Coniugi sequestrati e rapinati, ville isolate prese d'assalto: i dettagli dell'operazione Linea d'Addio

Coniugi sequestrati e rapinati, ville isolate prese d’assalto: i dettagli dell’operazione Linea d’Addio

Veronica Crocitti

Coniugi sequestrati e rapinati, ville isolate prese d’assalto: i dettagli dell’operazione Linea d’Addio

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giovedì 12 Gennaio 2017 - 11:55

Ecco i nomi delle persone che facevano parte della banda criminale, nonché i dettagli di quella che loro stessi chiamavano "operazione Linea d'Addio".

Rapine in ville e furti in abitazioni private. Erano specializzati in questo le nove persone finite stamani nel calderone dell’operazione Linea d’addio, condotta dagli agenti del Commissariato di Patti. Le porte del carcere si sono aperte per il “capo” Gianluca Terrana, 30 anni di Termini Imerese, Robert Costantin Aioani, rumeno di 21 anni, Georgian Iulian Hatos, rumeno di 22 anni, Antonino La Bua, 27 anni di Termini Imerese, ed un altro minorenne di nazionalità rumena. Domiciliari per Franco Galati Rando, 47 anni di Tortorici, Angelo Incardona, 41 anni di Campofelice di Roccella.

Una pericolosa banda criminale, quella inchiodata dalle indagini del Sostituto Procuratore Giorgia Orlando, la cui “espressione” più violenta si era verificata lo scorso ottobre, quando a finire nel loro mirino era stata una coppia di coniugi di Ucria, sequestrati e rapinati nella propria casa di campagnia. Quella notte, incappucciati e armati di coltello e mannaia, gli uomini della banda avevano sorpreso nel sonno moglie e marito, derubandoli di tutto ciò che c’era di valore in casa, compresi i gioielli che le vittime avevano addosso. Minacciandoli, si erano anche fatti consegnare le chiavi di casa di un appartamento a Capo d’Orlando e, dopo essersi divisi, alcuni di loro erano andati a fare razzia anche nell’orlandino. L’allarme era scattato poco dopo quando i due coniugi, ripresisi dallo choc, erano riusciti a raggiungere il centro di Ucria chiedendo aiuto.

Le indagini immediate degli agenti del commissariato di Patti hanno permesso di chiudere il cerchio in tempi brevissimi. Grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza della zona, nonché di tutte quelle installate nei vari comuni limitrofi, grazie ai tabulati telefonici ed alle intercettazioni dei cellulari sospetti, i poliziotti sono riusciti a “fiutare” le tracce dei malviventi ed inchiodarli. La prima ad emergere è stata la figura del bassista, identificato nel noto tortoriciano Galati Rando. Da lì sono emersi i vari contatti con la banda, nonché la vera “gerarchia” facente capo a diversi esponenti, tra cui anche palermitani. Erano proprio i sodali che, parlando tra loro al telefono, chiamavano le razzie “operazione Linea d’addio”.

Dall’inchiesta è stato possibile delineare un gruppo perfettamente organizzato, autore di molti altri furti in abitazione, specialmente in ville isolate. Di particolare e “preoccupante” rilievo anche il ruolo del minorenne facente parte della banda, che adesso si trova in una struttura di accoglienza su richiesta del Sostituto Procuratore Andrea Pagano e su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Messina. Proprio il giovanissimo, infatti, era indicato dai complici come “spiderman” per le doti atletiche che gli rendevano facili le incursioni nelle ville.

Dalle indagini è anche emerso che, con tutta probabilità, il gruppo si stava organizzando per altri colpi, indirizzandosi su modelli di “clown”. In alcune intercettazioni, infatti, si faceva riferimento al reperimento di vestiti quali tute bianche, da imbianchini, nonché di maschere e parrucche. Durante le perquisizioni, sono state anche ritrovate due pistole giocattolo, una pistola calibro 6.35 e 3mila euro in contanti. A firmare i provvedimenti di stamani è stato il Gip del Tribunale di Patti, Andrea La Spada. Le custodie in carcere sono state eseguite dagli agenti del Commissariato locale, insieme ai colleghi Squadre Mobili di Messina, Palermo e dei Commissariati di Capo d’Orlando, Termini Imerese e Partinico. (Veronica Crocitti)

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