21 vie alle madri Costituenti: grazie Antonella Cocchiara.Basta chiacchiere

21 vie alle madri Costituenti: grazie Antonella Cocchiara.Basta chiacchiere

Rosaria Brancato

21 vie alle madri Costituenti: grazie Antonella Cocchiara.Basta chiacchiere

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domenica 20 Agosto 2017 - 07:50

Il progetto delle 21 vie intitolate alle donne dell'Assemblea Costituente (9 delle quali "scrissero" la Costituzione) si deve alla scomparsa Antonella Cocchiara. A lei dobbiamo dire ancora una volta grazie per le battaglie fatte e che abbiamo il dovere di portare avanti. Il resto sono solo chiacchiere social.

21 Madri della Costituente sono poche. Lo erano allora, nel ‘46 (21 su 556) e lo sono tutt’ora in un’isola che ha un numero irrisorio di donne sindaco, donne amministratrici ed un ruolo umiliante di donne in politica.

21 strade intitolate a queste donne sono poche, lo sono oggi e lo saranno anche domani in una città che non ha mai avuto un numero così consistente di donne in politica e nei ruoli chiave, ma relegate ad ancelle, o “graziate” dalla generosa mano di qualcuno.

Quindi 21 vie a Ganzirri ed in tutta Messina dedicate alle donne alle quali dobbiamo la Costituzione (che a mio giudizio è una Costituzione straordinaria e fondante di democrazia) sono non solo auspicabili ma necessarie ed alle quali aggiungere altrettante strade, piazze, vicoli, rotonde, slarghi, intitolate alle messinesi che hanno “fatto Messina”.

Tutto il resto, le polemiche social, le invocate “punizioni” di chi si macchia di lesa maestà, le levate di scudi da un lato o dall’altro, gli attestati di solidarietà, sono soltanto chiacchiere.

Bene hanno fatto 12 docenti messinesi a stilare un documento con il quale ricordano

che “il progetto di dedicare 21 strade alle deputate alla Costituente, pur essendo un’iniziativa nazionale, è stato promosso in loco dalla compianta collega M. Antonella Cocchiara, ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche e responsabile del Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Messina. Come dovrebbe essere scontato, ciascuna città, oltre a celebrare le proprie memorie locali, deve anche ricordare e dare spazio nella propria toponomastica alle figure di levatura nazionale che hanno onorato il paese, nonché anche a personaggi storici di riconosciuto prestigio internazionale”. Antonio Baglio, ricercatore e professore aggregato di Storia Contemporanea, Università di Messina, Salvatore Bottari, professore associato di Storia Moderna, Università di Messina,Giuseppe Bottaro, professore associato di Storia delle Dottrine Politiche, Università di Messina, Vittoria Calabrò, professoressa associata di Storia delle Istituzioni Politiche, Università di Messina,Italia Cannataro, ricercatrice e professoressa aggregata di Storia delle Dottrine Politiche, Università di Messina, Patrizia De Salvo, ricercatrice e professoressa aggregata di Storia delle Istituzioni Politiche, Università di Messina, Ida Fazio, professoressa associata di Storia economica, Università di Palermo, Santi Fedele, professore ordinario di Storia Contemporanea, Università di Messina, Raffaele Manduca, ricercatore e professore aggregato di Storia Moderna, Università di Messina, Daniela Novarese, professoressa ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche, Università di Messina, Giuseppe Restifo, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Messina, Caterina Sindoni, professoressa associata di Storia della Pedagogia, Università di Messina.

Colgo l’occasione per ricordare, ad una città dalla memoria cortissima, le battaglie che Antonella Cocchiara ha fatto fino all’ultimo giorno non soltanto per dare il giusto rilievo al contributo immenso che le donne hanno dato a far sì che il nostro Paese sia quello che è, ma soprattutto per far conoscere alle generazioni più giovani, l’impegno, il sacrificio, la passione, di migliaia di nonne, bisnonne, trisavole, mamme e zie.

C’è un’eredità che abbiamo il dovere di raccogliere e coltivare, ed è quella che affonda le radici sin dal primo giorno in cui una donna, in Italia ha avuto il diritto di votare. Un giorno che non è affatto lontano, è vicinissimo perché risale al secolo scorso. Ed è da quel giorno che è iniziato un percorso lentissimo.

Dal 1946 non sono trascorsi neanche 100 anni, se iniziamo a pensare che ci sono battaglie tutto sommato ininfluenti, gesti di minore entità allora vuol dire che stiamo iniziando a dimenticare.

Ancora una volta mi sento di dire grazie Antonella. Il resto sono solo chiacchiere.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. Carlo Cucinotta 20 Agosto 2017 12:12

    Sottoscrivo e non vedo l’ora che passino 8 anni per intitolare una bella strada ad Antonella Cocchiara !

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  2. In una società che ancora è fortemente intrisa di maschilismo, ben vengano, anzi si moltiplichino, queste iniziative. Si tratta del doveroso, anche se tardivo, grazie al ruolo delle donne che, in ogni contesto -familiare, politico, sociale, lavorativo- riescono a rendere tutto più umano e gentile, anche pagando prezzi personali altissimi.

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  3. È una nobile iniziativa che ogni cittadino credo condivida e ritengo anche che le strade vadano individuate nelle zone più povere e degradate della città affinchè coloro che vi risiedono ne traggano motivo di speranza nel sentirsi destinatari di uguali diritti di altri cittadini più fortunati di loro.

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  4. UNA VIA A MESSINA PER ORIANA FALLACI L’UNICA VERA DONNA CHE IN QUESTO NEFASTO PERIODO HA CAPITO IL VALORE DELLA LIBERTA’ E DEI VALORE NOSTRI DELL’OCCIDENTE DEL CRISTIANESIMO DOVE ANCHE LA CITTA’ DI MESSINA E’ SALDAMENTE FERMA E SOLIDA. NON FATEVI PRENDERE DAI FALSI MITI DEL POLITICAMENTE CORRETTO, CHE INVECE E’ POLITICAMENTE SCONFITTA E MORTE. UNA VITA AD ORIANA FALLACI UNA DONNA SIMBOLO DELLA RESISTENZA DEI VALORI AL PARI DI JEAN D’ARC

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  5. MessineseAttenta 21 Agosto 2017 14:46

    E perchè?

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