Cesv Messina, trenta associazioni a confronto sul “Dopo di noi”

Cesv Messina, trenta associazioni a confronto sul “Dopo di noi”

Cesv Messina, trenta associazioni a confronto sul “Dopo di noi”

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domenica 15 Ottobre 2017 - 07:00

Sul tavolo esperienze che, da tutta Italia, hanno raccontato che “è possibile garantire un futuro ai propri familiari con disabilità, un futuro che abbia come obiettivo qualità della vita ed inclusione sociale e lavorativa attiva.

Sala gremita, attenzione costante per l’intera durata dei lavori, trenta le associazioni partecipanti: la prima delle due giornate di studio su “Dopo di noi: dalla legge all’inclusione attiva della persona con disabilità”, organizzate dal Cesv Messina, su ispirazione e richiesta delle organizzazioni di volontariato, è stata coordinata da Tiziana De Maria e ha visto la partecipazione dei relatori Francesca Moccia, vicepresidente CittadinanzAttiva, Simone Bucchi, Presidente Fondazione “Noi: Domani” delle Marche, Elvira Benincasa, responsabile Comunità “Dopo di noi” Progetto Sud-Lamezia Terme, Maurizio Nicosia, presidente coop. soc. Si.re di San Cataldo.

“La presentazione di buone prassi è stata pensata con l’obiettivo di ricordare alcune esperienze significative che si sono svolte a livello nazionale prima dell’attuazione della legge 112/16”, ha sottolineato il presidente del Cesv Messina, Santi Mondello. Una dimostrazione di “come il mondo del volontariato e del non profit sappia essere un precursore nell’intercettare i bisogni e rispondere con efficacia”.

Sul tavolo esperienze che, da tutta Italia, hanno raccontato che “è possibile garantire un futuro ai propri familiari con disabilità, un futuro che abbia come obiettivo qualità della vita ed inclusione sociale e lavorativa attiva”. Anche se molto ancora c’è da fare, come ha evidenziato Francesca Moccia, vicepresidente nazionale di Cittadinanzattiva: “Troppe le barriere architettoniche – ha detto –, grandi la disparità tra regione e regione, la sottovalutazione del sintomo e ritardi nella cura, la difficoltà di accesso alle cure, inadeguata l’assistenza domiciliare. E l’elenco potrebbe continuare a lungo”.

La legge segna un passo in avanti in tema di inclusione attiva, è stato ribadito dai relatori, “ma crea aspettative che non sarà possibile realizzare se non saranno aumentati i fondi stanziati, oggi largamente insufficienti”. Da qui la proposta del pesarese Simone Bucchi: lavorare per trovare risorse aggiuntive, con progetti di fundraising e donazioni, facendo un “trust “ delle famiglie e del volontariato. “Il coinvolgimento dei familiari e di tutti gli stakeholder nel percorso di autonomia – ha sottolineato – è fondamentale per promuovere la fiducia, gestire la separazione e garantire una vita quotidiana adeguata alle esigenze della persona con disabilità”. Queste stesse motivazioni hanno indotto Maurizio Nicosia ad ideare “Il Villaggio dei semplici”, a San Cataldo (CL), un progetto rivolto ad anziani, persone con disabilità e familiari, cittadini comuni, artisti e che prevede centri residenziali e diurni; laboratori, attività lavorative. Tutto nella logica di un welfare di comunità, che coinvolge enti locali e organizzazioni profit (la Banca di Credito Cooperativo “Toniolo” ha dato in comodato d’uso la struttura di oltre 5000 mq) e non profit. Nicosia ha ribadito il fatto che il “Villaggio dei semplici” è una struttura aperta a tutti che può essere considerata anche come passaggio transitorio verso un’autonomia più piena. Di esperienza consolidata si può parlare, infine, nel caso della “Comunità “Dopo di noi- Progetto Sud” di Lamezia Terme, nata dopo un’attenta analisi dei bisogni del territorio “per dare un futuro di senso ai propri cari”, come ha detto Elvira Benincasa. “È una delle prime comunità del Sud che lavora su progetti di vita individualizzati ed è diventata un modello di riferimento”. “La mancata attuazione in Sicilia dell’art. 14 della legge 328/00 – ha ricordato in conclusione Tiziana De Maria – è un problema a cui si dovrà porre rimedio. Anche perché senza un progetto di vita indipendente individualizzato sarebbe inutile parlare di ‘Dopo di noi’”.

La seconda giornata di studio, in calendario per giorno 19 ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 19 sempre al PalaCultura di Messina, è dedicata a “L’inclusione attiva della persona con disabilità: linee di indirizzo e prospettive di lavoro” e ha in programma i saluti istituzionali e gli interventi di Renato Briante, consulente Formez e Inapp per l'accompagnamento tecnico al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Mario Alvano, segretario generale ANCI Sicilia, Severino Richiusa, dirigente Assessorato Regionale alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro della Sicilia, Nunzia Coppedè, referente Fish Calabria.

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