Al posto del cemento un parco urbano. La proposta dell'architetto Nino Principato

Al posto del cemento un parco urbano. La proposta dell’architetto Nino Principato

Eleonora Corace

Al posto del cemento un parco urbano. La proposta dell’architetto Nino Principato

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sabato 07 Settembre 2013 - 15:29

Con un protocollo d'intesa tra Curia e Comune, la zona ai piedi del Santuario di Montalto, potrebbe essere trasformata in un Parco Urbano. Lo propone l'architetto Nino Principato. Tutto questo al posto del progetto della palazzina di sei piani osteggiato dal Genio Civile.

Continua a far discutere l’ipotesi di una palazzina di sei piani nella zona del Santuario di Montalto. Il progetto, che prevede l’elevazione della palazzina immediatamente sotto la Chiesa, è stato bocciato dal Genio Civile principalmente per due motivi, più volte spiegati dall’ingegnere Capo Gaetano Sciacca: il primo riguarda il rischio idrogeologico, il secondo è legato alla viabilità. L’area è stata giudicata, infatti, a rischio dissesto, e presenta, inoltre, problemi legati alla viabilità aggravati dall’inesistenza di eventuali vie di fuga.

Problemi tecnici ai quali si uniscono considerazioni generali di natura sia estetica che etica. A queste si appella l’architetto Nino Principato, famoso per la dedizione al patrimonio storico- artistico cittadino dimostrata negli anni. Principato usa toni durissimi nei confronti della Curia, a cui appartiene la proprietà del terreno: “Si tratta di una volgare speculazione edilizia” –accusa – “ Il progetto crea, tra le altre cose, problemi di visibilità dello stesso Santuario, che è un luogo sacro e altamente simbolico per tutta la città di Messina che va necessariamente tutelato. Nel dire questo nessuno punta il dito contro i privati, perché il terreno è della Curia che avrebbe il dovere di tutelare quell’area invece di svenderla”. Per la zona sottostante lo storico Santuario cittadino, ci sarebbe un’altra possibilità di utilizzo. Si tratta di un idea covata già da tempo dallo stesso architetto Principato e da altri tecnici di Palazzo Zanca: ovvero quella di trasformare l’area in un parco urbano.

“Nell’attuale piano regolatore redatto nel 1998 sotto la giunta Providenti – racconta Principato – al quale io ho collaborato curando tutte le parti che riguardano i monumenti e le aree a verde, la zona risultava classificata come area verde. Poi, negli anni, una serie di emendamenti e modifiche da parte del consiglio comunale hanno fatto diventare quest’area, insieme a tante altre, edificabile. L’area in questione, però, sarebbe perfetta per la realizzazione di un parco urbano. Per realizzarlo basterebbe una convenzione tra la Curia e il Comune di Messina. Un po’ come si è fatto per il Monte di Pietà, dove la provincia paga regolarmente un affitto per garantire l’apertura dello stabile ai cittadini e realizzarvi iniziative e mostre pregiate. Si potrebbe realizzare un protocollo d’intesa in cui si potrebbe stabilite che il Comune paghi una retta alla Curia per tenere aperto il parco”.

La città di Messina, infatti, soffre una cronica mancanza di spazi verdi. Gli unici a disposizione sono Villa Dante e Villa Mazzini, l’area sotto la Chiesa di Montalto rappresenta, in quest’ottica, la possibilità di avere un parco urbano “ a portata di mano”. Un polmone verde centralissimo, già di per sé attrezzato di panchine. L’area, infatti, è attualmente chiusa, ma racchiude in sé delle panchine in muratura che fanno parte della dotazione del Santuario. Inoltre, la disposizione del terreno a terrazze collegate da diverse scalette in pietra e la presenza di piante pregiate – un’area, ad esempio, è occupata da una lussureggiante pineta- potrebbe essere lo spunto per una raffinata combinazione estetica di elementi architettonici e naturali.

