Nasce il Comitato vittime del Cas: adotta un metro d'autostrada e asfaltalo

Nasce il Comitato vittime del Cas: adotta un metro d’autostrada e asfaltalo

Rosaria Brancato

Nasce il Comitato vittime del Cas: adotta un metro d’autostrada e asfaltalo

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domenica 06 Luglio 2014 - 05:53

Le "vittime" del Cas, consorzio autostrade, rimaste intrappolate nel tratto Villafranca-Boccetta per ore ed ore sono migliaia e adesso hanno deciso di costituire un Comitato non per protestare ma per dare idee. Eccone alcune: adotta un operaio e portalo al cantiere, oppure, adotta un metro di viadotto e asfaltalo o l'introduzione di un casello per il risarcimento danni. Il Comitato, le cui iscrizioni sono aperte a tutti, ha già creato gruppi di studio per capire quale diabolico piano ci sia dietro queste strategie.

L’aspetto più bello delle file chilometriche nel tratto Villafranca-Rometta della Messina-Palermo è quello socializzante: in coda per ore ti fai un sacco di nuovi amici tra gli automobilisti accanto a te, ritrovi gente che non vedevi da una vita, riscopri il piacere dello stare insieme. Questo aspetto socializzante prosegue anche all’arrivo, perché al bar, in ufficio, al supermercato, in giro per negozi, trovi migliaia di persone che, come te, hanno condiviso l’allucinante esperienza dello stare tre ore immobile sotto il sole cocente nella corsia unica che da tre anni il Cas, Consorzio autostrade siciliane non elimina perché mira a rafforzare il nostro carattere. E’ risaputo: quel che non ti uccide ti fortifica. Quindi l’inerzia del Cas é a scopo terapeutico: vuol temprare il carattere dei messinesi. Ed è così che, in modo del tutto naturale, è nato il COMITATO VITTIME DEL CAS. Chiunque può entrare a farne parte, perché, ed è questo il bello, la fila è democratica, rende tutti uguali. Persone che non hanno assolutamente nulla in comune, si ritrovano ad aver vissuto la stessa terrificante esperienza e si sentono parte integrante del gruppo. Un po’ come quelli che sono convinti di essere stati rapiti dagli alieni, o gli ex alcolisti anonimi. Non importa se hai il Suv o la vecchia Panda della zia, perché in fila, anche se a casa hai la cameriera che ti stira pure i fazzoletti di carta, sei uguale a me.

Del Comitato si può essere membri permanenti, ed è questo il gruppo storico, un po’ come i renziani della prima ora, che ci tengono alla primogenitura “io sono stato il primo a sudare per due ore il 12 giugno del 2012 e ricordo che la signora bionda davanti a me si è suicidata perché è arrivata tardi dal parrucchiere”. I membri permanenti sono gli sfigati che hanno la casa al mare nella zona tirrenica ed anche volendo non sono riusciti a venderla. Sono una razza in estinzione perché ormai la gente non affitta più abitazioni in zona. Se il tuo destino è quello di abbronzarti in fila prima di arrivare al Boccetta tanto vale che prendi il sole sulla terrazza di casa tua e risparmi. Il gruppo storico ha anche la funzione d’accoglienza per i novellini che arrivano stravolti e non sanno ancora cosa li aspetterà e li aiuta nel difficile percorso del “ce la farai, ci siamo passati tutti”. Poi ci sono i membri ad honorem che sono gli amici delle vittime della prima ora, quelli che non ci credevano fin quando non li hai invitati a casa tua un sabato sera e poi sono rimasti in fila fino alla domenica alle 7.45 (e non te l’hanno mai perdonata). Ci sono poi i membri temporanei, che sono gli automobilisti che vengono da Palermo, i turisti, quelli che a causa della coda hanno perso treni, aerei, navi e hanno giurato di non tornare mai più in Sicilia. Ci sono gli ex membri del Comitato che sono quelli che hanno deciso di usare altri mezzi, come treno, deltaplano, risciò, forza del pensiero, ali d’uccello, canoa, oppure giro dei Colli e delle Masse.

