501 firme per ridare dignità al referendum comunale, la palla nelle mani di Giunta e Consiglio

501 firme per ridare dignità al referendum comunale, la palla nelle mani di Giunta e Consiglio

Francesca Stornante

501 firme per ridare dignità al referendum comunale, la palla nelle mani di Giunta e Consiglio

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martedì 09 Giugno 2015 - 13:40

L'associazione Nuova Politica ha consegnato al vicesindaco Signorino e alla presidente Barrile la petizione popolare con cui si chiede la modifica dello Statuto comunale nella parte che definisce le regole del referendum. Un modo per creare vera democrazia e partecipazione.

501 firme per chiedere più partecipazione e democrazia. 501 firme di cittadini messinesi che chiedono all’amministrazione Accorinti e al Consiglio comunale di poter avere voce in capitolo nelle scelte che riguardano la città, la vivibilità, quel bene comune che attraverso una reale partecipazione può diventare concreto. Come? Attraverso una modifica del Titolo III dello Statuto comunale che riduce il numero delle sottoscrizioni necessarie per richiedere il referendu dalle attuali 5 mila a 2 mila e abolisce il quorum del 50% +1 per la validità della consultazione referendaria. L’iniziativa è stata lanciata poco meno di un mese fa dall’associazione Nuova Politica che ha avviato una petizione popolare per coinvolgere la città e svegliare le coscienze sui temi della democrazia e della reale partecipazione alla res publica. Così oggi il coordinatore Pierangelo Grimaudo ha formalmente consegnato nelle mani del vicesindaco Guido Signorino e della presidente del Consiglio Emilia Barrile le prime 501 firme raccolte, sperando che adesso la proposta venga raccolta e portata avanti.

“Il nostro Statuto comunale risale al 1993, prevede il referendum, ma lo regola in modo tale da rendere praticamente impossibile il suo reale funzionamento. Il fatto che per chiedere il referendum siano necessarie 5 mila firme autenticate scoraggia il coinvolgimento dei cittadini. Poi c’è un altro punto ancor più penalizzante: il quorum fissato al 50% + 1 degli aventi diritto al voto, che significa che per essere valido un referendum dovrebbero votare più di centomila messinesi. Una soglia che diventa un muro insuperabile se si conidera una ormai generalizzata tendenza all’astensionismo” ha spiegato Grimaudo che ha dunque ribadito l’importanza di procedere verso questa modifica anche per restituire valore e dignità ad uno strumento importante come il referendum che altrimenti in città rischia di non essere mai valido.

A questo punto toccherà all’amministrazione e al Consiglio non lasciare nei cassetti la proposta arrivata da Nuova Politica. Per Signorino “un’iniziativa importante che va controcorrente rispetto a quanto sta accadendo in ottica nazionale, dove si rischia sempre più di veder ridotta la partecipazione”, per la Barrile “una questione che deve ampliarsi ad una modifica totale dello Statuto comunale che ormai si rivela datato rispetto alle esigenze di oggi”. Non è però ancora chiaro chi si farà carico di portare avanti l’iniziativa, se sarà direttamente la giunta Accorinti o qualche consigliere comunale tra i tanti oggi presenti. Oltre alla Cisl e alle Acli che hanno sposato l’iniziativa, c’erano infatti anche i consiglieri Fabrizio Sottile, Daniela Faranda, Paolo David, Lucy Fenech, Carlo Abbate, Giuseppe Santalco, Carlo Cantali, Gino Sturniolo. E proprio quest’ultimo ha tenuto a sottolineare il fatto che dovrebbe essere proprio l’amministrazione a prendere in carico la proposta e occuparsi di concretizzarla per arrivare alle modifiche chieste da Nuova Politica nel più breve tempo possibile. Anche perché, ampliando il ragionamento alla modifica dell’intero Statuto, si rischia di dilatare inevitabilmente i tempi. Si dovranno naturalmente vagliare e valutare in che misura recepire e attuare quanto richiesto con la petizione. Tutti però hanno garantito che ci sarà il massimo impegno.

Francesca Stornante

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