Da Cus Messina a Cus Unime. Gli ex dipendenti scrivono al prefetto

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sabato 14 Dicembre 2013 - 10:55

Addossano responsabilità al Cusi Roma e sottolineano il fatto che tra i soci fondatori e componenti del neo consiglio direttivo del Cus Unime spiccano i nomi di “vecchi conoscenti”. Chi sono i responsabili dei debiti del vecchio Cus Messina?

Una lettera al prefetto per chiedere di intervenire e verificare se il passaggio dal vecchio Cus Messina al nuovo Cus Unime è legittimo. A scriverla, gli ex dipendenti del Cus Messina, che ripercorrono le vicende e avanzano parecchi dubbi in merito

Nella lettera, vengono addossate responsabilità al Cusi Roma, “che – si legge – ha prima nominato, su suggerimento dell’Ateneo messinese, il commissario Cama ed il vice commissario (già direttore amministrativo Cusi) Melai con l’intento di rilanciare l’Ente Sportivo, per poi, a distanza di circa tre anni, revocarne l’affiliazione a causa di un bilancio che ha registrato, nella gestione commissariale, un’ulteriore perdita d’esercizio ammontando così ad un disavanzo totale di gestione di circa 5 milioni di euro”. Perdite – secondo i dipendenti – aggravate anche dall’organizzazione dei Campionati nazionali universitari del 2012.

Appena due giorni fa, l’Università ha affidato al Cusi, per tramite del Cus Unime, la gestione degli impianti sportivi universitari con le relative aree di pertinenza. “L’esigenza di tale accordo – proseguono gli ex dipendenti – è quella di creare un Ente vergine sotto il profilo amministrativo, libero da debiti e da responsabilità evidenziando, ancora una volta, la chiara volontà dei due sodalizi (Cusi ed Ateneo), di non voler adempire, in alcun modo, agli impegni economici assunti in questi anni, dal vecchio Cus, omettendo il riconoscimento dei debiti nei confronti di fornitori, collaboratori, impiegati ed ancora peggio dei milioni di euro di debiti maturati nei confronti dell’Erario, per il quale, tra l’altro, è stata siglata a suo tempo con la Serit, una rateazione che avrebbe dovuto prevedere il pagamento di circa 30mila euro al mese e che oggi, a loro dire, non compete al nuovo sodalizio. Competeranno invece al nuovo Cus Unime i fondi ministeriali previsti dalla legge 394/77 Miur e quelli regionali per svariate centinaia di migliaia di euro l’anno, grazie alla predetta affiliazione che il Cusi ha revocato al vecchio e concessa al nuovo Cus”.

Gli ex dipendenti sottolineano il fatto che tra i soci fondatori e componenti del neo consiglio direttivo del Cus Unime spiccano i nomi di “vecchi conoscenti”: “Il presidente Nino Micali – scrivono – era socio e componente del consiglio direttivo del vecchio cus, collaboratore in qualità di istruttore di fitness e responsabile delle attività sportive di Unime Sport. Uno dei soci fondatori del nuovo Cus, Carmelo Trommino, è dirigente dell’Università e direttore di Unime Sport. Un altro dei soci fondatori, Pietro Alibrandi, già impiegato dell’Università in servizio presso Unime Sport. Uno dei componenti del neo consiglio direttivo, Sergio Naccari, era un collaboratore, responsabile ed organizzatore del Grest estivo del vecchio Cus, direttore di vasca di Unime Sport e vicepresidente dell’associazione Leones, che per circa un anno ha gestito il personale di Unime Sport. Tesoriere del Cus Unime è stato nominato Thomas Pagano, impiegato universitario presso Unime Sport”.

La lettera si conclude con tre domande: “Chi sono i responsabili di questa paradossale faccenda? I danni provocati da questa triste storia, da chi dovranno essere pagati? E’ possibile che gli unici a pagarne le conseguenze debbano essere sempre solo i lavoratori, i collaboratori ed i fornitori?”.

Un commento

  1. Rassegnatevi, ognuno ha fatto i comodi propri e nessuno sarà o è responsabile. Ognuno ha fatto veramente i propri comodi nel silenzio assoluto! Addio

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