La carica degli aspiranti sindaci. Ma quanti saranno i candidati reali?

La carica degli aspiranti sindaci. Ma quanti saranno i candidati reali?

Danila La Torre

La carica degli aspiranti sindaci. Ma quanti saranno i candidati reali?

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venerdì 16 Marzo 2018 - 05:51

Alle elezioni cittadine mancano tre mesi e tra qualche settimana lo scenario potrebbe essere molto diverso da quello attuale

In città sembra essere scoppiata la “sindaco-mania”: tutti vogliono fare il sindaco di Messina. In questo momento, sono più di dieci nomi in ballo per la poltrona di primo cittadino. Ci sono: il sindaco uscente Renato Accorinti; il deputato regionale Cateno De Luca; il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta; il direttore dell’Ircss Neurolesi Dino Bramanti; il professore universitario e già vice-sindaco Antonio Saitta; l’ex presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone; la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile; il professore universitario Michele Limosani; il consigliere comunale Daniele Zuccarello; l’ex consigliere comunale e già candidato sindaco del 2013 Felice Calabrò; il capo della Direzione territoriale del Lavoro Gaetano Sciacca; il presidente dell’odine dei commercialisti Enrico Spicuzza; il presidente dell’Ordine degli avvocati Vincenzo Ciraolo.

Questo piccolo esercito di aspiranti sindaci è virtualmente pronto a darsi battaglia per conquistare lo scranno più alto di Palazzo Zanca ed indossare la fascia tricolore. Tuttavia, alle elezioni amministrative mancano poco meno di tre mesi e tra qualche settimana lo scenario potrebbe essere molto diverso da quello attuale.

Alla fine, i candidati reali saranno meno o comunque lo stesso numero di quelli che si sfidarono nel 2013. Cinque anni fa, furono in sei a tentare la conquista di Palazzo Zanca: Accorinti appoggiato dal movimento civico “Cambiamo Messina dal Basso”; Calabrò, candidato del centrosinistra; Vincenzo Garofalo, candidato del centrodestra; Gianfranco Scoglio con la lista la “Nuova Alleanza”; Maria Cristina Saija del Movimento Cinque Stelle; ed Alessandro Tinaglia di Reset.

In questo 2018, le due uniche candidature “indipendenti”, cioè fuori dalle coalizioni, potrebbero essere solo quelle di Cateno De Luca e Pippo Trischitta. Per il resto, ci dovrebbero essere solo i candidati dei tre schieramenti principali. Il centrodestra, già all'inizio della prossima settimana, potrebbe ufficializzare il nome di Bramanti, con la benedizione del presidente della Regione Nello Musumeci; il centrosinistra – in procinto di restare orfano dell’area Picciolo (pare sia imminente un suo passaggio nel centrodestra) – è alle prese con le ambizioni personali di Saitta ( che resta il preferito di Navarra) e Limosani, ma anche con il dibattito interno sulle primarie, invocate soprattutto da Felice Calabrò, che vorrebbe nuovamente scendere in campo. Non si esclude un’alleanza tra Pd e Liberi e Uguali; il Movimento Cinque Stelle ha già da tempo ha avviato una trattiva con Sciacca, il quale però oltre alla lista con il simbolo del movimento vorrebbe presentare una seconda lista in cui inserire candidati direttamente collegabili a lui. Nelle ultime ore , è spuntato comnque anche un altro nome. Infine, come noto, tenteranno la riconferma alla guida del Comune Accorinti e la sua squadra di assessori.

In virtù della nuova legge elettorale, tutte le forze politiche sanno bene che alle prossime amministrative sarà vietato “disperdere” voti, anzi per tutti l’obiettivo sarà tentare di arrivare al primo turno alla soglia del 40%, sfruttando anche l’effetto trascinamento, per scongiurare il ballottaggio. Non a caso, in queste ore, i partiti – oltre a concentrarsi sul nome del candidato a sindaco – stanno lavorando alla composizione delle liste, come già raccontato nei giorni scorsi da tempostretto (vedi qui).

Più numerose e più competitive saranno le liste a supporto di un candidato sindaco, maggiori saranno le sue chance di sbaragliare la concorrenza, a meno che gli elettori messinesi non optino in massa per il voto disgiunto.

In ogni caso, anche con la spinta del trascinamento, il compito non sarà per nulla semplice, perché ogni lista dovrà superare lo sbarramento del 5%, che in termini numerici potrebbe voler significare tra i 5mila ed i 7mila voti. Anche per questo, molti di quelli che oggi annunciano la propria candidatura a sindaco con proprie liste a supporto vogliono semplicemente mettersi sul “mercato” offrendo pacchetti di voti, che potrebbero incidere sul risultato finale, in cambio di poltrone meno prestigiose di quella del sindaco ma ugualmente allettanti.

Alla fine quindi i candidati reali dovrebbero essere cinque, al massimo sei.

Danila La Torre

Un commento

  1. Ma il centro dx, i 5S ed il centro sx. Oltre al Sindaco uscente cosa propongono per rianimare una Città sempre più immobile che non ha una prospettiva? Propongono solo NOMI DI CANDIDATI?

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