Ieri l'ex commissario Francesco Calanna ha lanciato un messaggio a candidati sindaco e forze politiche per rimettere al centro del dibattito elettorale la Città Metropolitana. Immediata è stata la risposta del candidato del centrosinistra Saitta. In prima linea anche il sindacato Csa.
Il messaggio è stato chiaro: rimettere al centro del dibattito elettorale il ruolo e la funzione strategica della Città Metropolitana. Lo ha lanciato ieri Francesco Calanna, ex commissario e oggi promotore di un movimento che punta tutto proprio sulla Città metropolitana, a tutti i candidati sindaco. E il primo a rispondere è Antonio Saitta, presente ieri anche alla “chiamata” di Calanna insieme ad uno schieramento massiccio del Pd e della coalizione che lo sostiene (VEDI QUI).
“Il sindaco di Messina deve essere il sindaco della Città metropolitana” ha dichiarato Antonio Saitta. “La nostra città non può prescindere da una possibilità così importante. Ha fatto bene – aggiunge – l’ex commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina, Francesco Calanna, a riaccendere oggi i riflettori su un tema che sta passando in ombra in questa campagna elettorale. La possibilità che il nuovo ordinamento ci offre è un modello che può collegare il nostro perimetro comunale con il resto del suo territorio, ricreando aree di sviluppo importanti, utilizzando la sinergia con il tessuto provinciale che è strategico dal punto di vista economico e sociale”.
“Un tema – conclude Saitta – che da tempo sottolineano gli ordini professionali, le associazioni di categoria, i sindacati e molte realtà che alimentano il dibattito in città, tra queste LaborMetro – Messina. Il futuro di Messina è nelle idee chiare”.
A cogliere positivamente il messaggio di Calanna e anzi ad avvalorare le parole dell’ex commissario anche il sindacato Csa: “Ignorare la Città Metropolitana nei programmi da parte dei candidati a Sindaco di Messina, e quindi a Sindaco Metropolitano, significa ignorare uno dei principali canali attraverso il quale potrà passare lo sviluppo della città e dell’intero territorio provinciale. Occorre innanzi tutto che il Sindaco assuma in prima persona gli impegni e le competenze di Sindaco Metropolitano, assicurando quella guida e quell’indirizzo prettamente politico mancati negli ultimi anni. Un ruolo che dovrà esplicarsi nella costante ricerca di interlocuzioni, oltre che con tutti gli attori del territorio nella piena condivisione di obiettivi e responsabilità, soprattutto con i governi regionale e nazionale finalizzati a ridare all’ente intermedio il ruolo, le competenze e le risorse finanziarie”.
Il sindacato ricorda che dal rilancio della “Ex Provincia” passano importanti opportunità lavorative e di sviluppo che guardano al turismo, allo sviluppo economico, alle infrastrutture ed in particolare alle strade provinciali, strade di strategica importanza per il capillare collegamento fra i diversi centri e fra questi ultimi e il capoluogo, che oggi versano in condizioni disastrose. E si pensi infine, ma non per importanza, alle scuole superiori, con un patrimonio edilizio che la mancanza di fondi ha condannato ad un lento declino, ed al trasporto ed assistenza disabili, funzioni per le quali stiamo procedendo con un’azione di supplenza della regione che certamente non potrà durare a lungo.
“Risorse dunque e la riaffermazione di una piena autonomia finanziaria ed amministrativa con la restituzione di quell’autonomia impositiva che potrebbe consentire un piano occupazionale idoneo a garantire la programmazione di nuove assunzioni (anche attraverso la stabilizzazione del personale precario) e l’organizzazione di una macchina burocratica in grado di far fronte agli innumerevoli impegni”.
F.St.
