L’ora della verità: il Gheddafi privato di Yasmina Khadra

L’ora della verità: il Gheddafi privato di Yasmina Khadra

Domenico Colosi

L’ora della verità: il Gheddafi privato di Yasmina Khadra

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sabato 10 Ottobre 2015 - 22:03

Lo scrittore di origine algerina ha presentato al SabirFest il suo ultimo romanzo, “L’ultima notte del Rais” (Sellerio), interamente incentrato sulle ultime ore di vita del sanguinario dittatore libico

Giovane, bello e ambizioso, da emarginato figlio di nessuno a dittatore in lotta contro l’intero Occidente: Gheddafi è stato un uomo che ha iniziato presto a considerarsi un’autentica divinità per il proprio popolo, un personaggio ambiguo e, par tale motivo, letterariamente affascinante”. Ospite di prestigio della seconda edizione del SabirFest, lo scrittore algerino Yasmina Khadra ha presentato a Messina “L’ultima notte del Rais” (Sellerio), romanzo biografico incentrato sulle ultime ore di vita del sanguinario dittatore libico: “Nei miei libri provo a dare un’immagine veritiera del Medioriente e del Nord Africa; l’opinione pubblica occidentale si è prestata troppo a lungo all’abile manipolazione dei mass-media riguardo ad alcuni temi affrontati spesso in modo assolutamente parziale. Parlo di Gheddafi perché conosco personalmente alcuni risvolti poco conosciuti della sua biografia: mi interessa indagare i sentimenti umani, il rapporto di un popolo con una guida che amava rappresentarsi come l’incarnazione stessa dell’intero spirito di una nazione”.

Percorso particolare quello seguito da Yasmina Khadra, ex militare dell’esercito algerino ed oggi intellettuale dissidente celebrato in tutta Europa e scrittore dal successo mondiale: “In patria fui vittima di una pesante censura da parte delle autorità militari dopo la pubblicazione dei miei primi libri, tutti firmati con il mio vero nome, Mohammed Moulessehoul. Quando sembrava ormai inevitabile la decisione di dover rinunciare alle mie ambizioni letterarie, mia moglie mi suggerì di adottare il suo nome: fu un atto d’amore straordinario concesso dalla donna più coraggiosa che abbia mia incontrato nella mia vita. Non rinuncerò mai al mio pseudonimo, sono orgoglioso di portare il nome di mia moglie in tutto il mondo attraverso le mie pubblicazioni”.

Franco, deciso a puntare sempre al nocciolo della questione, Yasmina Khadra (sapientemente tradotto nell’incontro del Monte di Pietà dalla professoressa Stefania Taviano) ha risposto alle domande poste dalla direttrice artistica del SabirFest Caterina Pastura e dalla professoressa dell’Università di Catania Daniela Melfa con l’eleganza di un uomo motivato ad abbattere qualsiasi tipo di barriera ideologica: “Scrivo in un francese decisamente personale, una via di mezzo tra la lingua letteraria e quella parlata nel mio paese di origine. Nella mia carriera ho esplorato tutti i generi letterari poiché sono convinto che ogni storia debba essere veicolata in modo diverso per attrarre e sorprendere i lettori: in Italia sono conosciuto soprattutto per i miei romanzi noir, nel Nord Europa o in Giappone, ad esempio, sono più apprezzato per i romanzi storici o d’inchiesta. Racconto delle storie per provare a mettere in discussione gli inutili stereotipi sul mondo arabo che infestano da decenni l’Occidente”.

Domenico Colosi

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