“Misteri e Verità nella vita di un medium”, vere presenze

“Misteri e Verità nella vita di un medium”, vere presenze

Sandro Consolato

“Misteri e Verità nella vita di un medium”, vere presenze

sabato 27 Agosto 2016 - 22:07

L’inchiesta in forma di romanzo di Maria Angela Casano e Angelo Cacciato indaga con equilibrio la fenomenologia del paranormale. La recensione di Sandro Consolato

Benché pubblicato alla fine del 2013, continua a destare attenzione (una fortunata serie di presentazioni la ha avuta in Sicilia, ma ve ne sono state una anche a Roma e a Ostia, qui con Gianni Maritati della Rai) il libro “Misteri e Verità nella vita di un medium” (Ed. Vertigo, Roma), scritto dagli ennesi Maria Angela Casano e Angelo Cacciato. In effetti, si tratta di un libro che racconta una complicata vicenda fuori dall’ordinario il cui valore emblematico è destinato a suscitare costantemente interesse, stupore e, dato il tema, anche incredulità. Di fronte alla molteplice fenomenologia racchiusa tutta sotto l’etichetta del “paranormale” si sa che le reazioni sono per lo più radicalmente opposte: o una ingenua credulità (terreno fertile per abili truffatori, spesso parassiti di tragedie altrui) o uno scetticismo ad oltranza che si richiama ad un concetto univoco di “scientificità”. L’equilibrio, e soprattutto un approccio più da antropologo che da fisico del Cicap, sono rari. Non hanno fatto male, dunque, gli Autori, consapevoli dei tratti “forti” e delle tinte “scure” del loro racconto, a chiedere che fosse introdotto, e inquadrato epistemologicamente, da Gennaro Francione, che non è solo uno scrittore competente di temi di natura esoterica e metapsichica, ma un uomo con una lunga carriera di magistrato e di teorico del processo, abituato all’arte equilibrata del giudizio, e che, tra un richiamo a Charles Fort, meticoloso catalogatore nei primi del Novecento di fatti non spiegati prima ancora che inspiegabili, e uno al Karl Popper del “criterio di falsificabilità”, ci spiega perché gli eventi narrati in “Misteri e Verità” sono più che degni della massima attenzione.

I due autori del libro giocano un ruolo diverso e complementare nella storia. Maria Angela Casano, oggi una donna attiva nella vita culturale ennese, è infatti una testimone diretta e in parte anche protagonista dei fatti raccontati, che riguardano la propria famiglia, avendo come centro il fratello Pierantonio, che è appunto il “medium” richiamato nel titolo stesso. Angelo Cacciato, sociologo e musicologo, è lo “scopritore” di questa storia e colui che ne ha determinato la sua esposizione narrativa, con il consenso di Pierantonio, del tutto alieno (lui come la sua famiglia) da motivi di pubblicità, giacché non poche sono state le autentiche sofferenze, anche dal punto di vista sociale, che lui e i suoi familiari hanno a suo tempo sopportato per via della loro ingresso (non cercato, non voluto) in una dimensione “altra”. Ciò che più stava e sta a cuore a Pierantonio è, come lui stesso ha detto, “mettere in guardia”, segnalare come sia realmente possibile l’irruzione del male nella vita quotidiana di tutti noi, fondamentalmente per via di passioni umane esasperate, che si fanno veicolo di influenze psichiche catastrofiche.

Molto di ciò che dall’Illuminismo in poi siamo abituati a considerare “superstizione popolare” in realtà non è “superstizione” se non nel senso strettamente etimologico della parola, ovvero una “sopravvivenza” di credenze e pratiche antiche, ora sotto il segno del bene ora sotto il segno del male. Il libro della Casano e di Cacciato conferma qualcosa che non è ignoto anche all’antropologia culturale, ovvero la persistenza, in special modo nella Sicilia centrale, di forme popolari di magia nera. E’ un mondo terribilmente arcaico, che si compenetra nel nostro mondo moderno anche nell’epoca di internet, e del resto forse questa epoca ce ne può anche dare ragione più di quella “solida” che ci siamo lasciati alle spalle, poiché parliamo in fondo della “oggettività della virtualità”, di una “immaterialità” comunicativa ed efficace.