Voi direte ma a che serve il COMITATO VITTIME DEL CAS? Intanto serve a contarsi, poi perché si possono studiare soluzioni. Il Comitato infatti affiderà a vari sottogruppo diversi compiti. C’è un pool di medici che ha l’incarico di studiare la sottile strategia politica che c’è dietro alcune decisioni del Cas, come quella di reiterare gli stessi strani comportamenti nel corso degli anni. Potrebbero esserci traumi infantili dietro l’ostinazione ad aprire per tre anni di fila gli stessi cantieri, negli stessi giorni e per la stessa durata. Perché farlo sempre negli stessi chilometri? Perché negli stessi giorni estivi? E’ accanimento terapeutico? Odiate le ferie e non volete che gli altri se le godano? Ma, soprattutto, perché non si vede neanche l’ombra di un operaio? Una risposta a questo ce la siamo data. Anche gli operai si recano al lavoro in auto e per raggiungere il cantiere restano bloccati in fila. Così, arrivano sul posto, ma in ritardo, a fine turno. Quindi gli tocca fare inversione e tornare a casa. Ma il Comitato ha la soluzione. Le ipotesi sono due: o il carsharing, cioè adotta un operaio e portalo al lavoro ogni mattina, e in questo potrebbero impegnarsi i pendolari che hanno una moto di grossa cilindrata. Oppure,ognuno di noi, mentre è in fila, per ingannare l’attesa potrebbe dare una mano. In questo caso l’operazione è: adotta un metro di autostrada e asfaltalo (o piantaci un geranio, o pota il cespuglio, o metti una lampada, a seconda delle esigenze).

Nelle prossime settimane il Comitato offrirà vacanze premio per i vertici del Cas in residence a Rometta, perché ha il fondato sospetto che costoro abitino nella zona jonica e non siano mai passati da Villafranca neanche per sbaglio, altrimenti non si comprende il perché di scelte strategiche così strampalate. Nei giorni scorsi si è pensato di voler mettere cartelli segnalatori a messaggio variabile prima dello svincolo di Rometta, in modo da avvisare su eventuali incolonnamenti dopo la barriera di Villafranca e dare modo agli automobilisti di scappare. Ci aspetteremmo soluzioni vere, non palliativi. Ma l’idea più singolare è la riduzione del pedaggio di Villafranca. Pagano la metà solo i possessori di telepass, solo nei mesi di luglio ed agosto e solo dalle 14 alle 16 e dalle 21 alle 8. E già che ci siamo purchè non fumino, non si mettano le dita nel naso e abbiano un cane di nome Fuffi. Il problema non è la fila al casello. E’ DOPO. Ma perché il Cas non riesce a capire che il problema E’ LA CORSIA UNICA? Il problema è il viadotto Ritiro, la mancata apertura degli svincoli in uscita, la mancata messa in sicurezza che ci ha precipitati nella più assoluta insicurezza. Io mi terrorizzo di più a stare mezz’ora in galleria o sul viadotto con 300 auto che se il traffico scorre regolarmente. Il problema è la corsia unica per un tratto esageratamente lungo ed esageratamente pericoloso e senza via di fuga a meno che non venga una navicella spaziale a soccorrerci.

Il Comitato sta anche pensando di chiedere un risarcimento danni, anche biologici. In fila si invecchia prima, vengono le rughe, il sudore rovina i vestiti e l’umore, si viene costretti a pensare e per alcuni questa è un’esperienza terrificante, ti mangi le unghie e si rovina lo smalto. Se non volete risarcire il danno, il pool sopravvivenza del Comitato ha un’altra proposta: l’introduzione di un nuovo casello al Boccetta con un grazioso omino che ti dice: allora, quanto ti deve l’autostrada per la pazienza che hai dimostrato in queste ore? Si stabilisce una tariffa, un’ora io direi che vale almeno 2 euro, però se ad esempio ho rischiato di perdere il treno, l’aria condizionata si è rotta o peggio, c’era mia suocera in auto allora la cifra lievita. Gli abbonati hanno diritto a ricevere di più perché hanno la carta fedeltà al disagio.

Se i vertici del Cas sono di nomina politica ci si aspetta che debbano adottare una “strategia politica”. Qualcuno mi spieghi allora che tipo di strategia d’immagine è quella che fa scappare la gente a gambe levate. Per risolvere definitivamente la tragedia basterebbe far transitare il presidente Crocetta e tutta l’Ars lungo il tratto Villafranca Boccetta applicando la democrazia della fila anche a loro, facendo in modo che pattuglie della Polstrada, che bloccano i furbi che usano la corsia d’emergenza, facciano lo stesso anche con le auto blu.

