Linea d'Addio, 8 arresti: il capo si faceva i selfie col denaro, i dettagli

Linea d’Addio, 8 arresti: il capo si faceva i selfie col denaro, i dettagli

Veronica Crocitti

Linea d’Addio, 8 arresti: il capo si faceva i selfie col denaro, i dettagli

Tag:

martedì 20 Giugno 2017 - 10:23

Ecco tutti i dettagli dell'operazione Linea d'Addio, scattata stamani tra Patti e Palermo.

Sono stati definitivamente incastrati dalla Polizia i componenti della pericolosa banda protagonista di violente incursioni criminali in abitazioni del messinese e del palermitano tra l’ottobre e dicembre scorsi. La Polizia di Stato di Messina, coordinata dalla Procura di Patti, ha sgominato una vera e propria associazione per delinquere che, priva di ogni scrupolo, si era aggregata per rapinare e mettere a segno furti soprattutto nell’hinterland tirrenico.
Sono in tutto otto le persone arrestate stamani dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti, insieme ai colleghi del Commissariato P.S. di Termini Imerese e del Posto Fisso di Polizia di Tortorici.
Le indagini sono scattate a seguito della violenta rapina perpetrata nei confronti di due coniugi anziani di Ucria, nell’ottobre del 2016.

Era notte quando i malviventi li hanno sorpresi, nella loro abitazione. Incappucciati e armati di coltello e mannaia, li avevano allora derubati con violenza di tutto ciò che c’era di valore in casa, tenendoli sotto sequestro, mentre alcuni di loro raggiungevano e razziavano una seconda abitazione a Capo D’Orlando.
Già lo scorso gennaio i poliziotti erano riusciti a bloccare i pericolosi criminali, inchiodandoli anche per altri furti in abitazione, messi a segno a Termini Imerese e a Sant’Agata di Militello nei mesi precedenti.

Da allora, grazie al prosieguo del lavoro investigativo, gli agenti sono anche riusciti ad individuare diversi altri componenti della banda impegnati nella frenetica attività di procacciamento di soldi illeciti, delineando i contorni di un vero e proprio gruppo criminale ben costituito ed organizzato.

Attraverso intercettazioni telefoniche ed un’attenta disamina dei tabulati, in particolare foto, messaggi vocali e conversazioni whatsapp, gli investigatori sono riusciti a sgominare l’intera banda e far emergere il loro sempre uguale modus operandi. Un gruppo ben organizzato, il loro, che poteva altresì contare su una gerarchia precisa.

Dalle indagini è emerso che, al centro di tutto, spiccava la figura di Gianluca Terrana. Dotato di forte carisma, Terrana è ritenuto il promotore e l’organizzatore delle varie attività illecite, colui che ha svolto pianificazioni e preparazioni dei “colpi” da eseguire, tenendo i contatti a monte con i “basisti” Incardona e Galati Rando. E’ lui che, secondo le indagini, avrebbe disposto, organizzato e diretto tutto attraverso un linguaggio criptato, chiamando ad esempio i colpi con “campionato di calcetto” o utilizzando un gergo militare.
“La sua personalità spregiudicata e caratura criminale – si legge nell’ordinanza – è facilmente intuibile laddove lo stesso, come estrapolato dall’analisi del proprio apparecchio telefonico, si ritrae fotografandosi, mentre ostenta un notevole quantitativo di banconote di grosso taglio, provento di una delle tante incursioni, sintomatico della sua spavalderia”.

Accanto a lui spiccano i nomi di Antonino La Bua, Francesco Lamia e Giuseppe Augetto, collaboratori perfettamente a conoscenza delle attività del sodalizio, cui partecipavano di volta in volta mettendo a disposizione i propri mezzi per gli spostamenti, per i sopralluoghi e per l’esecuzione dei colpi.

In particolare sono tre i furti in abitazione messi sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ed eseguiti nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre dello scorso anno a Lascari e nella notte del 14 dicembre a Campofelice di Roccella.
Altro episodio attribuito alla banda è poi quello della violenta tentata rapina in abitazione a Termini Imerese la sera del 10 dicembre laddove i malviventi armati di pistole e tutti coperti con scuri passamontagna, sciarpe e guanti facevano irruzione all’interno di una casa di campagna intimando, sotto la minaccia delle armi, alle tre donne anziane presenti di entrare nella stanza accanto. La riluttanza opposta da una delle donne, colpita da malore, scatenava la aggressività dei criminali che iniziavano allora a schiaffeggiare le malcapitate, scaraventandole per terra. A far spiccare le ordinanze di custodia cautelare è stato il GIP Andrea La Spada, su richiesta del Sostituto Procuratore Giorgia Orlando. (Veronica Crocitti)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007