La zona, inoltre, è affiancata dalla scalinata chiamata “Rampa della Colomba”, che porta al Santuario di Montalto. La scalinata rientra nel progetto delle “Scalinate dell’Arte”, approvato dalla regione e finanziato con fondi FAS, e sarà la prossima ad essere riqualificata, dopo la scalinata Santa Barbara. È , infatti, prossima la presentazione della gara d’appalto. Il progetto è stato redatto sia da tecnici interni al Comune – l’architetto Nino Principato, l’architetto Salvatore Corace, il Rup Giancarlo Berenato -, insieme a un gruppo di tecnici esterni – di cui capofila è l’architetto Daniela De Domenico – oltre alla collaborazione di un consulente di piano marketing per il turismo, Giovanni Lucentini. Non è difficile pensare l’effetto che potrebbe fare un parco urbano limitrofo ad una scalinata restaurata, sovrastato dal Santuario di Montalto. Questo nei sogni di alcuni tecnici del Comune e, forse, di molti cittadini. La realtà, invece, parla di cemento. (Eleonora Corace)

29 commenti

  1. è una proposta fantastica, e la curia potrebbe pure evitare di chiedere soldi per questa cosa così bella per la città…

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  2. Adesso i giornali si mettano d’accordo. TS dice che il progetto è stato bocciato, ma MW dice che l’iter va avanti. Nel frattempo Mariedit minaccia un “copiaeincolla” indiscriminato per fermare lo “scempio di Montalto”.
    La storia del “parco urbano” è risibilissima. Ci sono quattro alberi ed un paio di panchine . Che vengano lasciate così come sono sarebbe già un miracolo, anche perché i cannati della zona levato Cristo Re non saprebbero dove farsi in pace due canne all’aperto.

    La riqualificazione delle scalinate.. al pari delle “piazzette …traumatiche” è una di quelle stupidate che, per non far vedere quanto stupide siano (ma non sono stupidi quelli che intascano soldi da queste idee .. tematiche”) ci devono subito associare … l’opportunità “turistica”.

    “Il progetto è stato redatto sia da tecnici interni al Comune – l’architetto Nino Principato, l’architetto Salvatore Corace, il Rup Giancarlo Berenato -, insieme a un gruppo di tecnici esterni – di cui capofila è l’architetto Daniela De Domenico – oltre alla collaborazione di un consulente di piano marketing per il turismo, Giovanni Lucentini.”

    Ora io spererei che l’architetto Salvatore Corace e chi scrive quest’articolo, cioè Eleonora Corace non siano parenti.

    Ma per cambiare Messina dal basso.. intendevano dal Basso della chiesa di Montalto?

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  3. Evviva!!! che bella idea. speriamo la si possa realizzare.Con l’aiuto di Dio e della Curia.

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  4. Sarebbe utile conoscere le ragioni che hanno indotto i consiglieri comunali e la commissione edilizia ad approvare il progetto.

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  5. ARTICOLO 21 COSTITUZIONE. DOBBIAMO COMBATTERE PER IMPEDIRE LO SCEMPIO DI MONTALTO,lo farò con il copia incolla di questo commento e dei suoi link sugli articoli dell’home page di TempoStretto. Non possiamo permettere che si costruisca sotto l’unico belvedere rimasto,il Santuario di Montalto,quello di Cristo Re è oramai perduto per il nostro sguardo simile a volo d’uccello sull’antica Urbs Messana. Per avere un’idea di come cambierà il paesaggio,pensate a quella palazzina sulla destra,ancora più alta sotto il Santuario. ESISTE LA SOPRINTENDENZA AI BENI CULTURALI E AMBIENTALI DI MESSINA?
    http://img577.imageshack.us/img577/7682/tkr.png
    http://img33.imageshack.us/img33/5717/rj7.PNG
    Carissimo Nino PRINCIPATO,non sto esagerando,ma sono commosso dai contenuti c o r a g g i o s i della tua riflessione sulla malsana idea di Montalto e dalla tua intelligente proposta, ricordo a tutti il tuo ruolo a Palazzo Zanca,appartieni a quella minoranza della categoria D,che operi solo nell’interesse generale,un architetto,anzi un vero a r k h i t é k t ò n. Il tuo è un impietoso atto di accusa contro i praticoni urbanisti,che abbiano redatto la variante generale, che o s i n o chiamare piano regolatore generale,non risulta nessuna “resistenza tecnica”, ovvero nessuna minaccia di dimissioni dall’incarico da parte di chi aveva gli strumenti culturali per immaginare la Messina pianificata dallo sciagurato strumento urbanistico, abusivo alla grande tradizione della Urbs Messana,città ad anfiteatro. Gli AMATRAVAGGHIARI del cemento hanno venduto a peso d’oro il paesaggio dello Stretto,patrimonio dei messinesi,così recita la Costituzione,l’unico valore,anche perchè i loro involucri non valgono nulla dal punto di vista architettonico. Con il motto UNA PARTICELLA UN PALAZZO,non hanno destinato un mm2 di territorio alle opere di urbanizzazione,degne di questo nome, e al verde pubblico. Mi piace la tua fiera bellicosità,così furono i nostri avi,bellicosi,cui spero si aggiunga quella dell’assessore Sergio DE COLA. Un abbraccio affettuoso,a proposito la scalinata Santa Barbara è molto suggestiva.