Pagherei dieci euro di pedaggio per vedere, per un’intera ora, una mattina di fine luglio, lunedì alle 8.30 l’auto blu di Crocetta (o affine) accanto a me, possibilmente con l’aria condizionata guasta, i finestrini abbassati costretto a sentire il mio cd con Gigi D’Alessio. E poi vediamo quanto durano i cantieri. Vediamo se non si conclude non solo il viadotto Ritiro, a tempo record ma persino la Salerno- Reggio.

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. Vorrei un indirizzo email per poter aderire. Da tempo sono convinto che la vera disgrazia è la corsia unica. quindi riapertura dell’altra corsia e nel contempo iniziò dei lavori di consolidamento. BASTA COL TERRORISMO e CON LA SICUREZZA SENZA SENSO: in caso di sisma cosa succederebbe ORA ai poveri automobilisti bloccati nelle lunghe file di un’UNICA CORSIA? Buttarsi dal viadotto?
    rinsaviamo e rifiutiamo i rimedi (la corsia unica) peggiori di un eventuale e REMOTO male (un sisma che potrebbe cogliere noi automobilisti fermi su DOPPIA FILA nel viadotto).

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  2. Vorrei un indirizzo email per poter aderire. Da tempo sono convinto che la vera disgrazia è la corsia unica. quindi riapertura dell’altra corsia e nel contempo iniziò dei lavori di consolidamento. BASTA COL TERRORISMO e CON LA SICUREZZA SENZA SENSO: in caso di sisma cosa succederebbe ORA ai poveri automobilisti bloccati nelle lunghe file di un’UNICA CORSIA? Buttarsi dal viadotto?
    rinsaviamo e rifiutiamo i rimedi (la corsia unica) peggiori di un eventuale e REMOTO male (un sisma che potrebbe cogliere noi automobilisti fermi su DOPPIA FILA nel viadotto).

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  3. CastorinaCarmelo 6 Luglio 2014 08:42

    Riflettiamo spesso quando siamo in fila nel fatidico pezzo di autostrada del perchè questo ormai storico disservizio non si riesca a risolvere. Eppure mi è sembrato di capire che la volontà almeno a “parole” del “CAS” ci sia, quindi quale “diavoleria”.. impedisce di percorrere serenamente questo tratto cosi bello dei peloritani.
    Pensate a dei turisti che a causa dell’ingorgo perenne perdono il volo per ritornare a casa, così come ci raccontava la nostra brava cronista,ricorderanno con fastidio il loro soggiorno sull’isola vanificando i momenti felici sicuramente vissuti nella nostra bella e contradittoria Sicilia,così pure Noi: che non riusciamo pur pagando salatamente il pedaggio ad avere un sevizio normale così com’è in tutta Europa.
    Beh…..dimentico che siamo in “BUDDACIA”… e molti di Noi sono BUDDACEDDI……..Buona fila a tutti.

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  4. CastorinaCarmelo 6 Luglio 2014 08:42

    Riflettiamo spesso quando siamo in fila nel fatidico pezzo di autostrada del perchè questo ormai storico disservizio non si riesca a risolvere. Eppure mi è sembrato di capire che la volontà almeno a “parole” del “CAS” ci sia, quindi quale “diavoleria”.. impedisce di percorrere serenamente questo tratto cosi bello dei peloritani.
    Pensate a dei turisti che a causa dell’ingorgo perenne perdono il volo per ritornare a casa, così come ci raccontava la nostra brava cronista,ricorderanno con fastidio il loro soggiorno sull’isola vanificando i momenti felici sicuramente vissuti nella nostra bella e contradittoria Sicilia,così pure Noi: che non riusciamo pur pagando salatamente il pedaggio ad avere un sevizio normale così com’è in tutta Europa.
    Beh…..dimentico che siamo in “BUDDACIA”… e molti di Noi sono BUDDACEDDI……..Buona fila a tutti.

