Con Antonio Saitta c’è tanto centro (anche ex centrodestra) e poca sinistra

Con Antonio Saitta c’è tanto centro (anche ex centrodestra) e poca sinistra

Danila La Torre

Con Antonio Saitta c’è tanto centro (anche ex centrodestra) e poca sinistra

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giovedì 12 Aprile 2018 - 04:22

Nello schieramento del centrosinistra, l’area centrista è maggioritaria e sembra anche avere un maggior peso nella compilazione delle liste per il Consiglio comunale

Nel passato del candidato sindaco Antonio Saitta (negli anni '80 vicino al Partito Liberale) c’è una lunga militanza nei Democratici di sinistra, partito fondato nel 1998 e sciolto nel 2007 per confluire, nel 2008, insieme alla Margherita di Rutelli, nell’attuale partito democratico. Stessa provenienza politica anche per Maria Flavia Timbro, già indicata come vice nel caso di vittoria del centrosinistra alle elezioni amministrative del 10 giugno. Ma a guardare bene la coalizione sono loro i principali portatori degli ideali e dei valori della sinistra, perché gli altri soci di maggioranza spostano l’asse decisamente verso il centro.

L’ex rettore e attuale deputato del partito democratico Pietro Navarra e l’ex ministro Gianpiero D’Alia, oggi espressione di Civica Polare, sono cresciuti a pane e democrazia cristiana; l’ex deputato regionale e leader locale di Sicilia Futura Beppe Picciolo è un ex socialista, ex Pd ed ex Mpa – che in questi anni è stato comodamente tanto nelle coalizioni di centrodestra quanto in quelle di centrosinistra -e dall’inizio di questa campagna elettorale va professando la necessità di convergere al centro. Anche la spaccatura consumatasi dentro Liberi e Uguali – con Sinistra Italiana che ha chiuso l’accordo con Cambiamo Messina dal Basso per sostenere la candidatura bis di Accorinti ed Art.1 (di cui fa parte la Timbro) che si è riavvicinato al Pd – rende l’area centrista maggioritaria, e anche più influente nella compilazione delle liste per il Consiglio comunale.

In sostegno di Antonio Saitta dovrebbero esserci 5/6 liste e in quella che farà direttamente riferimento al sindaco ci saranno anche i candidati indicati da D’Alia. Vale la pena ricordare che la svolta a sinistra dell’ex leader dell’Udc, che è stata la sua casa per anni, è avvenuta nel 2012 con l’appoggio all’allora candidato del Pd alla Presidenza della Regione Rosario Crocetta ed è continuata nel 2013, tanto a livello locale quanto successivamente a livello nazionale. Sino a quel momento però D’Alia aveva sempre orbitato in area centrodestra, è stato vicesindaco di Leonardi ed alleato di Buzzanca (al Comune e alla Provincia) e di Ricevuto.

Oltre alla lista del sindaco a provare a spingere Saitta verso il ballottaggio ci sarà la lista del Pd, la lista di Sicilia Futura, la lista di Articolo 1, una lista civica riconducibile a Navarra e dunque alla corrente accademica del Partito democratico e probabilmente una seconda lista civica sponsorizzata dall’associazione politica Labdem, guidata tra gli altri da Luigi Beninati, in cui dovrebbe finire anche Giovanni Lazzari, che fino all’ultimo è stato un papabile candidato sindaco del centrosinistra.

Lo schieramento composto da PD, Civica Polare, Art. 1, Partito Socialista e Sicilia Futura punta al ballottaggio, ma la strada, al momento, appare tutta in salita. Il principale sfidante resta il candidato del centrodestra Dino Bramanti, ma non vanno sottovalutati i possibili exploit del Movimento Cinque Stelle, che schiererà un candidato di grande personalità come Gaetano Sciacca, e di Cateno de Luca, che prosegue senza sosta la sua campagna elettorale ed è impegnato a girare tutti i quartieri ed i villaggi della città come nessun altro ha fatto sino ad oggi. Non bisogna poi prendere sottogamba la ricandidatura di Renato Accorinti, con tutta la giunta candidata al Consiglio comunale.

Insomma, allo stato attuale, i giochi per il ballottaggio sembrano apertissimi. Quel che al momento sembra un’ipotesi assai remota da realizzarsi è la vittoria al primo turno di uno dei candidati, con il raggiungimento della fatidica soglia del 40%. Il favorito è senza dubbio Bramanti, ma le candidature indipendenti, e in rottura con il centrodestra, di Pippo Trischitta ed Emilia Barrile possono dare più di un semplice fastidio.

La differenza tra gli schieramenti e i candidati in campo potrebbero farla i programmi e le idee di sviluppo per Messina. Ma sino ad oggi si è parlato tanto, troppo di nomi e poco di misure concrete per la città.

Danila La Torre

Un commento

  1. Luigi Beninati nel centro sinistra ? ma davvero ???? non era referente di Salvini a Messina !!!

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