L'operazione contro i clandestini che scalda gli animi, anche a Messina si protesta

L’operazione contro i clandestini che scalda gli animi, anche a Messina si protesta

Claudio Panebianco

L’operazione contro i clandestini che scalda gli animi, anche a Messina si protesta

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martedì 14 Ottobre 2014 - 13:19

Si chiama "Mos Maiorum" la nuova operazione, varata dalla Presidenza dell'Unione Europea durante il semestre Italiano, riguardante i clandestini e le rotte percorse dai commercianti di corpi. Molte organizzazioni in difesa dei migranti hanno considerato il progetto razzista ed anche Messina ha aderito alla campagna di resistenza

Siamo nel corso del semestre di Presidenza dell'Italia all'interno dell'Unione Europea e l'ultima mossa organizzata dal direttivo ha diviso nettamente gli abitanti del continente. L'opinione pubblica è stata profondamente spaccata in due parti dall'operazione "Mos Maiorum", un progetto, in atto dallo scorso 13 ottobre e con scadenza il prossimo 26 ottobre, con il quale l'Ue intende stringere la cinghia attorno ai migranti illegali e alle organizzazioni criminali dedite alla sbarco di clandestini.

Gli immigrati irregolari verranno quindi spediti nuovamente nel loro paese d'origine se avranno firmato la carta di riammissione con l'Ue, in caso contrario verranno trattenuti per un periodo determinato dalle leggi dello stato in cui si trovano o lasciati liberi con un avviso d'espulsione. Già nel settembre dell'anno scorso l'operazione "Archimedes" aveva identificato e schedato, in Europa, ben 10mila migranti. Inoltre, Mos Maiorum viene mandata in scena dopo la fine di "Mare Nostrum" che, anche se particolarmente chiacchierata vista la doppia natura (umanitaria e militare insieme), ha salvato circa 100mila persone.

Le organizzazioni in difesa dei migranti sono quindi insorte, specialmente Frontex Exit, la quale ha denunciato "una politica discriminatoria che punta alla violazione dei diritti dei migranti e dei rifugiati". Barbara Spinelli, Europarlamentare appartenente alla lista l'Altra Europa con Tsipras, ha dichiarato che "con la scusa della lotta alla criminalità e al commercio di esseri umani, si propone di scoprire il più gran numero possibile di migranti detti irregolari, il più delle volte richiedenti asilo senza documenti perché in fuga da zone di guerra. Le popolazioni sono già fragili, così saranno spinte ancor di più nella clandestinità e nella dipendenza da protezioni di natura mafiosa". Nell'operazione verranno coinvolti circa 18mila agenti di Polizia che, in tutti i Paesi dell'Unione Europea e del trattato di Schengen, controlleranno stazione ferroviarie, caselli autostradali ed aeroporti al fine di tracciare le rotte illegali del commercio di corpi ed identificare, schedare ed arrestare i migranti irregolari. Verranno inoltre raccolte, in questi giorni di attività, informazioni di pertinenza investigativa per individuare il modus operandi delle reti criminali inserite all'interno della questione.

Inoltre "Mos Maiorum" ha riscosso non pochi pareri negativi per il colpo economico che l'operazione potrebbe dare alle casse europee, dato che, come dichiarato dal Consiglio in una nota ufficiale, non è stato stimato il budget che interesserà, alla fine della corsa, i paesi partecipanti. Secondo varie organizzazioni l'intero progetto, nonostante tutte le retoriche sugli aiuti umanitari, mostra una politica dedita al "muso duro" rivolto ai migranti, non tenendo conto dei singoli ma andando a procedere "con un vero e proprio rastrellamento", come si evince dai toni più duri utilizzati.

A Messina il Circolo Peppino Impastato del Partito della Rifondazione Comunista, la Rap (Rete per l’autorganizzazione popolare) – Casa Rossa ed il sindacato Cub, propongono una campagna contro questa operazione e, come si legge nella nota stampa ufficiale, "nei prossimi giorni continueranno a distribuire dei volantini con i propri militanti per informare i migranti della vasta operazione contro di loro. Aderendo alla campagna di diffusione di informazioni lanciata in molte lingue da Melting Pot, portiamo nelle strade la solidarietà. No alle retate razziste".

Claudio Panebianco

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