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  5. A prima vista sembra che non ci “azzecca” con questa vicenda del Cas.
    E invece no! Messina e’ storicamente vocata alle discussioni del Cas,
    sembra non entrarci un Cas…..
    Premesso che la nostra città registra l’assenza di ogni qualsivoglia attività produttiva capace di generare ricchezza….Quella ricchezza che ogni comunità saggia virtuosa e solidale dovrebbe provvedere poi a distribuire secondo principi più o meno giusti, attraverso una tassazione più o meno equa….

    Il benessere pertanto di Messina DIPENDE (città di dipendenti per lo più pubblici) sostanzialmente dal grado di generosa disponibilità degli organi dello Stato centrale, del parastato, della regione e degli enti locali. Ma lo Stato ” non c’ha una lira”e non ne può distribuire, come in passato.

    Sappiamo infatti che lo Stato, ha ormai ceduto la sovranità monetaria e la capacità autonoma di stampare moneta, a centri ed organi stranieri anche privati( BCE).

    Ha sottoscritto inoltre trattati vincolanti e inserito in costituzione il rispetto di parametri e limiti RIGORosi alla spesa pubblica, assieme a stringenti modalità e tempistiche di restituzione del debito (fiscl compact).

    E’ chiaro a tutti che malgrado tutto questo “fumo” ed agitarsi del “teatrino della politica” in combutta col sistema marcio della comunicazione di regime, questi impegni non potranno mai essere rispettati senza creare pericolose tensioni sociali (v. Grecia…).

    In questo quadro GLOBALE complessivo e’ molto difficile immaginare un futuro roseo e sereno per la nostra povera, derelitta, “marginale”, bellissima città . Si potranno cimentare le forze più varie. Ci si può illudere di essere più capaci buoni ed onesti degli avversari. E’ evidente che tutto ciò non basta, non e’ sufficiente, condizione necessaria ma non sufficiente. L’esperienza insegna che ” senza soldi non si canta messa”.
    Che fare dunque?
    In attesa e nella speranza di risolvere i problemi macroeconomici che passano però sopra le nostre teste, questa città può solo sfruttare al meglio la condizione che
    la rende unica in Italia e nel mondo. La natura l’ha collocata ed adagiata sullo spettacolare e mitico stretto di Scilla e Cariddi e quale “porta di ingresso”
    di un isola meravigliosa e varia come un continente : la SICILIA.

    In un qualsiasi paese civile, colto e moderno, per restare alla sola Europa (Danimarca, Germania, Svezia..) avrebbero, come hanno realmente fatto e colto l’occasione per costruire un bel PONTE, da sempre generatore di ricchezza
    materiale, culturale e persino SPIRITUALE (per chi ha vera cultura e non quella rimasticata e provinciale dei NO PONTE)
    Nel regno della natura, i civilissimi danesi e svedesi sono riusciti a costruire il ponte di Oresund , senza che nessuna maglietta rossa NO PONTE si e’ mai sognata di issarsi sul pennone del palazzo municipale.

    Questa maledizione peserà purtroppo sul futuro dei messinesi . Come una nemesi.
    Ho scritto e segnalato, tanti di quei paradossi che si registrano a Messina( Guinness dei primati?) da essere stufo e sfiduciato ma non rassegnato.

    Vendersi per interesse, per pigrizia o quieto vivere, ed aver accettato acriticamente la propaganda NO PONTE elaborata da precisi ed individuabili centri di “formazione del pensiero”e da SPIN DOCTOR prezzolati, e’ la più grande sciagura che questa città ha subito dopo quelle tragiche ricorrenti dei terremoti.

    Si pensi soltanto ai vantaggi incommensurabili che sarebbero derivati dal solo avvio delle opere connesse, compensative per il PONTE. Credo che si fossero stanziati 300 milioni, la stessa cifra impegnata in bilancio dal ” meridionale” Monti per regalarla invece alle imprese a titolo di “penale” per la revoca del contratto. VERGOGNA. Missione compiuta: Abbattere il ponte di Messina inutile( tanto ci sono i traghetti e gli aliscafi molto comodi e suggestivi) al Sud, territorio infestato dalla mafia e ndrangheta e concentrarsi sul Mose Expo Tav Pedemontana BreMiBe,
    valichi, terze, quarte e quinte corsie al Nord, dove la mafia non esiste e…si possono pertanto spartirsi in pace il bottino. VERGOGNA.
    Torniamo adesso alla vicenda del Cas. Se ci fossero i fondi ed una task force impegnata nella costruzione del Ponte, pensate che quel tratto di manutenzione non l’avrebbero realizzato in due giorni? Ed allora ? Perché lamentarsi? Picciuli non ce n’è . Abbiamo rinunciato pacificamente ai 300 milioni stanziati per le opere correlate al ponte di Messina

