Lombardo: "Alla Bit di Milano le arance dello stand messinese erano di un'azienda di Ribera"

Lombardo: “Alla Bit di Milano le arance dello stand messinese erano di un’azienda di Ribera”

Rosaria Brancato

Lombardo: “Alla Bit di Milano le arance dello stand messinese erano di un’azienda di Ribera”

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venerdì 22 Febbraio 2013 - 15:05

La partecipazione della Provincia di Messina alla Bit di Milano finisce al centro delle contestazioni del consigliere Giuseppe Lombardo: "Alle aziende messinesi è stato chiesto di pagarsi le spese ma alla fine l'unica azienda agroalimentare presente era di Ribera ed ha pagato Palazzo dei Leoni. Per non parlare dei costi organizzativi extra ad una società gestita da un consulente dell'Ente, nonostante la presenza di uffici in grado di farlo"

Ormai è scontro quasi quotidiano tra il consigliere provinciale Giuseppe Lombardo, esponente di Sicilia Vera, ed il Presidente Ricevuto. Stavolta sotto la lente d’ingrandimento del consigliere è finita l’ultima partecipazione dell’Ente alla Bit di Milano.

Si è chiusa col “botto” la presenza della Provincia di Messina alla Bit dei giorni scorsi- dichiara Lombardo- con la classica ciliegina sulla torta, anzi sarebbe meglio dire arancia. Si proprio arance e spremute di arance, sono state l’unico prodotto agro alimentare promozionato nello stand di Palazzo dei Leoni. Nulla di male se le arance fossero state di qualche azienda agricolo messinese, ma basta leggere la determina n° 20 del 06 febbraio scorso, per scoprire che le arance erano di Ribera come l’azienda che le proponeva ai visitatori dello stand”.

L’esponente di Sicilia Vera va oltre sottolineando che oltre al danno si aggiunge la beffa, dal momento che la Provincia con avviso pubblico ha invitato tutti gli operatori interessati a manifestare la propria manifestazione di interesse senza che per l’Ente ciò comportasse alcuno impegno di spesa,mentre invece per l’azienda agricola di Ribera con un provvedimento atto dirigenziale è stato disposto un rimborso spese per un importo di € 1.040,00. Non solo quindi nello stand della Provincia di Messina le uniche arance promozionate erano di Ribera, ma mentre le aziende messinesi che avessero voluto partecipare dovevano mettere mano al portafoglio, per l’azienda di Ribera ci ha pensato Palazzo dei Leoni.

“Come se non bastasse- prosegue Pippo Lombardo- bisogna aggiungere che nonostante la provincia abbia un ufficio turismo, retto da un dirigente, funzionari, personale amministrativo e un ufficio stampa, ci siamo rivolti ad un consorzio turistico, dove il legale rappresentante è un consulente del Presidente, affidandogli 5mila euro per spese di cancelleria, per gestione dell’ufficio stampa, realizzazione e stampa di materiale promozionale e organizzazione del viaggio e del soggiorno del personale della Provincia, fra l’altro alcuni dei quali senza titolo per partecipare alla BIT stessa”.

Stando ai dati del consigliere provinciale il costo complessivo della spedizione di quest’anno 15 mila euro, senza però portare gli esiti sperati, dal momento che non è stato presentato nessun cartellone delle manifestazioni di Taormina Arte 2013, nessun grande evento e nessuna promozione dei prodotti agro-alimentari di eccellenza della provincia di Messina.

“Spero che tutti i produttori agro–alimentari della provincia di Messina ( maiorchino, suino nero dei Nebrodi con tutti i suoi derivati, nocciola dei Nebrodi, vini D.O.C e D.O.P., limone interdonato, la pasticceria messinese, ecc. )- continua Lombardo- , che sono stati ingannati da un avviso a titolo oneroso per chi voleva partecipare, salvo poi scoprire che ad una azienda agricola di Ribera sono stati rimborsate le spese, si rendano conto che questo Presidente, ha amministrato solo per la propria vanagloria anziché per l’interesse dell’intero territorio provinciale”.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Non riesce a smentire proprio quello che dicono di lui!! ….Bugia….rdo!!!!!!
    Quale migliore rappresentante poteva scegliersi lo schieramento che rappresenta?

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  2. E bravo Nanni!
    La lista delle bugie si allunga….

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  3. il solito ricevuto

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  4. Bravo Lombardo. Fuochino, fuochino… Ci sei quasi. Ma com’è possibile che con cotanta opposizione, solo tu riesci a denunciare fatti senza fare semplice retorica?

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  5. Io c’ero!

    Sono un operatore turistico e ho partecipato alla Bit 2013,
    manifestazione che non visitavo da tempo, preferendone altre europee o più “settoriali” come il TTG di Rimini.
    Ritengo giusto scrivere due righe in merito.
    Quest’anno la Bit è stata veramente deludente sia per numero di espositori e visitatori (di settore) che per organizzazione.
    Devo però ammettere che la nostra provincia non ha sfigurato.
    Ci sono notevoli margini di miglioramento ma non si cresce con questo tipo di critiche.
    L’aver offerto delle buonissime e numerose aranciate ai visitatori dello stand è stata un’ottima idea. Il vicino stand del Veneto ti costringeva a prenotare la degustazione di un calice di vino con file interminabili. Si evidenziava la nostra incondizionata generosità.
    Alle fiere internazionali a cui ho partecipato con la Regione Siciliana non ho mai visto prodotti siciliani di nessun tipo. Anche se le arance erano di un’altra parte della Sicilia dove sta il problema? Bisogna aprire un pò la mente! Quando propongo la mia struttura che si trova sul versante tirrenico e mi chiedono notizie su Siracusa io son felicissimo di poter dare qualche buon consiglio.
    Segnalo invece con dispiacere che non era disponibile neanche una piccola brochure di Taormina, di Tindari e di tanti altri meravigliosi luoghi.
    Per quanto riguarda Taormina Arte non ci sono state anticipazioni ma credo che la presenza di Lando Buzzanca nello stand sia stata davvero grandiosa.
    Ho proposto ai rappresentati della provincia di contattare noi operatori turistici per avere un supporto organizzativo a titolo gratuito per ottenere un miglior risultato in termini espositivi.
    Per me il bicchiere era mezzo pieno… d’aranciata.

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  6. Perchè non torna a cantare, come faceva piuttosto bene da giovane.
    Un politico che copia la tesi di laurea si dimette, un altro che imbroglia, spacciando per messinese un’arancia che è della provincia di Agrigento, facendo ridere l’Italia intera, cosa dovrebbe fare?
    Del resto il caro Nanni non è messinese, tant’è che ha dovuto fare ricorso ad una società di consulenza esterna per esporre una vera “bufala”.
    Complimenti, è stato capace di esporre un prodotto taroccato per messinese, dimenticando che l’arancia di Ribera è assolutamente inconfondibile per dimensione e formato.
    Malignamente mi viene da pensare che forse l’unico interesse di Nanni era pagare la consulenza.

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