Amam e area industriale di Milazzo: i precari hanno bisogno di certezze

Amam e area industriale di Milazzo: i precari hanno bisogno di certezze

Amam e area industriale di Milazzo: i precari hanno bisogno di certezze

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martedì 10 Ottobre 2017 - 09:26

Il Consiglio generale della Femca Cisl, federazione dei chimici e dei tessili, si è concentrato soprattutto sulla necessità di individuare percorsi per la stabilizzazione dei precari Amam e del settore dell’energia e degli appalti». Genovese su amam: «Tempi certi per l’approvazione della pianta organica»

«È necessario mettere in campo percorsi rivolti a stabilizzare tutti quei lavoratori che da tanti anni svolgono sono impiegati nell’ambito degli appalti e che, passando da un’azienda all’altra, si ritrovano puntualmente a dover difendere la loro occupazione e i loro salari, senza quella prospettiva di stabilità necessaria oggi per accendere un mutuo o aprire un credito». A sottolinearlo, con chiaro riferimento al settore dell’energia nell’area industriale di Milazzo e del comparto idrico con Amam in testa a Messina, è stato il segretario provinciale della Femca Cisl, Stefano Trimboli, durante il Consiglio Generale della federazione dei chimici e dei tessili.

Alla presenza del Segretario Generale Regionale, Franco Parisi e del Segretario Generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, Trimboli ha sollecitato il dibattito tra i delegati con la necessità di affrontare, senza ulteriori rinvii, la questione del lavoro precario. «Nel settore dell’energia sono tanti i lavoratori che, dopo anni di lavoro svolto nell’indotto, hanno sviluppato delle professionalità delle quali le aziende non possono fare a meno se vogliono recuperare e mantenere livelli elevati di efficienza e produttività. Programmazione degli investimenti nell’area industriale e internalizzazione dei servizi appaltati nel servizio idrico sono le strade principali per poter superare il problema del precariato, oggi diventato vera e propria piaga sociale».

Tonino Genovese, nel suo intervento, ha ribadito l’impegno della Cisl a voler difendere il comparto industriale promuovendone «uno sviluppo sostenibile sulla scia di quella “quarta rivoluzione industriale” che impone una produzione tecnologicamente avanzata e pienamente sostenibile per la salute e l’ambiente, in nome di sbocchi occupazionali altrimenti non rintracciabili in altre poco credibili economie alternative». Sulla lotta al precariato e nella fattispecie alle questioni che attengono l’Amam, Genovese ha posto l’accento «sulla necessità di poter fare presto un accordo con vertici aziendali e amministrazione comunale con il quale quale tracciare tempi certi rispetto alla approvazione della definitiva pianta organica e alla conseguente sistemazione dei contratti a termine e di quei lavoratori oggi impegnati negli appalti dei servizi che possono essere internalizzati».

Ha concluso i lavori Franco Parisi, che ha fatto notare come nelle ex municipalizzate del settore idrico e del gas si scontino oggi «le scelte politiche del passato con la conseguenza che, senza una piena osservanza delle norme, il riordino delle aziende a controllo pubblico, in Sicilia e non solo a Messina, è diventata un’operazione caotica e non più governata. Nel resto del Paese le ex municipalizzate di settore sono diventate aziende quotate e produttive con prestazioni e affidi differenziati ed efficienti al servizio del cittadino. L’Amam deve seguire questo esempio e, nel rispetto delle normative di settore, deve aspirare a diventare gestore unico del servizio idrico integrato per tutto o buona parte del territorio metropolitano. Su questa strada sono perseguibili efficienza ed economicità del servizio che si potranno riverberare sul costo del servizio e sulle bollette da recapitare ai cittadini».

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