Messina senza garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

Messina senza garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Messina senza garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

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lunedì 20 Novembre 2017 - 09:02

Questa figura manca da 16 mesi mentre i dati nel settore continuano ad essere allarmanti. Il sollecito del consigliere comunale Libero Gioveni

Da ben 16 mesi il Comune di Messina risulta scoperto della figura del “Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, prevista dalla Legge n. 112 del 12 luglio 2011, rivestita fino al 25 luglio 2016 dalla dott.ssa Maria Baronello, che era stata nominata dal Consiglio Comunale il 15 aprile 2014.

Il garante ha il compito di promuovere e sostenere il rispetto e la garanzia dei diritti di cui i minori sono titolari, tutela il diritto alla famiglia, all'educazione, all'istruzione ed alla salute e segnala alle autorità giudiziarie e agli organi competenti chiunque commetta abusi contro i minori.

Nel 28° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo, il consigliere comunale Libero Gioveni ricorda: "Le relazioni della dimissionaria dott.ssa Baronello in merito alla gestione generale dei minori nella nostra città evidenziavano diverse criticità. La garante aveva per esempio evidenziato la ridotta presenza di professionalità nel settore (ci sono solo 18 assistenti sociali, di cui 4 part-time, a fronte di più di 100 di ruolo a Catania e Palermo), anche se questo problema si sta tentando di arginare con le assunzioni previste con i fondi Pon, il cui bando scade proprio oggi. Inoltre – prosegue ancora il consigliere comunale – la garante aveva confermato, purtroppo, le numerose denunce fatte negli anni proprio da me nell'ambito del delicato settore degli asili nido, ossia che Messina non rispetta i parametri del trattato di Lisbona che aveva fissato al 33% la percentuale di bambini da zero a 3 anni a cui doveva essere garantita un'assistenza pubblica negli asili nido; infatti, su 8544 bambini in questa fascia d'età più di 2800 dovevano essere ospitati nei Nidi comunali e invece nei soli 3 asili nido presenti in città (Camaro, San Licandro e Giostra a cui si aggiungerà il micro nido di Palazzo Zanca) sono presenti solo 94 bambini, ossia appena l'1%. A questo la Baronello aveva evidenziato il fatto che anche tutta la zona sud della città risulta scoperta aggiungendo che gli asili nido non devono essere considerati "servizi a domanda individuale", bensì riconosciuti come prima importante risposta al diritto all'educazione e allo sviluppo. Anche le altre fasce d'età (4-12 e 13-18) che conta circa 32mila fra bambini e adolescenti sono molto a rischio; la garante aveva evidenziato il numero insufficiente di Centri di aggregazione giovanile nel territorio che tra l'altro non sono stati né migliorati né potenziati, nonostante 1 milione e 87mila euro stanziati con i fondi Tasi 2015 di cui non si ha ancora certezza dell’utilizzo. Insomma – conclude Gioveni – fra le tante emergenze di cui occuparsi ci sarebbe anche quella sociale relativa ai minori, non meno importante fra quelle su cui l’Aula (a cui faccio appello) dovrà pronunciarsi in questo scorcio di fine mandato".

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