    IN ATTESA CHE SI RIAPRA LA GRANDE ESALTANTE AVVENTURA DEL PONTE BISOGNA PRETENDERE L’IMMEDIATO AVVIO DELLE OPERE COMPENSATIVE.
    IN MANCANZA SI PROIBISCA IL PASSAGGIO DI MEZZI PERICOLOSI ED INQUINANTI DAL COMUNE DI MESSINA. TROPPI MORTI PIANGIAMO ANCORA.
    QUESTA CITTÀ SI DEVE RIFIUTARE DI PAGARE UNA COSÌ PESANTE E TRAGICA
    SERVITÙ DI PEDAGGIO AD UNA NAZIONE CHE LA RIPAGA CON SPOCCHIOSO DISINTERESSE .
    LO STATO DEVE FARSI CARICO DELLA” CONTINUITÀ TERRITORIALE” GARANTITA DALLA COSTITUZIONE.

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  6. A prima vista sembra che non ci “azzecca” con questa vicenda del Cas.
    E invece no! Messina e’ storicamente vocata alle discussioni del Cas,
    sembra non entrarci un Cas…..
    Premesso che la nostra città registra l’assenza di ogni qualsivoglia attività produttiva capace di generare ricchezza….Quella ricchezza che ogni comunità saggia virtuosa e solidale dovrebbe provvedere poi a distribuire secondo principi più o meno giusti, attraverso una tassazione più o meno equa….

    Il benessere pertanto di Messina DIPENDE (città di dipendenti per lo più pubblici) sostanzialmente dal grado di generosa disponibilità degli organi dello Stato centrale, del parastato, della regione e degli enti locali. Ma lo Stato ” non c’ha una lira”e non ne può distribuire, come in passato.

    Sappiamo infatti che lo Stato, ha ormai ceduto la sovranità monetaria e la capacità autonoma di stampare moneta, a centri ed organi stranieri anche privati( BCE).

    Ha sottoscritto inoltre trattati vincolanti e inserito in costituzione il rispetto di parametri e limiti RIGORosi alla spesa pubblica, assieme a stringenti modalità e tempistiche di restituzione del debito (fiscl compact).

    E’ chiaro a tutti che malgrado tutto questo “fumo” ed agitarsi del “teatrino della politica” in combutta col sistema marcio della comunicazione di regime, questi impegni non potranno mai essere rispettati senza creare pericolose tensioni sociali (v. Grecia…).

    In questo quadro GLOBALE complessivo e’ molto difficile immaginare un futuro roseo e sereno per la nostra povera, derelitta, “marginale”, bellissima città . Si potranno cimentare le forze più varie. Ci si può illudere di essere più capaci buoni ed onesti degli avversari. E’ evidente che tutto ciò non basta, non e’ sufficiente, condizione necessaria ma non sufficiente. L’esperienza insegna che ” senza soldi non si canta messa”.
    Che fare dunque?
    In attesa e nella speranza di risolvere i problemi macroeconomici che passano però sopra le nostre teste, questa città può solo sfruttare al meglio la condizione che
    la rende unica in Italia e nel mondo. La natura l’ha collocata ed adagiata sullo spettacolare e mitico stretto di Scilla e Cariddi e quale “porta di ingresso”
    di un isola meravigliosa e varia come un continente : la SICILIA.

    In un qualsiasi paese civile, colto e moderno, per restare alla sola Europa (Danimarca, Germania, Svezia..) avrebbero, come hanno realmente fatto e colto l’occasione per costruire un bel PONTE, da sempre generatore di ricchezza
    materiale, culturale e persino SPIRITUALE (per chi ha vera cultura e non quella rimasticata e provinciale dei NO PONTE)
    Nel regno della natura, i civilissimi danesi e svedesi sono riusciti a costruire il ponte di Oresund , senza che nessuna maglietta rossa NO PONTE si e’ mai sognata di issarsi sul pennone del palazzo municipale.