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  6. Progetto estremamente interessante che va nella direzione giusta per il recupero di questa martoriata e saccheggiata città.
    PS Sarebbe comunque interessante conoscere il nome di chi o di coloro che hanno proposto e/o approvato la modifica della destinazione originale di “area verde” in “area edificabile”. Sarebbe interessante sopratutto sapere le motivazioni alla base di tale proposta e conseguente modifica.
    Non mi stupirei se la modifica fosse stata attuata senza alcuna motivazione.

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  7. L’Arch. Principato è liberissimo di esternare le sue critiche al progetto così come lo può fare ogni libero cittadino. Ma l’arch. Principato ha il diritto-dovere di rispettare il suo primario ruolo che è quello di DIPENDENTE COMUNALE che non gli consente di porre critiche su un procedimento urbanistico che non spetta a lui decidere se TRATTASI DI VOLGARE SPECULAZIONE EDILIZIA: Parole forti che non possono essere pronunciate da chi, quale dipendente pubblico, ha l’obbligo della riservatezza. UNA AMMINISTRAZIONE COMUNALE che si rispetta può benissimo opporsi al progetto, ma nello stesso tempo deve richiamare L’arch. Principato al rispetto del proprio ruolo!

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  8. Quali interessi ci sono dietro questo intervento?
    Nessuno? vorrei crederci…
    Se il mio datore di lavoro trama contro di me usurpando i miei interessi di cittadino, magari agendo “legalmente” ma secondo leggi promulgate in malafede, io dovrei stare zitto in nome di una dipendenza gerarchica?
    Qua si invertono le cose: è il comune a dipendere moralmente dai suoi cittadini, anche, ovviamente, di quelli che sono suoi dipendenti.
    Il sig. Nino principato, incidentalmente architetto e dipendente comunale, ha tutto il diritto di esternare il suo pensiero, foss’anche non gradito al suo datore di lavoro.

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  9. Se fossi giornalista li andrei ad intervistare uno per uno….per sentirne le buone ragioni.

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  10. Ho visto che c’è chi vorrebbe che non si dicesse che trattasi di volgare speculazione. ?..si richiami invece i consiglieri comunali al loro ruolo di tutela e facendo i nomi di chi votò la delibera si mettano al pubblico lubridio

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  11. C’è del vero nel commento del pungente LUCCIO, che non le manda a dire, pone una questione annosa di Palazzo Zanca, la terzietà della burocrazia comunale rispetto alla politica e ai messinesi, imprenditori in particolare, da me più volte messa in discussione, ma per quanto mi riguarda apprezzo la sincerità di una posizione coraggiosa, alla luce del sole, come l’intervento di Nino PRINCIPATO, che tante mascherate dal silenzio assenso, la legge non norma che venga utilizzato come iter istruttorio ordinario, almeno su questo siamo d’accordo, carissimo LUCCIO?

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  12. Senza se e senza ma, senza pensarci su due volte definisco la proposta dell’architetto decisamente perfetta, quell’area “parco” già dispone di almeno tre entrate, da quel punto collinare si gode un panorama fantastico e sicuramente trasformare tutta l’area in parco la renderà una delle migliori zone della cittò.
    Per chi non conosce il posto, si faccia una passeggiata a Montalto e si guardi intorno, tutto gli sarà più chiaro.
    Avanti con il parco.

