Operazione Il Padrino, condanne ridotte in appello per la banda di Milazzo

Operazione Il Padrino, condanne ridotte in appello per la banda di Milazzo

Alessandra Serio

Operazione Il Padrino, condanne ridotte in appello per la banda di Milazzo

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lunedì 12 Giugno 2017 - 15:32

I giudici di secondo grado concedono le attenuanti al gruppo finito nella retata dei carabinieri, nel 2012, dopo aver messo a ferro e fuoco la zona di Milazzo.

Condanne confermate ma condanne ridotte per tutti, alla fine del processo di secondo grado scaturito dall'operazione Il Padrino sugli emergenti che all'inizio del decennio seminarono il panico tra Milazzo e le porte tirreniche di Messina.

La Corte d'Appello a condannato ad 8 anni Francesco Santamaria; 5 anni Domenico Smedile, 6 anni e 8 mesi Sergio Mavilia, 4 anni e mezzo Pasquale Corrado, 5 anni e 4 mesi Tindaro Talarico.

Il PG aveva chiesto la conferma delle condanne, più severe, emesse in primo grado.

Hanno difeso gli avvocati Pietro Ruggeri, Antonello Scordo,Maria Briguglio, Rita Pandolfino,Maria Puliatti e Giuseppe Marra

Il gruppo era accusato di associazione mafiosa e, a vario titolo, rapina, danneggiamenti aggravati, lesioni e incendio boschivo.

La retata dei carabinieri è scattata nell'ottobre 2014 con l'arresto di Santamaria, ormai leader indiscusso del gruppo, mentre Mavilla era il "braccio armato" del gruppo. E' stato lui che ha dato fuoco, numerose volte, a cassonetti e auto. L'episodio più grave alla fine del 2011, quando il ragazzo diede fuoco a 60 ettari di bosco. Le fiamme lambirono l'abitato, ma Mavilla era quasi insoddisfatto del risultato, lamentandosi che il fuoco non si era propagato abbastanza.

La sua "propensione al fuoco" era tale da definirsi "figlio del fuoco". I suoi toni "esaltati" sono stati registrati dalle cimici dei militari della compagnia di Milazzo, che lo accusarono di una lunga serie di danneggiamenti e incendi, compreso quelli ai danni dei familiari della fidanzata.

A casa di Talarico, considerato l'armiere del gruppo, nel giugno 2012 carabinieri trovarono e sequestrarono due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa e diverse munizioni. Corrado avrebbe partecipato ad un raid messo a segno da Mavilla, che nel novembre 2011 crivelló di colpi di pistola la saracinesca di un barbiere, incurante delle telecamere di sicurezza.

Tra gli episodi più violenti messi a segno dal gruppo, l'irruzione notturna in casa di un'anziana, nel gennaio 2011, a Saponara. In due, dopo averla aggredita e averle strappato gli orecchini, sono poi fuggiti con altri preziosi razziati in casa. La malcapitata è stata ricoverata in ospedale.

Alessandra Serio

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