Omicidio La Boccetta, chiesto l'ergastolo per Pellegrino e Bonasera

Omicidio La Boccetta, chiesto l’ergastolo per Pellegrino e Bonasera

Alessandra Serio

Omicidio La Boccetta, chiesto l’ergastolo per Pellegrino e Bonasera

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venerdì 16 Giugno 2017 - 06:44

L'accusa chiede il carcere a vita per i due esponenti del clan della zona sud accusati di essere i mandanti del delitto del 13 marzo 2005 che aprì la faida interna alla famiglia di Santa Lucia sopra Contesse.

Il carcere a vita: è la più dura delle condanne quella che il pubblico ministero Maria Pellegrino ha chiesto di infliggere a Giuseppe Pellegrino, 53 anni, e Angelo Bonasera (55).

L'Accusa ha rassegnato le sue conclusioni ieri, alla fine del processo scaturito dall'inchiesta dei carabinieri che lo scorso anno inchiodò anche i due pregiudicati per l'omicidio di Francesco La Boccetta, freddato nel 2005 nell'ambito della guerra di mafia tra clan cittadini.

In una caldissima aula di Corte d'Assise, l'Accusa ha rassegnato le sue conclusioni evocando l'ergastolo ai giudici, che emetteranno il verdetto il prossimo 21 giugno. La Corte ha poi ascoltato i difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro Alessandro Billè e Antonello Scordo, e l'udienza è stata aggiornata alla prossima settimana.

La Boccetta, fratello del pentito Emanuele, è stato freddato il 13 marzo del 2005 nella city car sulla quale attendeva che scattasse il semaforo verde, alla bretella di San Filippo, per immettersi sulla Statale 114.

Mentre lo scontro tra i clan aveva già lasciato sul campo vittime, La Boccetta reggeva il clan di Pietro Trischitta, il boss di Santa Lucia Sopra Contesse in carcere.

Per il suo omicidio erano già all'ergastolo Daniele Santovito e Marcello D'Arrigo. Poi nel 2016 il Nucleo Investigativo dei Carabinieri ha chiuso il cerchio, arrestanto anche i mandati, oggi in attesa del verdetto. A fare il loro nome sono stati gli stessi esecutori materiali, poi pentiti. L'arresto di Bonasera e Pellegrino fu battezzato Operazione Calispera.

L'accusa per i due è di aver pianificato in carcere l'omicidio di La Boccetta, per impossessarsi delle redini del clan, eliminando gli emergenti scomodi.

Proprio l'omicidio La Boccetta fece capire che la faida tra le famiglie criminali cittadini aveva raggiunto livelli di guardia: due i morti nell'avverso gruppo di Giacomo Spartà, il boss storico al 41 bis, messi a segno come vendetta per l'agguato a La Boccetta.

Scattarono così due successivi blitz delle Forze dell'Ordine, battezzate Mattanza e Ricarica, che misero fine alla nascente stagione di sangue. L'operazione Ricarica in particolare svelò che i capi dal carcere continuavano a pianificare la vita dei gruppi che reggevano, progettando anche gli omicidi. Così era avvenuto anche per La Boccetta.

Alessandra Serio

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