I test negli studi di nutrizione alimentare

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I test negli studi di nutrizione alimentare

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venerdì 01 Febbraio 2013 - 21:48

Avere le idee chiare per non spendere inutilmente soldi e non privarsi inutilmente del cibo

Sappiamo quanta confusione regni nel campo, infinito per alcuni, ovviamente limitato per altri, delle allergie e intolleranze alimentari. Innanzitutto bisogna chiarire che le allergie sono una cosa,le intolleranze altra.

L’allergia produce una reazione immediata a seguito del contatto con la sostanza e chimicamente coinvolge una particolare classe di anticorpi nonché i mastociti, divenendo così facilmente rilevabile con dei test clinici. Nel fenomeno allergico intervengono le immunoglobuline.
 
Una intolleranza invece produce una reazione lenta, di tipo biochimico, che insorge anche molto tempo dopo l’assunzione della sostanza, possono volerci anche giorni.
 
Infine mentre l’allergia è una vera propria patologia, l’intolleranza è una condizione che facilita l’insorgenza di patologie.

Queste ci sembrano definizioni esaustive. Ma ci preme di sottolineare ancora una cosa. Nel nostro paese come intolleranze sono riconosciute quelle al latte, per ragioni filogenetiche, la celiachia,la forma più comune di intolleranza al grano,o il fauvismo,intolleranza anche essa dovuta alla carenza di un enzima. Ben difficilmente, in ogni altro caso, si può realmente parlare di intolleranza. Forse solo di particolare sensibilità a questo o quell’ alimento.

Oggi i test sul sangue e su innumerevoli cibi testati(forse troppi,visto la nostra comunque limitata variabilità alimentare) ,ci costringono a fare i conti con responsi da depressione ,visto che ci vengono vietati praticamente quasi tutti gli alimenti.

Ma entriamo nel dettaglio per quanto riguarda i singoli test.

Si parla di test citotossico per la diagnosi delle intolleranze alimentari quando il siero del paziente viene messo a contatto con allergeni alimentari liofilizzati. Il test è preceduto da un prelievo di sangue endovenoso.
Dopo un periodo di incubazione i leucociti sono osservati al microscopio per le modifiche cellulari.
Questa metodica fu dichiarata non affidabile dall’ American Academy of Allergy perchè scarsamente riproducibile e non standardizzata, anche se la stessa metodica è stata successivamente importata in Italia, modificata, ottimizzata e brevettata con il nome di Cytotest.
Il nuovo Cytotest è standardizzato e affidabile, ma l’interpretazione dei risultati al microscopio risulta essere alquanto soggettiva essendo affidata all’osservazione del singolo operatore.
Per quanto riguarda la diagnosi di intolleranza al Lattosio, l’H2 Breath Test ha il vantaggio di non essere invasivo e di essere altamente specifico e sensibile; i tempi di esecuzione sono invece piuttosto lunghi (3 ore circa). L’intolleranza al Lattosio è l’incapacità presente in alcuni individui di digerire lo zucchero del latte, il Lattosio appunto, dovuta alla carenza in questi individui dell’enzima lattasi deputato a metabolizzarlo,scindendolo in Glucosio e Galattosio.
La mancata scissione del Lattosio comporta il passaggio della molecola inalterata fino al colon, dove viene sottoposta ai processi di fermentazione da parte dei batteri, con relativo aumento di produzione di H2 che viene eliminato attraverso i polmoni con il respiro. Il paziente viene fatto espirare in delle sacche sterili prima e dopo la somministrazione di 20 gr. di Lattosio. L’aumento di H2 nell’espirato, dopo l’assunzione di lattosio, dimostra una intolleranza al lattosio stesso e quindi un deficit di lattasi.

La mappatura dei geni ha permesso lo sviluppo di una nuova disciplina scientifica, la Nutrigenetica, che permette di identificare quelle variazioni genetiche nell’uomo che causano differenze nelle risposte alle molecole introdotte con l’alimentazione. Il gene può infatti esprimere delle mutazioni o polimorfismi che determinano il cambiamento dell’attività dell’enzima, della cui sintesi è responsabile il gene in questione.
La nutrigenetica individua circa 20 polimorfismi più comuni correlati all’alimentazione, quindi possiamo utilizzare le informazioni genetiche per sviluppare una nutrizione personalizzata alla costituzione genetica dell’individuo, considerando che queste informazioni sono uniche per ognuno di noi essendo il profilo genetico caratteristico di ciascuno.
In altri termini “LA NOSTRA CORRETTA ALIMENTAZIONE E’ SCRITTA NEL NOSTRO DNA”.
Con un semplice tampone buccale non invasivo, si può conoscere il fabbisogno giornaliero di vitamine,grassi saturi,carboidrati-

“Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura  nutrizionale e benessere Le informazioni e le risposte fornite dal Centro hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.”

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