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  13. Premesso che non spetta a me il ruolo di difensore dell’arch. Principato, ritengo che Lei abbia scritto una serie di castronerie.
    Principalmente quella che riguarda la riservatezza.
    Quale segreto avrebbe violato?
    I palazzinari a Messina “si ficiru i ghippi”.
    E’ ora di finirla.
    Invece di bruciare uno dei pochissimi polmoni verdi, togliamo le baracche!
    O serve mantenerle per i voti alle elezioni?

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  14. Ottima proposta, tanto più che un tempo l’area era aperta al pubblico; inoltre,riaprendo il cancello subito dopo piazza Basicò, si faciliterebbe l’accesso dei molti turisti che da piazza Duomo si dirigono al santuario.Però si dovrebbe curare la vigilanza,specie notturna!

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  15. Hombre de barro 8 Settembre 2013 11:03

    Mariedit non metto in dubbio la sua cultura e conoscenza del territorio e delle leggi relative, ma mi faccia un favore: smetta di scrivere in politichese e provi a dare un senso compiuto alle sue esternazioni… solo cito un passaggio.. ma lei si è capito almeno?

    “come l’intervento di Nino PRINCIPATO, che tante mascherate dal silenzio assenso, la legge non norma che venga utilizzato come iter istruttorio ordinario,”

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  16. Cemento sempre e dovunque…che ci frega delle alluvioni e dei disastri ?

    Poi, quando c’è la tragedia tipo Giampilieri o Saponara, si va tutti insieme alla messa per le vittime, con fasce tricolori, gagliardetti, croci e fanfare…sacro e profano uniti negli affari e nell’ipocrisia.

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  17. Caro HOMBRE DE BARRO, intanto complimenti per il nickname, hai scelto il fascino della lingua spagnola, esiste un procedimento di rilascio del permesso di costruire fondato sul SILENZIO-ASSENSO degli uffici preposti, una volta vigeva il silenzio-rifiuto impugnabile entro 60 giorni avanti ai TAR. Oggi i costruttori possono fare affidamento, per i terreni non sottoposti a vincolo, su un provvedimento non istruito dagli uffici e iniziare i lavori, senza dover attendere, come nel passato, i tempi non certo brevi di un contenzioso amministrativo. Non ti sei accorto in questi anni di cantieri edili tappezzati da cartelli con su scritto, concessione edilizia assentita? Non ti sei mai chiesto il perchè? Non ti è venuto il dubbio, che dietro questa scelta amministrativa e politica, cioè non istruire il progetto, ci sia una posizione che non sia quella alla luce del giorno di nino PRINCIPATO? E’ più chiaro adesso?

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  18. tutti dietro accorinti eh??

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  19. facciano un bando di gara aperto a tutti

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  20. Carissimo ALGIAR, Lei, mi scusi, non ha capito un emerito TUBO!!! Io non ho scritto castronerie ma ho semplicemente detto che il dipendente pubblico DEVE FARE IL DIPENDENTE PUBBLICO e non deve mettere il naso in cose sulle quali la decisione della pubblica amministrazione è sovrana! L’Arch. Principato quello che pensa doveva farlo restare all’interno mediante note indirizzate al Sindaco e/o all’Assessore all’Urbanistica e non farsi pubblicità gratuita a mezzo stampa! Ecco dove sta la riservatezza del pubblico dipendente! Se non ci siamo capiti resti pure sulle Sue posizioni.

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  21. ma uno che progetta verde non dovrebbe conoscere la differenza tra un Parco ed un giardino attrezzato comprendendo che in quell’area si può realizzare solo il secondo …. cribbio almeno un pò di proprietà di linguaggio da cotanti esperti !!!!!

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  22. Ottima proposta senz’altro quella del parco,ma tardiva. Le responsabilità per questa situazione riguardano vari soggetti: dagli autori delle varianti,alla Curia che ha venduto il terreno certo a prezzi non popolari,agli uffici dell’urbanistica che,con silenzio/assenso da quanto si dice,consentono la realizzazione della così detta ” città verticale”.Inutile dire che tutti questi fattori messi insieme condizioneranno pesantemente la vita della città nei prossimi anni e sarà difficilissimo ridimensionarli.

