi, acquisendo in prima battuta la gestione rifiuti e poi anche il trasporto pubblico. Nel percorso di razionalizzazione delle partecipate, infatti, l’amministrazione Accorinti ha riproposto anche quest’anno il progetto di scioglimento dell'Azienda Speciale Atm e il contestuale affidamento del servizio Tpl al soggetto erogatore Multiservizi al 1 gennaio 2017, dopo la fase relativa all'accorpamento dei servizi di igiene ambientale. Quindi, sulla carta, anche l’Atm dovrebbe sciogliersi nella futura Amam Multiservizi. Il 2017 sembra però ancora troppo lontano e nel frattempo l’Amam punta a raggiungere soprattutto i suoi obiettivi: far quadrare i conti recuperando gli 80 milioni di crediti conteggiati e coprendo i 40 di debiti. Nella rete adesso c’è anche l’Atm. A questo punto bisognerà vedere come si deciderà di affrontare questa patata bollente in via La Farina.

Francesca Stornante

22 commenti

  1. imprenditore messinese 23 Aprile 2016 05:27

    Sono un vomito.

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  2. imprenditore messinese 23 Aprile 2016 05:27

    Sono un vomito.

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  3. Meglio tardi che mai:dovrebbero spiegare come si è potuto arrivare a raggiungere cifre così alte di bollette non pagate.Tutto ciò ha influito pesantemente sulla capacità dell’Azienda di ammodernamento e verifica della rete idrica.Come in tutti gli Enti pubblici o Società Partecipate non vi è mai qualcuno che paghi,quando non si tratti di fatti penalmente rilevanti,per gli errori commessi.Resta un dato di fatto:una “guerra” tra Partecipate rappresenta il fallimento di chi le dovrebbe controllare ed indirizzare(per evitare questo esistono le transazioni)ossia il Socio di maggioranza nella persona del Sindaco o di un suo delegato ed a maggior ragione che i vertici delle stesse Società sono stati nominati da questa Amministrazione.

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  4. Meglio tardi che mai:dovrebbero spiegare come si è potuto arrivare a raggiungere cifre così alte di bollette non pagate.Tutto ciò ha influito pesantemente sulla capacità dell’Azienda di ammodernamento e verifica della rete idrica.Come in tutti gli Enti pubblici o Società Partecipate non vi è mai qualcuno che paghi,quando non si tratti di fatti penalmente rilevanti,per gli errori commessi.Resta un dato di fatto:una “guerra” tra Partecipate rappresenta il fallimento di chi le dovrebbe controllare ed indirizzare(per evitare questo esistono le transazioni)ossia il Socio di maggioranza nella persona del Sindaco o di un suo delegato ed a maggior ragione che i vertici delle stesse Società sono stati nominati da questa Amministrazione.

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  5. Che paghino il giusto anche loro ( che poi gira e rigira è sempre il comune)anziché sperperare il denaro in promozioni, regali di natale , gite, casse mutue, ferie non godute e risarcite ecc.ecc., almeno diano un contributo per mantenere !un altro carrozzone

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  6. Che paghino il giusto anche loro ( che poi gira e rigira è sempre il comune)anziché sperperare il denaro in promozioni, regali di natale , gite, casse mutue, ferie non godute e risarcite ecc.ecc., almeno diano un contributo per mantenere !un altro carrozzone

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  7. ahahahaah che ridere una società del Comune che esercita un’azione contro un’altra società sempre del Comune . quanto costeranno al portafoglio dei buddaci le parcelle degli avvocati per questa commedia ?

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  8. ahahahaah che ridere una società del Comune che esercita un’azione contro un’altra società sempre del Comune . quanto costeranno al portafoglio dei buddaci le parcelle degli avvocati per questa commedia ?