Leggendo “Misteri e Verità nella vita di un medium” ripensavo ad un altro libro: “Negoziare con il male. Stregoneria e controstregoneria dogon” (Bollati Boringhieri, 2007), saggio di un nostro grande etnopsichiatra, Piero Coppo, che ha a lungo studiato la società dell’etnia Dogon del Mali. Ebbene, Coppo ha dovuto registrare quanto sia potente e sviluppato in quella società il sistema della stregoneria (e per fortuna anche quello opposto della controstregoneria), ma soprattutto che non poteva realmente capirlo se non accettando di entrare in quella dimensione dando ad essa uno statuto di realtà. E’ facile sorridere, leggendo il racconto ennese, allorché si coglie nella “invidia” (che non bisogna mai dimenticare che è parola che viene da in-video=guardo contro, e dunque getto il “malocchio”) il motore primo di tragedie di più di una famiglia, ma l’invidia anche un rigorosissimo scienziato come Coppo la segnala come un contrassegno della stregoneria africana, di cui ha personalmente constatato il potere sociale.

Streghe e stregoni potenziali sono quasi sempre anziani” scrive Coppo. Ed è anche nella vicenda ennese una anziana, falsa amica di famiglia, la responsabile dello scatenarsi di misteriosi e angoscianti fenomeni nella vita di Pierantonio Casano ancora ragazzino. Il dato caratteristico della storia di questo giovinetto (oggi adulto; le sue disavventure e avventure, che hanno come scenario non solo la Sicilia, ma anche Roma e infine il Belgio, iniziarono infatti nel 1988) è però quello che l’irruzione nella sua vita di un paranormale oggettivamente malefico, nelle visioni e negli effetti sulla vita concreta, innescò anche un processo di progressiva consapevolezza delle sue doti di medium, di sensitivo, grazie ad una serie di presenze umane e non del lato opposto (anche questo mi fa pensare a Coppo, alle sue descrizioni delle confraternite dogon di “controstregoni”), intervenute via via in un intrecciarsi di “coincidenze significative”, di segnali questa volta benevoli ma altrettanto inspiegabili quanto quelli negativi. Ciò non senza qualche errore da parte del protagonista, come quello, commesso solo in un primo tempo, di violare incautamente una consegna del silenzio.

Riferire tutti i singoli episodi, di colore nero e di colore bianco, toglierebbe il piacere di scoprirli direttamente nel libro, ma colpisce l’estensione e la varietà della fenomenologia, che peraltro corrisponde a quella ormai da un secolo e mezzo registrata dagli studiosi di parapsicologia: dalle apparizioni fantasmatiche ai “viaggi in astrale”, dal poltergeist al sogno lucido. E proprio un sogno della sorella di Pierantonio, che si è già chiarito essere la coautrice del libro, sigilla, nel giorno della morte della vecchia “avversaria”, a lungo non riconosciuta come tale, la conclusione dell’incubo del ragazzino ora divenuto grande e dei suoi congiunti. Oltre l’incubo, la nuova vita di Pierantonio, che con assoluta modestia, e senza volersi discostare dai quadri della sua fede cattolica, riesce a farsi aiutante di altre vittime della magia nera, come la belga Liliana o la palermitana Stefania, storie dove emerge anche il ruolo che la sconsiderata e sempre più diffusa mania di avvicinarsi all’occulto senza conoscenze adeguate e mossi da interessi molto umani ha in disavventure psichiche e fisiche che spesso non conoscono fine.

Misteri e Verità” si presenta come un “romanzo”, ma bisogna sottolineare che non lo è, se non per aver scelto gli Autori la forma del testo narrativo e non quella del saggio o dell’inchiesta. Il capitolo finale è occupato da un dialogo tra Angelo Cacciato e Pierantonio Casano, dove questi ha modo – il che è particolarmente utile per un approccio antropologico culturale alla vicenda – di esplicitare la sistemazione “ideologica” che ha dato alla sua eccezionale esperienza della vita e del mondo, e da cui appare come un uomo tutt’altro che squilibrato, con una sua raggiunta serenità e un sicuro amore per gli altri esseri umani. Un’Appendice è occupata da due piccole antologie sul paranormale nella letteratura antica e nella letteratura siciliana.

Sandro Consolato

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