Ospedali riuniti, la Uil-Fpl: "L'accorpamento è stato un fallimento"

Ospedali riuniti, la Uil-Fpl: “L’accorpamento è stato un fallimento”

Giovanni Passalacqua

Ospedali riuniti, la Uil-Fpl: “L’accorpamento è stato un fallimento”

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domenica 29 Ottobre 2017 - 06:47

Il sindacato torna a chiedere che non venga depotenziato il Pronto Soccorso dell'ospedale di Barcellona, e che non venga chiuso l'ambulatorio di ecocardiografia cardiologica

La Uil-Fpl, con una nota indirizzata al commissario straordinario dell’Asp, Gaetano Sirna, e all’assessore regionale alla Salute pubblica, Baldo Gucciardi, torna ad occuparsi degli ospedali Riuniti Milazzo-Barcellona Pozzo di Gotto.

La nota a firma di Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl, Mario Macrì, responsabile Area medica, Paolo Calabrò, segretario aziendale Area medica e Pippo Puliafito, segretario aziendale, pone l’accento sulla fallimento politico dell’accorpamento.

“La scrivente organizzazione sindacale in più occasioni ha evidenziato a tutti gli organi competenti politici e gestionali che l’impoverimento sanitario delle Unità operative del Presidio Ospedaliero di Barcellona avrebbe causato non pochi disservizi. La situazione organizzativa sarà fortemente critica, anche a causa delle recenti disposizioni di servizio dell’ASP di Messina, che stanno disponendo il trasferimento di due Medici e due infermieri dal Pronto Soccorso di Barcellona a quello di Milazzo. La scrivente organizzazione sindacale, chiede al DASOE (Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico) una urgente verifica degli attuali requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dei Pronto Soccorso Generale degli ospedali di Barcellona e di Milazzo, stante che in quello mamertino il tempo di attesa è di oltre 5 ore, così come dichiarato dallo stesso Sindaco di Barcellona.

La Uil-Fpl denuncia ancora il gravissimo depauperamento dell’offerta specialistica cardiologica del Distretto Sanitario di Barcellona, con la decisione presa dall’attuale Commissario circa la chiusura dell’importantissimo ambulatorio di Ecocardiografia Cardiologica, in conseguenza del trasferimento dell’unico sanitario specialista in grado di erogare tale preziosissima diagnostica. “Non vorremmo minimamente immaginare, così come peraltro accaduto in altri ambiti territoriali, che tali decisioni vogliano avvantaggiare strutture sanitarie private, il tutto con ulteriore aggravio di costi per una utenza particolarmente fragile" – conclude il sindacato, che auspica che il nuovo governo regionale, nello step di verifica previsto per il 31 dicembre 2017, possa restituire all’Ospedale di Barcellona la piena funzionalità delle Unità Operative di emergenza del Presidio ospedaliero, fortemente depauperate da una classe dirigente e politica completamente insufficiente.

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