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  23. Il Genio Civile ha fatto bene a bocciare quel progetto e Principato ha fatto altrettanto bene a denunziare un xxxxxx ed a proporre una soluzione. Sappiamo benissimo che la Chiesa, fin dalla notte dei tempi, non è immune al fascino dei dindi ed in questo eclatante caso lo si capisce dalla mera speculazione edilizia a cui si presta l’operazione in corso (che spero non vada in porto).
    A chi ha criticato (a vanvera) Principato va tutto il mio disappunto. Dove stà scritto che un dipendente, in questo caso esperto del ramo, debba esprimere un giudizio critico su qualcosa che stride con il buonsenso e che lede la collettività solo a porte chiuse e sulla sede di lavoro? Secondo me la Commissione Edilizia, approvando il progetto dalla palazzina, ha fatto qualche “piccolo” errore di valutazione che non è sfuggito ai tecnici del G.C.
    Un ultima cosa: il silenzio assenso (con il contestuale deposito di una perizia giurata al Tribunale) è oramai una prassi assai abusata presso il Dipartimento Urbanistica del Comune di Messina. Sarebbe auspicabile un più attento controllo delle pratiche da parte dei funzionari preposti, invece di rilasciare concessioni edilizie allegre…

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  24. Hombre de barro 8 Settembre 2013 23:08

    Mucho mas claro, estimado señor Mariedit.
    Muchas gracias!

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  25. Carissimo Luccio,
    è indubbio che io rimanga sulle mie posizioni non condividendo nulla di quanto Lei dice.
    A meno che, Ella, non mi dica dove sta scritto che il dipendente pubblico (nel caso di specie l’arch. Principato) non possa esprimere la propria opinione.
    Sul concetto di sovranità Lei è completamente fuori o semplicemente confuso; il popolo è sovrano, non la P.A., se lo faccia spiegare dal Sindaco Accorinti.
    Quanto alla riservatezza, non c’entra niente con l’esternazione dell’arch., la notizia è di pubblico dominio, per quale motivo doveva esserci riserbo da parte dello stesso?
    Sul fatto del “tubo” ha ragione, non sono un idraulico né un proctologo, non ne capisco, infatti.
    La ringrazio per avermi concesso la libertà di rimanere della mia opinione, almeno in questo è democratico.
    La saluto e …… non urli, ci sento bene.
    Un saluto.

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  26. puzza di bruciato 9 Settembre 2013 10:41

    Bella proposta ma poi questo parco urbano diventerà la giungla di tarzan? Non si potrebbe studiare una collocazione di vari(non molti però) locali commerciali, che sò, chiosco limonate, gelateria, friggitorie varie; non si fà pagare l’occupazione suolo con l’impegno di mantenere pulito e agibile il suddetto parco urbano…

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  27. puzza di bruciato 9 Settembre 2013 10:42

    Bella proposta ma poi questo parco urbano diventerà la giungla di tarzan? Non si potrebbe studiare una collocazione di vari(non molti però) locali commerciali, che sò, chiosco limonate, gelateria, friggitorie varie; non si fà pagare l’occupazione suolo con l’impegno di mantenere pulito e agibile il suddetto parco urbano…

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  28. Carissimo Algiar io non mi faccio spiegare nulla dal sindaco ACCORINTI né tantomeno da LEI! E’ SCORRETTISSIMO CRITICARE LE EVENTUASLI SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER LA QUALE TU PRESTI SERVIZIO E VIENI RETRIBUITO!!!!!!!!!!!!!!!!

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  29. Attenzione che la soprintendenza ha già vincolato tutta l’area dell’ex serbatoio San Gregorio, sostenendo che ospita i resti dell’ex chiesa e mionastero omonimi (che invece erano ubicati dove sorgono quegli “splendidi” palazzi nella curca di via Dina e Clarenza.
    Il Comune voleva già fare un intervento di riqualificazione dell’area di sua proprietà, cioè l’ex serbatoio di san Gregorio e casette annesse occupate da ex dipendenti AMAM, ma con questo assurdo provvedimento della soprintendenza, al quale il Comuene ha fatto ricorso, tutto è finito in una bolla di sapone.
    Sarebbe invece interessante sapere come mai la soprintendenza ha autorizzato l’intervento dei palazzinari e bloccato quello di riqualificazione del comune. Misteri Messinesi.

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