Da Villafranca all’Abruzzo. Per Tradimalt “una sfida inedita, ma siamo pronti”

Da Villafranca all’Abruzzo. Per Tradimalt “una sfida inedita, ma siamo pronti”

Da Villafranca all’Abruzzo. Per Tradimalt “una sfida inedita, ma siamo pronti”

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mercoledì 04 Marzo 2015 - 09:00

E’ da qualche mese che dalle parti di Villafranca Tirrena l’adrenalina è talmente percepibile da sembrare quasi dotata di consistenza fisica. Persino prima di siglare il contratto, che ha formalmente sancito il rilevamento dell’impianto produttivo in Abruzzo, era già nell’aria il nuovo clima, da mutata coscienza di un’impresa prossima forse al più grande passo industriale della propria storia. Lo chiediamo ai principali artefici della “sfida”, ai fratelli Vincenzo e Giuseppe Coniglio, rispettivamente presidente e amministratore di Tradimalt Spa

In un contesto generale e per il settore edile che non riesce ancora a venire a capo alla più grande crisi del dopoguerra, Tradimalt che fa: raddoppia?

Giuseppe Coniglio: Esatto, raddoppiamo. Cerchiamo di non farci influenzare troppo dai trend negativi e assecondiamo la crescita degli ultimi anni, crescita non solo in termini di risultati nelle vendite ma anche e soprattutto nella maturità aziendale.

Vincenzo Coniglio: I tempi erano maturi per esportare la filosofia Tradimalt, prima ancora che i prodotti, in nuovi territori, piuttosto che ricercare e attendere nuovi contributi dalle due regioni che già presidiamo in modo più che soddisfacente. E’ chiaro anche che i costi di spedizione dei nostri prodotti hanno un’incidenza enorme e le consegne dalla Sicilia rappresentavano sostanzialmente una barriera in ingresso nel mercato dell’Italia centrale. Da oggi sarà tutto diverso e comincia una nuova partita.

Altra “anomalia”, oltre all’investimento industriale in tempi di crisi, è che a farlo sia un’azienda del sud. Cosa porta con sé Tradimalt in questo percorso alla rovescia?

Giuseppe Coniglio: E’ vero: è sempre più raro, purtroppo, assistere ad aziende che “risalgono lo stivale”. Tradimalt porterà con sé principalmente innovazione tecnica e soprattutto “commerciale”: siamo convinti che esista uno spazio piuttosto ampio nel mondo della distribuzione edile ben contento di accettare la nostra proposta innovativa di collaborazione e, di conseguenza, un pubblico di imprese potenzialmente interessato al rapporto qualità/prezzo della nostra produzione.

La scelta di uno stabilimento vicino L’Aquila è soltanto un caso o c’è un progetto che in qualche modo coinvolge quella città, impegnata in una ricostruzione che sembra ogni giorno più lunga e complessa?

Vincenzo Coniglio: La posizione baricentrica di Oricola, così vicina a Roma e a L’Aquila, è ideale per servire in modo ottimale larga parte della penisola. Siamo convinti inoltre che il territorio in cui insiste il nuovo stabilimento sia l’ideale per un marchio come Magistra. L’Aquila rappresenta un discorso a parte: stiamo lavorando in sinergia con altre aziende per la messa a punto di un sistema pensato per dare un contributo alla ricostruzione di questa splendida città. Di certo vogliamo farci interpreti delle specifiche esigenze di quel territorio, offrendo il nostro contributo tecnico e morale, ad una regione colpita da una grande calamità ma laboriosa e pronta a rialzarsi.

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