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  9. Assai!( x i nn Messinesi=moltissimo)

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  10. Assai!( x i nn Messinesi=moltissimo)

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  11. DOMANDA ANCHE SE E’LECITA L’AZIONE LEGALE DEL DECRETO INGIUNTIVO VENIVA CHIESTO IN QUESTI GIORNI, IL PIGNORAMENTO SE IL BILANCIO COMUNALE ERA STATO REGOLARMENTE APPROVATO? OPPURE, MALIGNAMENTE, POSSO IMMAGINARE CHE IL BILANCIO NON VERRA’ APPROVATO, VI SARA’, PER FORZA, LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DIMISSIONI DEL SINDAC, CON CONTESTUALI ELEZIONI. PERTANTO, CONSTATATA LA TRAGICA SITUAZIONE HANNO IMMEDIATAMENTE PROCEDUTA ALL’AZIONE COERCITIVA DI RISCOSSIONE. PRENDI PRIMA E MEGLIO E’. IL COMUNE DOVRA’ PAGARE SE STESSO, CON RELATIVA PERDITA DI DIGNITA’. L’AMAM, CONSIDERATO IL SUO COMPORAMENTO IN PASSATO CHE HA PERDUTO MILIONI DI € DI MANCATE RISCOSSIONE DI BOLLETTE, PROVVEDERA’ A PIGNORARE GLI AUTOBUS SCASSATI COMPRATI AL NORD AD € 1.

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  12. DOMANDA ANCHE SE E’LECITA L’AZIONE LEGALE DEL DECRETO INGIUNTIVO VENIVA CHIESTO IN QUESTI GIORNI, IL PIGNORAMENTO SE IL BILANCIO COMUNALE ERA STATO REGOLARMENTE APPROVATO? OPPURE, MALIGNAMENTE, POSSO IMMAGINARE CHE IL BILANCIO NON VERRA’ APPROVATO, VI SARA’, PER FORZA, LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DIMISSIONI DEL SINDAC, CON CONTESTUALI ELEZIONI. PERTANTO, CONSTATATA LA TRAGICA SITUAZIONE HANNO IMMEDIATAMENTE PROCEDUTA ALL’AZIONE COERCITIVA DI RISCOSSIONE. PRENDI PRIMA E MEGLIO E’. IL COMUNE DOVRA’ PAGARE SE STESSO, CON RELATIVA PERDITA DI DIGNITA’. L’AMAM, CONSIDERATO IL SUO COMPORAMENTO IN PASSATO CHE HA PERDUTO MILIONI DI € DI MANCATE RISCOSSIONE DI BOLLETTE, PROVVEDERA’ A PIGNORARE GLI AUTOBUS SCASSATI COMPRATI AL NORD AD € 1.

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  13. Nicolò D'Agostino 23 Aprile 2016 16:02

    Vergognatevi, semplicemente vergognatevi… una Società partecipata che fa un’ingiunzione ad un’altra Società partecipata, dove i proprietari siamo noi messinesi, non il Comune, noi messinesi. Alzatevi da quelle sedie ed andate via, non siete degni di occuparle e servire la città, di cui Vi state servendo. Quale concorso avete superato per occupare quelle sedie, quale selezione avete fatto, fateci vedere il Vostro diploma, la Vostra laurea, il Vostro curriculum. Via andate via, se non capite la sofferenza di una città, depredata da una banda di ladroni che “ha cacciato” tutte le giovani generazioni per far posto ai Loro figli… figli dei padri. Basta, basta… andate via che avete superato il limite della decenza.

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  14. Nicolò D'Agostino 23 Aprile 2016 16:02

    Vergognatevi, semplicemente vergognatevi… una Società partecipata che fa un’ingiunzione ad un’altra Società partecipata, dove i proprietari siamo noi messinesi, non il Comune, noi messinesi. Alzatevi da quelle sedie ed andate via, non siete degni di occuparle e servire la città, di cui Vi state servendo. Quale concorso avete superato per occupare quelle sedie, quale selezione avete fatto, fateci vedere il Vostro diploma, la Vostra laurea, il Vostro curriculum. Via andate via, se non capite la sofferenza di una città, depredata da una banda di ladroni che “ha cacciato” tutte le giovani generazioni per far posto ai Loro figli… figli dei padri. Basta, basta… andate via che avete superato il limite della decenza.

