Industria e lavoro, Cisl: «Serve una reale programmazione»

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martedì 30 Maggio 2017 - 17:07

Il sindacato chiama al confronto parti datoriali e politica per arrivare al «recupero delle attività produttive della città, come la cantieristica navale, delle aree industriali di Larderia, Villafranca Tirrena e Giammoro collegandole al sistema di trasporto»

Una politica di programmazione per un territorio senza infrastrutture e senza opportunità lavorative. A lanciare la necessità di avviare un confronto con le parti datoriali e con la politica è stata la Cisl di Messina, con il segretario generale Tonino Genovese e il segretario territoriale con delega all’industria Antonino Alibrandi, nel corso del Consiglio regionale della Federazione dei Metalmeccanici della Cisl tenutosi questa mattina a Messina.

«Bisogna avere una visione di come si trasformerà il lavoro da qui ai prossimi anni – hanno sottolineato – con la necessità di bonificare e recuperare le aree industriali, renderle attrattive per investimenti di società e aziende che creino nuovo e vero lavoro produttivo a livello locale. Serve innovazione e crescita del territorio per essere pronti alla quarta rivoluzione industriale. In altre parti d’Italia sono già avanti e non possiamo rischiare di perdere ulteriore terreno in termini di competitività».

Secondo il sindacato bisogna ottenere il massimo dai fondi previsti da Industry 4.0 per arrivare al «recupero delle attività produttive della città, come la cantieristica navale, delle aree industriali di Larderia, Villafranca Tirrena e Giammoro collegandole al sistema di trasporto continentale attraverso nuove infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali. È questo ciò che può dare una spinta vera a un settore, quello dell’industria in affanno nel nostro territorio e che ha tutte le condizioni e le potenzialità per diventare elemento di traino per la nostra asfittica economia ma per il quale serve, comunque, una netta inversione delle politiche regionali di settore a cominciare dal definire il ruolo e le risorse disponibili per il rilancio dell’Irsap che deve uscire immediatamente dalla gestione commissariale ed assumere un piano di sviluppo e di rilancio per l’intera economia siciliana».

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