Rifugio del Falco,10 anni dopo parla la famiglia: "strage senza colpevoli"

Rifugio del Falco,10 anni dopo parla la famiglia: “strage senza colpevoli”

Rifugio del Falco,10 anni dopo parla la famiglia: “strage senza colpevoli”

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giovedì 24 Agosto 2017 - 01:05

Al centro Camelot e al Bosco dei Ricordi le iniziative per commemorare Lucia Natoli e Matteo Cucinotta, morti con altre 4 persone nell'incendio che distrusse l'agriturismo di Patti. Ma per la giustizia è.. colpa del vento.

Sei morti nel fuoco: colpa del vento. Sono passati dieci anni dal rogo che distrusse il Rifugio del Falco a contrada Rocche Litte di Patti, uccidendo Matteo Cucinotta, il fratello Costantino, la moglie Lucia Natoli, la madre di quest'ultima Caterina Maffeini, il cuoco Giuseppe Buonpensiero e Cettina Scaffidi, entrambi dipendenti dell'agriturismo. Era il 22 agosto e Matteo Cucinotta aveva scelto la struttura di Patti – la moglie era originaria della zona – per festeggiare i suoi 52 anni. Una giornata di fine agosto caldissima e ventosa. In poche ore, un rogo spaventoso circondò l'agriturismo, danneggiandolo gravemente, e non tutti riuscirono a salvarsi. L'incendio divorò un'ampia area verde sulle colline della cittadina nebroidea e l'alta colonna di fumo era visibile a chilometri di distanza.

Quando l'allarme scattò, il rogo bruciava già da ore e i soccorsi non erano ancora intervenuti. Quel giorno, infatti, un pò ovunque in Sicilia il fuoco divorava ettari ed ettari di terreno in tante province e i mezzi antincendio non sono riusciti a fronteggiare la situazione terribile.

Sotto processo per omicidio colposo plurimo finiro il titolare della struttura, Santi Anzà, e tre dipendenti della Forestale, Antonio Carro, Giuseppe Giordano e Gaetano Galletta. Tutti vennero assolti.

Qualche tempo dopo la tragedia venne fermato per incendio doloso Mariano La Mancusa, condannato a 5 anni e mezzo per il rogo da cui partì l'incendio. Ma secondo la sentenza non c'era causa diretta tra quel fatto e la morte delle sei vittime, uccise da "Un imprevedibile sistema caotico (..) una variabilità causata dal vento e dalla temperatura del fuoco che cambiava continuamente direzione”, come scrissero i consulenti del Tribunale.

Una sentenza impossibile da digerire per i familiari delle vittime, che nel giorno del decimo anniversario si sono ritrovati prima al centro Camelot del dottor Matteo Allone poi al Bosco dei Ricordi per la commemorazione organizzata dall'Osservatorio per i diritti dei giovani Lucia Natoli, intitolata proprio ad una delle vittime, apprezzata assistente sociale della Scuola di formazione del personale del Tribunale dei Minori.

"La strage del Rifugio del Falco del 22 agosto 2007 dove per un incendio morirono 6 persone non ha colpevoli. Nessuna responsabilità nessun reato scontato", dicono i familiari. "Da dieci anni l’osservatorio celebra questa giornata con l’obiettivo di rinnovare "memoria e di sollecitare le pubbliche amministrazione ad intervenire per quanto riguarda prevenzione e salvaguardia del territorio". L'Osservatorio promuove la #campagnacontroiroghi.
Proprio nell'anno del decimo anniversario di quella strage, però, Patti ha pagato un prezzo altissimo ai roghi estivi: a luglio due tremendi incendi, di chiara origine dolosa, hanno lambito l'abitato, seminando paura e danni ingenti. Soltanto l'instancambile lavoro di pompieri, forestale e soccorritori ha evitato il peggio.

Anche ad agosto diversi focolai sono scoppiati e anche se la situazione è rimasta sempre sotto controllo, in fumo sono andati diversi ettari di macchia mediterranea.

Un commento

  1. Nicolò D'Agostino 24 Agosto 2017 13:09

    Giusto educare alla prevenzione ma dateVi pace… E’ accaduto… E la Giustizia terrena ha sentenziato. Conoscendo profondamente Dino e Matteo non penso che da la su Loro vorrebbero che Vi angustiaste ancora. Statene certi che sono in Paradiso e Vi stanno sempre vicini. Ricordateli per quello che erano e che ancora sono, accanto al Signore. Il Vostro dolore è stato il nostro dolore, il dolore di tutti gli amici d’infanzia che hanno visto due amici andare via prima del tempo che ogni uomo pensa… Pensando a Loro due li vedo qui davanti a me, Dino con me a Milano e Matteo a casa Sua quando giocavamo sotto le feste. Ciao Dino e Matteo, Noi pregheremo per Voi e Voi da vegliate sulle strade dei Vostri parenti e dei Vostri amici.

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