Alimentazione corretta, dieta e sindrome dell'ovaio policistico

Alimentazione corretta, dieta e sindrome dell’ovaio policistico

Alimentazione corretta, dieta e sindrome dell’ovaio policistico

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mercoledì 03 Aprile 2013 - 16:58

Quando l'iperinsulinemia provoca disfunzioni ormonali, una sana educazione alimentare unita ad una buona attività fisica è capace di contribuire in modo eccellente a ritrovare la salute

L’ovaio policistico (PCO)è una sindrome caratterizzata da  disfunzione ovarica e disordini mestruali associati ad iperinsulinemia e alterata secrezione di ormoni androgeni.
I disturbi endocrinologici più frequenti comprendono:
1) irregolarità mestruali(80%) (oligomenorrea, amenorrea, infertilità );
2) iperandrogenismo (60%) (irsutismo, acne, alopecia);
3) obesità (50%).
La presenza di ovaio policistico è tra le più comuni cause di infertilità fra le donne e di aborti spontanei nel primo trimestre di gravidanza.
Tra le cause metaboliche l’insulino-resistenza svolge un ruolo chiave.. Quando produciamo molta insulina, in seguito ad iperalimentazione e scarsa attività fisica, l’organismo mette in atto strategie di difesa in cui i tessuti prendono solo la quantità di ormone che interessa, mentre il resto lo rilasciano liberamente nell’organismo con una conseguente iperinsulinemia compensatoria. Questa situazione di difesa viene definita insulino-resistenza. L’insulino-resistenza porta a produrre una maggiore quantità di androgeni da parte della teca dell’ovaio. La cura dell’insulino-resistenza porta- in una alta percentuale dei casi- alla risoluzione della PCO e conseguente aumento della fertilità, diminuzione dei disordini mestruali e degli aborti precoci.

ALIMENTAZIONE E SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO
L’insulino resistenza può essere vinta con una dieta equilibrata nell’assunzione di carboidrati, preferendo quelli a basso indice glicemico, e con una sana e costante attività fisica. I carboidrati a basso indice glicemico non stimolano il pancreas a produrre in modo eccessivo l’ormone insulina,regolatore della glicemia nel sangue. Mentre l’attività motoria fa si che il tessuto muscolare si comporti come l’ormone, cioè utilizzi il glucosio attirandolo dal sangue e metabolizzandolo mediante il lavoro fisico. La mancanza di lavoro induce aumento delle adiposità e le stesse cellule adipose producono un ormone chiamato resistina che conduce ad un aumento della secrezione di insulina, facendo precipitare le donne colpite dalla sindrome in un circolo vizioso. Le attività consigliate sono quelle intense ed esplosive,poichè da studi fatti (cfr. La Drammatica Solitudine dell’Atleta non di Vertice- Edi-Ermes editore- di Castagna/Pagano) le donne colpite da iperinsulinemia, producendo più ormoni androgeni, sono predisposte già per tale tipo di attività,che tra l’altro porta ad utilizzare in modo preferenziale proprio gli zuccheri. Gli alimenti a basso indice glicemico sono frutta e verdura, latticini (yougurt, latte intero, ecc), cereali integrali (soprattutto avena e orzo), pasta cotta al dente, mentre quelli ad alto indice glicemico sono tutti quelli facilmente assimilabili: zucchero, cereali raffinati (riso, patatine, wafer, biscotti), dolci e torte, bevande zuccherate, alimenti che contengono zucchero, destrosio, sciroppo di glucosio negli ingredienti. Altri alimenti su cui fare attenzione per il loro medio-alto indice glicemico sono: pane bianco, patate, croissant, uva passa, alcuni tipi di frutta e verdura (carote, melone, zucca).
Se i pasti sono ricchi di fibre (sconsigliate per altro a persone con fenomeni legati a colite) l’assimilazione dei cibi risulterà più lenta. Quindi anche quella degli zuccheri,richiedendo,come conseguenza, meno secrezione di insulina. Allo stesso modo un pasto di carboidrati e grassi,pur sconsigliato dal punto di vista dell’educazione alimentare, rallentando la digestione, provocherà una minore secrezione di insulina.
Lo specialista in biologia nutrizionale dovrà sempre essere attento a prescrivere pasti bilanciati ma completi atti a riequilibrare lo stato fisico e ormonale della paziente. E consigliare una altrettanto sana attività motoria.

“Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura  nutrizionale e benessere Le informazioni e le risposte fornite dal Centro hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.”

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