E' l'unico presidio del genere in Sicilia. Consentirà di operare in parti del corpo difficili da raggiungere e di perfezionare le operazioni che necessitano di suture complesse
Si chiama "Da Vinci" ed è il sistema robotico presentato oggi e installato nel blocco operatorio del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico. Si tratta di un presidio all’avanguardia, unico in Sicilia, che costituisce l’ultima frontiera della chirurgia mini-invasiva. La tecnologia robotica in questione è costituita da tre componenti principali: la console chirurgica (centro di controllo manovrato dal chirurgo); il carrello paziente (la base operativa del sistema, formata da 4 braccia mobili ed interscambiabili); il carrello visione (contenente l’unità centrale di elaborazione dell’immagine).
Molteplici i vantaggi connessi all’utilizzo del sistema “Da Vinci Xi”: esecuzione di interventi che consentono di superare i limiti dovuti alla difficoltà di trattare, con la laparoscopia, patologie in sedi anatomiche difficili da raggiungere; riduzione del parco operatori, con il chirurgo in console per effettuare le manovre delle braccia meccaniche ed un assistente nei pressi di queste ultime e del paziente; perfezionamento delle operazioni che necessitano il confezionamento di suture complesse.
La dotazione tecnologica, che permetterà di innalzare i livelli d’eccellenza del Policlinico, è stata resa possibile dalla firma della convenzione tra l’Università e il Policlinico e dalla successiva autorizzazione da parte dell’Assessorato regionale.
“I fondi investiti dall’Ateneo per l’acquisto del robot – ha detto il commissario straordinario del Policlinico, Giuseppe Laganga – testimoniano l’interesse di Unime nei confronti dell’innalzamento dello standard assistenziale e sanitario, nonché il desiderio di apportare dei vantaggi sul fronte della ricerca. Avremo indiscutibili benefici, anche in termini di sicurezza, per la sanità locale e regionale e per i pazienti”.
“Il traguardo raggiunto – ha commentato il rettore Pietro Navarra – è, indubbiamente, un esempio virtuoso di sinergia fra Unime e Policlinico che avrà riscontri positivi sia per i medici che per gli studenti. Già da due anni sottolineo l’importanza della chirurgia robotica e per questo motivo, scavalcando la burocrazia regionale, l’Università ha finanziato quello che è il primo sistema tecnologico del genere acquistato e usato in Sicilia. La tecnologia, di per sé, è natura morta se non la si sa usare e non la si affianca con il giusto capitale umano. E, anche in questa direzione, disponiamo di chirurghi validi e svilupperemo nuovo personale da inserire, fra un anno, nel settore della Chirurgia ostetricia”.
“L’Università – ha commentato il direttore generale dell’Ateneo, Francesco De Domenico – ha intrapreso una politica d’investimento totale e, in quest’ottica l’implementazione degli ausili per il Dipartimento di Chirurgia, attraverso l’innovazione tecnologica, ha rappresentato una necessità stringente”.
I chirurghi Giuseppe Navarra, direttore del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico, e Vincenzo Ficarra, ordinario di Urologia, in servizio a Messina dallo scorso maggio, hanno illustrato il funzionamento dell’apparecchiatura. Il Policlinico ha già formato un team multidisciplinare di specialisti che al momento comprende la chirurgia generale e l’urologia, ma presto includerà anche altre branche chirurgiche, così da ampliare l’offerta degli interventi robotici. A regime si stima che verranno garantiti 200 interventi l’anno.