La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura e disposto il ritorno in carcere dell'ex togato messinese.
Sono durati poco più di un mese i domiciliari per Gaetano Amato, l'ex giudice messinese arrestato a inizio ottobre nell'inchiesta su una fitta rete di scambio di materiale pedopornografico a livello nazionale.
La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura di Messina, ha revocato i domiciliari concessi poco dopo Natale ad Amato, su richiesta del difensore, l'avvocato Salvatore Silvestro, e disposto che il giudice torni in carcere.
Il Csm ha collocato fuori ruolo il magistrato, e nei mesi scorsi, intanto l'inchiesta principale, condotta dalla Procura di Trento, si è allargata sfociando in una ventina di arresti in nord Italia. Al centro degli accertamenti, i contatti di un giovane di Bolzano che scambiava un vasto repertorio di file e video pornografici con protagonisti minorenni.