Un nuovo stop al progetto di via Salita Contino: si è dimesso il progettista. L'allarme di Interdonato

Un nuovo stop al progetto di via Salita Contino: si è dimesso il progettista. L’allarme di Interdonato

Un nuovo stop al progetto di via Salita Contino: si è dimesso il progettista. L’allarme di Interdonato

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lunedì 18 Gennaio 2016 - 13:04

Ennesimo contrattempo amministrativo per il progetto di allargamento di via Salita Contino. Si è dimesso dal doppio incarico di Rup-Progettista, l’ingegnere Nunzio Santoro: Interdonato invoca celerità ed efficacia nell’individuazione nelle nuove figure che dovranno condurre il procedimento.

Una storia che sembra non avere fine. Ennesimo intoppo nel progetto di allargamento della via Salita Contino. Si deve abbattere una parte dell’ormai “celebre” muro di cinta di proprietà della Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte ove, tra l’altro, da alcuni mesi si trovano allocati uffici ed ambulatori dell’IRCCS Neurolesi, ma dopo anni ancora nulla. Adesso il nuovo ostacolo assume le fattezze delle dimissioni con cui in maniera inaspettata l’ingegnere Nunzio Santoro ha rinunziato al doppio incarico di progettista e di responsabile unico del procedimento. Dimissioni che preoccupano non poco il consigliere del Pd alla III Circoscrizione, Santi Interdonato, che ha sempre seguito da vicino l’iter di questo tortuoso progetto e che ha appreso la notizia direttamente dal tecnico comunale, contattato allo scopo di assumere informazioni sull’evoluzione dell’iter indicato dall’ufficio legale dell’Azienda Ospedaliera, stante nell’inquadramento della cessione della proprietà del muro in capo al Comune di Messina nell’ambito di un procedimento di espropriazione per pubblica utilità, i cui passaggi dovrebbero essere ridotti al minimo, dato che la convergente volontà delle parti troverebbe la sintesi in un atto di cessione volontaria.

Proprio per questo alcuni mesi fa nella veste di rup, l’ingenere Santoro ed il dirigente del Dipartimento Demanio Patrimonio ed Espropriazioni del Comune di Messina, l’ingegnere Natale Castronovo, attraverso uno scambio di corrispondenza sembravano aver individuato l’intesa per la costituzione del gruppo di lavoro che si sarebbe occupato, appunto, del procedimento espropriativo.

Interdonato non può fare a meno di rilevare come la rinuncia dell’ingegnere Santoro faccia il paio con quella compiuta dal precedente rup, l’ingegnere Salvatore Bartolotta già avvenuta mesi fa: «Le ragioni di tale atteggiamento da parte dei tecnici comunali non sono chiare e su questo aspetto credo che l’Amministrazione debba fare una opportuna riflessione. Il danno, infatti, in termini di funzionamento della macchina burocratica è notevole. Nel caso di specie i problemi amministrativi stanno costando ritardi ingiustificabili, dato che sono trascorsi già dieci mesi dall’annuncio con cui l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola, salutava il raggiungimento dell’intesa con il Direttore Generale del Papardo Piemonte sul progetto preliminare. Il rischio è ora quello di perdere altro tempo prezioso, soltanto per procedere alla designazione dei nuovi tecnici».

Per tale ragione Interdonato invoca celerità e grande attenzione nel conferimento dei nuovi incarichi di progettista e rup dell’importante procedimento. Ciò anche in considerazione del fatto che il Dirigente del Dipartimento Demanio Patrimonio Espropriazione, ha specificato che per l’avvio del procedimento occorrono il provvedimento di approvazione del progetto definitivo con l’indicazione degli estremi del vincolo preordinato all’esproprio ed il piano particellare di progetto. Inoltre, sotto l’aspetto finanziario lo stesso Dirigente ha osservato come debba sussistere la disponibilità delle somme previste per l’indennità da offrire e/o depositare alla Cassa Depositi e Prestiti, gli oneri di registrazione, trascrizione e volturazione dei decreti di esproprio, nonché i frazionamenti per le aree interessate. Insomma, vi sono ancora diversi passaggi da compiere che richiedono una conduzione del procedimento quanto mai seria e competente.

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