    Questa maledizione peserà purtroppo sul futuro dei messinesi . Come una nemesi.
    Ho scritto e segnalato, tanti di quei paradossi che si registrano a Messina( Guinness dei primati?) da essere stufo e sfiduciato ma non rassegnato.

    Vendersi per interesse, per pigrizia o quieto vivere, ed aver accettato acriticamente la propaganda NO PONTE elaborata da precisi ed individuabili centri di “formazione del pensiero”e da SPIN DOCTOR prezzolati, e’ la più grande sciagura che questa città ha subito dopo quelle tragiche ricorrenti dei terremoti.

    Si pensi soltanto ai vantaggi incommensurabili che sarebbero derivati dal solo avvio delle opere connesse, compensative per il PONTE. Credo che si fossero stanziati 300 milioni, la stessa cifra impegnata in bilancio dal ” meridionale” Monti per regalarla invece alle imprese a titolo di “penale” per la revoca del contratto. VERGOGNA. Missione compiuta: Abbattere il ponte di Messina inutile( tanto ci sono i traghetti e gli aliscafi molto comodi e suggestivi) al Sud, territorio infestato dalla mafia e ndrangheta e concentrarsi sul Mose Expo Tav Pedemontana BreMiBe,
    valichi, terze, quarte e quinte corsie al Nord, dove la mafia non esiste e…si possono pertanto spartirsi in pace il bottino. VERGOGNA.
    Torniamo adesso alla vicenda del Cas. Se ci fossero i fondi ed una task force impegnata nella costruzione del Ponte, pensate che quel tratto di manutenzione non l’avrebbero realizzato in due giorni? Ed allora ? Perché lamentarsi? Picciuli non ce n’è . Abbiamo rinunciato pacificamente ai 300 milioni stanziati per le opere correlate al ponte di Messina

    IN ATTESA CHE SI RIAPRA LA GRANDE ESALTANTE AVVENTURA DEL PONTE BISOGNA PRETENDERE L’IMMEDIATO AVVIO DELLE OPERE COMPENSATIVE.
    IN MANCANZA SI PROIBISCA IL PASSAGGIO DI MEZZI PERICOLOSI ED INQUINANTI DAL COMUNE DI MESSINA. TROPPI MORTI PIANGIAMO ANCORA.
    QUESTA CITTÀ SI DEVE RIFIUTARE DI PAGARE UNA COSÌ PESANTE E TRAGICA
    SERVITÙ DI PEDAGGIO AD UNA NAZIONE CHE LA RIPAGA CON SPOCCHIOSO DISINTERESSE .
    LO STATO DEVE FARSI CARICO DELLA” CONTINUITÀ TERRITORIALE” GARANTITA DALLA COSTITUZIONE.

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  7. Cara Rosaria BRANCATO mi sono sempre chiesto cosa possa fare un SINDACO in merito alla vicenda CAS romamzata da par tuo. Dai comportamenti di tutti, compreso RENATO sindaco, i SINDACI sembrerebbero con le mani legate. Diamo un volto al CAS, forse ci sarà un messinese di nostra conoscenza. PRESIDENTE dott.Rosario FARACI. COMPONENTI: avv. Antonino GAZZARA vice Presidente, dott.ssa Marina Rosa MARINO vice Presidente,prof.Francesco VERMIGLIO. COLLEGIO DEI REVISORI PRESIDENTE dott.Letterio BARBARO(designato dal Ministero dell’Economia e Finanze). COMPONENTI dott.ssa Venere BRIGNOLA(designata dal Ministero Infrastrutture),dott.Antonio COSTANZO(designato dall’Assessorato Infrastrutture),dott.Giovanni GIAMMARVA(designato dall’Assessorato Regionale Economia),dott. Crocifisso CATANIA(designato dall’Assemblea). Poi ci sono i potenti BUROCRATI. DIRETTORE GENERALE ing.Maurizio Trainiti,e i DIRIGENTI arch. Letterio Frisone,ing.Gaspare Sceusa. Cara Rosaria BRANCATO, a questi signori possiamo cantare quel simpatico ritornello TU MI HAI ROTTO IL CAS, tu mi hai rotto il cas, TU MI HAI ROTTO IL CAS.

