Anche l'Orsa boccia la delibera Atm e attacca: «I lavoratori non operano in sicurezza»

Anche l’Orsa boccia la delibera Atm e attacca: «I lavoratori non operano in sicurezza»

Anche l’Orsa boccia la delibera Atm e attacca: «I lavoratori non operano in sicurezza»

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venerdì 25 Novembre 2011 - 15:01

Il delegato regionale ai Trasporti Crisafulli: la nuova delibera ricalca quella già bocciata dalla maggioranza dei sindacati, la trasformazione in Spa, così come concepita, non può essere condivisa. Passaggio anche sull'inchiesta

Bocciatura su tutta la linea. Bocciatura per la nuova delibera di messa in liquidazione dell’Atm, bocciatura per le “false notizie” fornite sul caso Premio Corse, bocciatura per le politiche di “non” sicurezza dell’azienda, che esporrebbe quotidianamente i lavoratori a diversi tipi di rischi. Non è tenera l’analisi che l’Orsa, stamattina in conferenza stampa, ha fatto del momento delicato della devastata azienda trasporti messinese. Ne ha parlato il delegato regionale per il Trasporto pubblico locale Sergio Crisafulli: «La delibera presentata ieri dall’assessore Capone in sede di commissione Trasporti e Viabilità – ha dichiarato – ricalca la falsariga già bocciata dalla maggioranza dei sindacati che non condividono l’operazione di trasformazione in Spa così come organizzata dall’amministrazione comunale. Il documento presentato da Capone presenta molteplici lacune che innescano il sospetto dell’ennesimo tentativo di rimandare il problema per giungere alla fine del mandato elettorale e passare la patata bollente in mano ad altri. Intanto la cittadinanza non usufruisce del diritto al trasporto pubblico e i dipendenti continuano a mendicare lo stipendio». Secondo l’Orsa «a fronte della consegna dell’azienda in mani private, il progetto della Giunta comprende il trasferimento dell’attuale debito sul groppone dei cittadini, la solita operazione di privatizzazione degli utili e socializzazione del debito. Pur restando fondamentalmente contrari alla privatizzazione dell’Atm che, fra l’altro, tradirebbe il mandato referendario degli italiani, restiamo disposti alla discussione solo in presenza di un credibile piano industriale che tracci il futuro dell’azienda, specifichi la destinazione delle attività produttive, la ricollocazione dei lavoratori e soprattutto renda noto dove andranno reperite le risorse per il rinnovamento del parco macchine visto che sembra veramente surreale l’investimento di eventuali privati in un’azienda che cade a pezzi».

Quasi inevitabile un accenno alla bufera del cosiddetto “premio corse”, che ha portato all’arresto di cinque dipendenti dell’Atm, tra cui il direttore generale Claudio Conte. «Evitando di entrare in merito alle indagini che hanno prodotto l’arresto di alcuni dirigenti aziendali – afferma Crisafulli – ci teniamo a chiarire alcune “disinformazioni” apparse nella stampa cittadina che descrivono il Premio Corse come una “ruberia” intascata dai lavoratori. Il premio in questione è frutto di un vecchio accordo (l’Orsa non era ancora presente in azienda) che corrisponde al classico premio di produzione, praticato in tutte le aziende di tutti i settori. In Atm si è pensato bene di legare il premio, oltre alla produzione, anche alla presenza del personale, in buona sintesi chi si assenta per quel giorno non riceve il premio, con questo sistema le assenze per malattia sono diminuite in modo esponenziale portando l’Atm nei primi posti fra le aziende di trasporto che vantano il minor tasso di assenteismo. La cattiva informazione di questi giorni ha esposto a grave rischio i conducenti e gli autisti dell’Atm che giornalmente ci mettono la faccia e sono costretti ad incassare il giudizio dell’utenza traviata da notizie tendenziose, i lavoratori denunciano casi limite ove hanno rischiato il linciaggio all’indomani della pubblicazione delle notizie appena descritte».

L’ultimo concetto affrontato in conferenza stampa è quello della sicurezza: «Nonostante l’assenza di stipendio i lavoratori sono costretti a garantire il servizio pubblico con mezzi obsoleti che rappresentano un vero e proprio affronto alla normativa di sicurezza nei trasporti. Gli autobus datati presentano molteplici disfunzioni e solo il senso di responsabilità e la professionalità degli autisti consente di far circolare il residuo numero di bus rimasti in linea. La mancata manutenzione delle rotaie del tram causa seri problemi di frenatura del convoglio esponendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori. In questi giorni – ha annunciato in conclusione Crisafulli – l’Orsa presenterà un esposto denuncia cautelativo, sottoscritto dai lavoratori interessati, per denunciare gli scarsi livelli di sicurezza presenti nel trasporto pubblico locale di Messina».

Un commento

  1. Come sempre più spesso accade a Messina la classe politica,che si nutre del voto di scambio,ATM docet,parla quando i buoi oramai sono scappati,e tentano disperatamente e goffamente di chiudere la stalla vuota.A noi messinesi restano le domande di sempre.
    Esiste un trasporto pubblico urbano? NO
    Esistono messinesi in organico di un trasporto pubblico urbano inesistente? SI
    Esiste una azienda chiamata ATM Messina con i bilanci fallimentari da portare in tribunale? SI
    Esiste una classe politica irresponsabile che non porta i bilanci fallimentari in tribunale per miseri calcoli elettorali? SI.
    Esiste un sindacato che non sa più a che Santo votarsi? SI

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