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  15. La misura è colma, ora Accorinti e il suo Presidente o pagano la parcella degli amici avvocati o dobbiamo scendere in piazza. MAI VISTA UNA VERGOGNA SIMILE, TERMINI HA FATTO IL DECRETO INGIUNTIVO AI MESSINESI, SUBITO A CASA!

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  16. La misura è colma, ora Accorinti e il suo Presidente o pagano la parcella degli amici avvocati o dobbiamo scendere in piazza. MAI VISTA UNA VERGOGNA SIMILE, TERMINI HA FATTO IL DECRETO INGIUNTIVO AI MESSINESI, SUBITO A CASA!

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  17. E siete ancora all’inizio del baratro che si è aperto già da tempo davanti ai vostri piedi; a messina continuate a galleggiare sul nulla, cioè sui debiti, come i vecchi aristocratici proprietari solo del titolo e dei bei ricordi dei tempi passati. Leggetevi “Il pifferaio magico di Hamelin” nella sua versione originale, non la ricostruzione fiabesca dei Grimm.
    Ecco, i messinesi sono così. Buona fortuna.

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  18. E siete ancora all’inizio del baratro che si è aperto già da tempo davanti ai vostri piedi; a messina continuate a galleggiare sul nulla, cioè sui debiti, come i vecchi aristocratici proprietari solo del titolo e dei bei ricordi dei tempi passati. Leggetevi “Il pifferaio magico di Hamelin” nella sua versione originale, non la ricostruzione fiabesca dei Grimm.
    Ecco, i messinesi sono così. Buona fortuna.

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  19. Caro sig D’Agostino sono arcipienamente d’accordo con Lei; ho scritto tante volte le sue stesse considerazioni ma sono sempre stato tacciato quasi d’infamia per essere fuggito via tanti anni fa da tutto questo. Ora vivo bene ma il mio cuore è colmo di tristezza. Ancora sognate il ponte sullo stretto in una città dove non si riesce a fare uno svincolo autostradale ed anzichè occupare permanentemente le istituzioni chiedendo le teste dei responsabili siete tutti lì a subire. Sognate, sognate l’arrivo del messia, non avete neanche un vescovo da un anno e non ve ne siete nemmeno accorti.

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  20. Caro sig D’Agostino sono arcipienamente d’accordo con Lei; ho scritto tante volte le sue stesse considerazioni ma sono sempre stato tacciato quasi d’infamia per essere fuggito via tanti anni fa da tutto questo. Ora vivo bene ma il mio cuore è colmo di tristezza. Ancora sognate il ponte sullo stretto in una città dove non si riesce a fare uno svincolo autostradale ed anzichè occupare permanentemente le istituzioni chiedendo le teste dei responsabili siete tutti lì a subire. Sognate, sognate l’arrivo del messia, non avete neanche un vescovo da un anno e non ve ne siete nemmeno accorti.

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  21. Nicolò D'Agostino 24 Aprile 2016 08:45

    Stia tranquillo con me stanno zitti stì mercanti, metto nome e cognome perché sanno che li prendo “a calci in culo” politicamente e dialetticamente. Io nel mio armadio ho qualche gatto morto, questi hanno Auschwitz. Lasci perdere, io vivo a Messina ed in un’altra città… Sogno con i piedi per terra.

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  22. Nicolò D'Agostino 24 Aprile 2016 08:45

    Stia tranquillo con me stanno zitti stì mercanti, metto nome e cognome perché sanno che li prendo “a calci in culo” politicamente e dialetticamente. Io nel mio armadio ho qualche gatto morto, questi hanno Auschwitz. Lasci perdere, io vivo a Messina ed in un’altra città… Sogno con i piedi per terra.

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