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  8. Cara Rosaria BRANCATO mi sono sempre chiesto cosa possa fare un SINDACO in merito alla vicenda CAS romamzata da par tuo. Dai comportamenti di tutti, compreso RENATO sindaco, i SINDACI sembrerebbero con le mani legate. Diamo un volto al CAS, forse ci sarà un messinese di nostra conoscenza. PRESIDENTE dott.Rosario FARACI. COMPONENTI: avv. Antonino GAZZARA vice Presidente, dott.ssa Marina Rosa MARINO vice Presidente,prof.Francesco VERMIGLIO. COLLEGIO DEI REVISORI PRESIDENTE dott.Letterio BARBARO(designato dal Ministero dell’Economia e Finanze). COMPONENTI dott.ssa Venere BRIGNOLA(designata dal Ministero Infrastrutture),dott.Antonio COSTANZO(designato dall’Assessorato Infrastrutture),dott.Giovanni GIAMMARVA(designato dall’Assessorato Regionale Economia),dott. Crocifisso CATANIA(designato dall’Assemblea). Poi ci sono i potenti BUROCRATI. DIRETTORE GENERALE ing.Maurizio Trainiti,e i DIRIGENTI arch. Letterio Frisone,ing.Gaspare Sceusa. Cara Rosaria BRANCATO, a questi signori possiamo cantare quel simpatico ritornello TU MI HAI ROTTO IL CAS, tu mi hai rotto il cas, TU MI HAI ROTTO IL CAS.

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  9. buongiorno a tutti! come ogni giorno sara’ un giorno di passione per l’A20, situazione paradossale e grottesca che sicuramente nn trovera’ una soluzione ancora per tanto tempo. ricordo che ci sono voluti 10 anni per risolvere il problema del tratto da rometta a Milazzo dove morirono molte persone. la situazione del viadotto ritiro e ancora piu’ grave, voglia dio che non succeda niente, perché quella e’ una trappola per topi si entra ma non si esce. ricordo anche se non da molti problemi, il tratto in tangenziale interrotto prima dell’autogrill dove ci fu’ un incidente mortale e non si e’ saputo piu’ nulla, sicuramente sara’ sequestrato per vedere le responsabilita’ delle parti in causa ma cmq e’ passato tanto tempo. poi vorrei fare una precisazione l’A18 non viene percorsa da quelli del cas perché non e’ possibile che e’ sempre piena di buche e le gallerie dove hanno passato la vernice bianca e’ gia’ nera e piena di tratti d’intonaci staccati. ricordo che dal quarto km al nono direzione catania fu fatto il manto stradale ma a distanza di sei mesi e’ di nuovo come prima. io non riesco a capire come non si riesce a venire a capo di tutto questo e trovare le responsabilita’ dovute quando si parla della sicurezza delle persone?

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  10. buongiorno a tutti! come ogni giorno sara’ un giorno di passione per l’A20, situazione paradossale e grottesca che sicuramente nn trovera’ una soluzione ancora per tanto tempo. ricordo che ci sono voluti 10 anni per risolvere il problema del tratto da rometta a Milazzo dove morirono molte persone. la situazione del viadotto ritiro e ancora piu’ grave, voglia dio che non succeda niente, perché quella e’ una trappola per topi si entra ma non si esce. ricordo anche se non da molti problemi, il tratto in tangenziale interrotto prima dell’autogrill dove ci fu’ un incidente mortale e non si e’ saputo piu’ nulla, sicuramente sara’ sequestrato per vedere le responsabilita’ delle parti in causa ma cmq e’ passato tanto tempo. poi vorrei fare una precisazione l’A18 non viene percorsa da quelli del cas perché non e’ possibile che e’ sempre piena di buche e le gallerie dove hanno passato la vernice bianca e’ gia’ nera e piena di tratti d’intonaci staccati. ricordo che dal quarto km al nono direzione catania fu fatto il manto stradale ma a distanza di sei mesi e’ di nuovo come prima. io non riesco a capire come non si riesce a venire a capo di tutto questo e trovare le responsabilita’ dovute quando si parla della sicurezza delle persone?

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  11. Perchè tutti impiegati?
    Essere operaio del Comune (ed altri enti) che lavori, no?
    E’ mortificante?
    La realtà è che sono tutti stipendifici inutili.

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  12. Perchè tutti impiegati?
    Essere operaio del Comune (ed altri enti) che lavori, no?
    E’ mortificante?
    La realtà è che sono tutti stipendifici inutili.

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