Il Tribunale di Messina ha bisogno del supporto di una nuova struttura

Il Tribunale di Messina ha bisogno del supporto di una nuova struttura

Sara Faraci

Il Tribunale di Messina ha bisogno del supporto di una nuova struttura

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mercoledì 09 Gennaio 2013 - 18:46

Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Francesco Celona, denuncia l’inadeguatezza del Tribunale di Messina alla regolare amministrazione della giustizia. Segue a ruota la protesta del movimento cittadino Viva Messina Viva. Impasse per il secondo palazzo di giustizia, un'ultima speranza è riposta nel progetto della cosiddetta "Torre" dentro il cortile di palazzo Piacentini

Carenza di magistrati, penuria del personale di cancelleria, numero di aule inadeguato ad ospitare l’enorme mole di contenziosi, soprattutto civili. E’ l’allarmante collasso delle strutture giudiziarie di recente denunciato dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Francesco Celona.

Una preoccupazione di grande rilevanza se si considerano le ricadute negative che questo stato di sfacelo ha nei confronti del regolare svolgimento dei processi, che si accumulano senza via di fuga, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che vedono quotidianamente frustrata la loro legittima esigenza di una giustizia che li tuteli in modo celere e tempestivo.

Una problematica che ha sollecitato anche le dichiarazioni del movimento Viva Messina Viva che tramite il suo presidente, Ernesto Marcianò, ha voluto dare un input al miglioramento della situazione, promuovendo l’istituzione di un tavolo tecnico dove personalità politiche, operatori del settore giustizia e movimenti cittadini possano cooperare per trovare una soluzione al problema.

“Palazzo Piacentini – ha dichiarato Marcianò –, nonostante il pregevole rilievo artistico, è una struttura del tutto insufficiente a far fronte alle reali esigenze giudiziarie ed anche la costruzione del Palagiustizia satellite in cui la Regione aveva già investito ingenti risorse e che avrebbe dovuto fungere da provvidenziale appianamento delle attuali difficoltà sembra destinata a subire – almeno per il momento – una scoraggiante battuta di arresto a seguito della sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha annullato la delibera di assegnazione del relativo appalto a causa delle innumerevoli irregolarità riscontrate. Un’ultima speranza è riposta nel progetto della cosiddetta “Torre”, un edificio dentro il cortile di Palazzo Piacentini; si tratterebbe di un terreno demaniale dunque, circostanza che certo garantirebbe una maggiore snellezza dell’iter burocratico; un’idea, questa, sulla quale anche la magistratura si è espressa favorevolmente”.

3 commenti

  1. La scoperta dell’acqua calda…ci voleva una associazione nuova per segnalare un fatto noto persino ai muri? Poi che il problema giustizia civile riguardi solo la struttura…beh….questo e’ un falso storico mi preoccuperei di piu’ del contenzioso esasperato dalla crisi sociale e del sistema che vede un esercito di avvocati ( circa 2.500) di cui la metà non è’ iscritta alla cassa per problemi di mancato reddito…una vera e propria bomba sociale di natura libero professionale che scoppierà inevitabilmente…il libero mercato ( messina prima della riforma era meta turistica per esami soft ) ed il libero accesso universitario hanno creato figure professionali svilite ed afflitte….chi ne trae beneficio sono solo i pochi grandi studi….viva messina una volta culla del diritto….le responsabilità? Ovviamente di chi nel passato ha pensato che non era necessario stringere la possibilità’ d’accesso alla professione con esami rigorosissimi…del mancato numero chiuso a giurisprudenza . Il Tribunale di Messina sembra sempre piu’ una Fiat Termini Imerese del diritto…ma senza cassa integrazione…

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  2. Lasciamo da parte scempi edilizi ed insulti alla architettura storica.
    Messina è piena di aree ex militari dismesse.
    A Bisconte vi è a disposizione un’area enorme, sufficiente per potervi cotruire una cittadella giudiziaria, con tribunale e nuovo carcere, con, in più, la liberazione del centro città da tutte le problematiche di traffico connesse al tribunale.
    In tal modo, la traduzione dei detenuti potrebbe essere fatta senza costi di trasporto ed in assoluta sicurezza.
    Teniamo anche conto della vicinanza alle autostrade.
    Ma. forse, non permetterebbe a qualcuno di ottenere guadagni extra.
    Giuseppe Vallèra.

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  3. troppi interessi
    In altre città , tra cui anche Reggio Calabria, esiste la cittadella giudiziaria decentrata rispetto al nucleo cittadino, ma a Messina, tutto funzione al contrario perchè, come è noto, vi sono troppi interessi legati alla permanenza degli uffici al centro: i cognomi illustri sono noti, tra politici, avvocati ed imprendotori che hanno in locazione interi immobili alla p.a. – inutile fare “sciaqquazza” se poi il risultato è sempre lo stesso.

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